La dodicesima notte
Teatro
Un meraviglioso esempio di teatro nel teatro, una commedia di raffinata eleganza, un elaborato gioco di specchi, una divertentissima sequenza di scherzi ed equivoci: ognuna di queste affermazioni andrebbe benissimo per definire “La dodicesima notte” che, in realtà, non è nessuna di queste cose ed è molto di più. Ce lo ricorda lo stesso Shakespeare attraverso il bizzarro sottotitolo che ha dato all'opera: “Quel che volete”. Il grande poeta inglese, insomma, sembra invitarci a decidere da soli quale sarà il senso dello spettacolo a cui assisteremo. Allora, forse, serve a poco chiedersi, come hanno fatto gli studiosi per secoli, quale sia la vera origine del titolo, se cioè “La dodicesima notte” alluda al giorno in cui l'opera fu rappresentata per la prima volta (forse nel 1601, durante l'Epifania che, appunto, è la dodicesima notte dopo il Natale) o sia preso in prestito da una delle ballate presenti nel testo, oppure si riferisca a qualche altro evento ancora da scoprire. La verità è che un titolo così generico e suggestivo ci trasporta immediatamente in un mondo “da favola”, dove tutto ciò che accade è realistico e allo stesso tempo non lo è: la vicenda è ambientata in una fantasiosa Illiria (la penisola balcanica) che avrebbe benissimo potuto essere una qualunque altra terra esotica, i personaggi hanno tratti irrealistici, la trama è piena di ipotesi inverosimili, l'espediente dello scambio dei gemelli e della donna che finge di essere un uomo è pura finzione teatrale. Lo stesso inizio della commedia, con lo scatenarsi di una tempesta che scaraventa l'intrepida Viola in una terra sconosciuta, ci separa dalla realtà trasportandoci in un universo “altro”. L'unico personaggio “serio”, il maggiordomo Malvolio, quasi tragico nella sua austerità, è vittima di uno scherzo feroce che mette in ridicolo il suo senso della dignità, una beffa che punisce il suo voler essere ciò che non è, il suo rifiuto di adeguarsi alle regola della “follia” presente in ogni pagina del testo (al contrario del buffone Feste che accetta il suo ruolo di matto con lo sguardo obliquo di una saggia follia). Le parole di Sebastian, uno dei personaggi-chiave dell'opera, sono in fondo quelle che potrebbe pronunciare un qualunque spettatore che assiste alla commedia: “questa strana avventura va talmente ad di là di ogni credibile ragionamento, che io sono indotto a lottare con la ragione stessa”. Ai personaggi della commedia e al pubblico non resta che un'unica alternativa: “Comunque sia, se questo è un sogno, lasciatemi dormire.”
Trama dell'opera: “La dodicesima notte” è una commedia in cinque atti scritta da William Shakespeare tra il 1599 e il 1601. Ambientata nell'antica regione balcanica dell'Illiria, racconta una storia di amori e inganni: protagonisti sono i gemelli Viola e Sebastian che, a seguito di un naufragio, si trovano a conoscere il Duca Orsino e la dama Olivia. Orsino ama Olivia che ne rifiuta la corte, ma quando si trova davanti al messaggero di Orsino (la giovane Viola che dopo la perdita del fratello si è camuffata da uomo per entrare al servizio del Duca), se ne innamora, scatenando una serie di eventi e imprevisti che condurranno al lieto fine. Parallela alla vicenda principale si svolge la beffa della cameriera Maria e di Ser Tobia ai danni del maggiordomo Malvolio, cui viene fatto credere che la signora Olivia sia innamorata di lui.
con Titti Nuzzolese
regia di
Mirko Di Martino
Vaglio Basilicata (Potenza)
Parco Archeologico Rossano
ore 21.00
ingresso a pagamento
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