il Tacco di Bacco

La serata di Fabio Luisi. Il 39° Festival della Valle d'Itria celebra Wagner con un grande concerto Sinfonico

La serata di Fabio Luisi. Il 39° Festival della Valle d'Itria celebra Wagner con un grande concerto Sinfonico
Roberta Ceppaglia
Wagner è potenza, è numero, è espressione allo stato puro. Le sue composizioni prevedono un gran numero di orchestrali e l'organico dell'Orchestra Internazionale d'Italia che ha suonato la sera del 27 luglio non era da meno: ben 90 elementi. Tutti sotto la bacchetta del maestro Fabio Luisi. Wagner per suonarlo bisogna sentirlo dentro se stessi, dentro ogni singola corda che si fa vibrare. E' una questione di sentimento, di passione, di anima. Lo ha richiesto il M° Luisi ad ogni singolo maestro d'orchestra, sin dall'overture del Rienzi, che ha aperto il concerto. Quando qualcosa inizia in silenzio si è più portati a tendere l'orecchio e ad aspettare di vedere cosa accade dopo, quale sia il crescendo che porta all'esplosione. La musica ti prende per mano e ti porta dove decide lei. Noi siamo stati guidati da Luisi, accompagnati nel mondo di Wagner, fatto di crescedo, di fortissimi, di ostinati, di pianissimo. Un mondo fatto per raccontare a chi ascolta cosa vuol dire espressione, potenza, sensibilità, musica. "Rienzi- Ouvertüre", "Der Fliegende Hollander-Ouvertüre", "Lohengrin-Vorspiel zum I. Aufzug", "Die Meistersinger von Nürnberg-Ouvertüre" sono il programma della prima parte del concerto. L'orchestra ci ha raccontato Wagner attraverso alcune delle sue opere importanti. Ha espresso con decisione e delicatezza quali erano le idee del compositore, ci ha descritto la sua crescita, le sue idee che si evolvevano. Tutto attraverso le note di ogni singolo pezzo suonato. La seconda parte del concerto ha avuto come protagonista il primo atto del Die Walküre (La Valchiria). Secondo dei quattro drammi musicali che compongono L'Anello del Nibelungo, La Valchiria è quello più noto grazie alla Cavalcata del terzo atto, usata tante e tante volte. Il perchè è molto semplice e lo si capisce già dal primo atto suonato dall'Orchestra Internazionale d'Italia. Quando la musica sa raccontare, si riesce a plasmare su ogni sentimento che si vuole esprimere. Che sia quello dei tre bravissimi Sieglinde, Siegmund e Hunding (nell'ordine Ausryne Stundyte, Ian Storey e Gianluca Buratto) che quello di chi ascolta. Una serata incredibile, maestosa come solo la musica di Wagner può essere. L'Orchestra Internazionale d'Italia ha espresso il meglio di se stessa, impegnando tutte le sue forze per rendere un opera d'arte quello che è il capolavoro delle musiche di Wagner. Il maestro Fabio Luisi (che ha scelto il palco del Festival della Valle d'Itria per ritirare il Premio Abbiati come miglior direttore della stagione 2012) ha un potere espressivo senza paragoni. Con amore e decisione ha portato ogni singolo strumento a suonare il suo Wagner. I tre cantanti hanno raccontato La Valchiria con una espressività tale da non far sentire la mancanza delle scene, facilmente immaginabili dalle loro voci. Una serata che non dimenticheremo facilmente. Federica Di Bari

30/07/2013 12:05
Federica Di Bari

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