il Tacco di Bacco

La Maria di Venosa di Francesco D’Avalos: prima e unica rappresentazione scenica al 39° Festival della Valle d’Itria questa sera, 19 luglio. Anticipazioni dalla prova generale

La Maria di Venosa di Francesco D’Avalos: prima e unica rappresentazione scenica al 39° Festival della Valle d’Itria questa sera, 19 luglio. Anticipazioni dalla prova generale
Nella notte tra il 16 e il 17 ottobre 1590 il principe di Venosa, Carlo Gesualdo, ordinò, e probabilmente compì personalmente, l’assassinio della sua sposa Maria D’Avalos e del suo amante, il bel Fabrizio Carafa, duca d’Andria e conte di Ruvo. Questa la vicenda storica che Francesco D’Avalos, evidentemente discendente della stessa Maria, rievoca nella sua opera, composta a Napoli nel 1992, di cui esiste soltanto un’incisione in forma di concerto del 1995. La “Maria di Venosa”, commissionata in occasione del 39° Festival della Valle d’Itria, che stasera 19 luglio 2013 sarà rappresentata a Palazzo Ducale, e che vedrà la presenza dello stesso Francesco D’Avalos, è di fatto il primo allestimento scenico in assoluto. Si tratta in effetti di una scommessa, un progetto ambizioso e sperimentale, perché il libretto di D’Avalos è pressoché inesistente, non vi sono né arie né recitativi. I personaggi, eccetto le funeste predizioni della veggente, sono muti e la musica del compositore partenopeo, d’ispirazione tutta wagneriana, evoca le loro azioni. Nel testo di D’Avalos è lo stesso Gesualdo, ormai anziano, che ricorda la vicenda, come un flash-back, come un flusso di coscienza, come un tormento: rievoca il momento del matrimonio con la bella Maria, immagina il primo incontro dei due amanti alla taverna, rivive il dolore di aver scoperto quel tradimento e l’onta vissuta, che ha dovuto vendicare per salvaguardare l’onore. La regia della messa in scena di Palazzo Ducale è stata affidata a un giovane regista-coreografo, Nikos Lagousakos, vincitore del premio design allo scorso Festival di Cannes, che si è avvalso del talento di tre danzatori che impersonano Carlo, Maria e Fabrizio, rispettivamente Marco Rigamonti, Gloria Dorliguzzo e Riccardo Calia, accompagnati da un esiguo corpo di ballo che da’ una sorta di dinamicità alla scena, nel vero senso della parola, poiché i due monoliti sui quali l’azione si svolge vengono spostati dai ballerini e dal coro che accompagna in maniera quasi continua le gesta dei protagonisti con dei vocalizzi. Altra particolarità della “Maria di Venosa” è la presenza di alcuni madrigali dello stesso Carlo Gesualdo, amante della musica e compositore innovativo del genere, che Francesco D’Avalos ha perfettamente incastonato nelle sue note estremamente differenti. Un lavoro davvero corposo, ma eseguito magistralmente dal maestro concertatore e direttore d’orchestra, Daniel Cohen affiancato dal maestro Ettore Papadia al cembalo e dal maestro Antonio Greco nella direzione dei madrigalisti. A suggerire stati d’animo ed emozioni ci sono poi le proiezioni del video artist Matthias Schnabel che si animano suggestivamente sulle scene di Justin Arienti. Il risultato è un lavoro estremamente evocativo, così differente da un’opera tradizionale, ma allo stesso tempo coinvolgente, introspettivo. All’inizio sentirete di provare quei sussulti che il vecchio Gesualdo avverte ricordando la sua sposa, poi il dramma di Maria, divisa tra i doveri coniugali e la forte passione per Fabrizio, la sua coscienza scissa nelle due figure delle due cantanti, il soprano Liana Ghazaryan e il contralto Sara Nastos, infine un “magone” che sfocia nel triste epilogo: il delitto passionale. Carlo Gesualdo, figura storicamente complessa, nella visione di Lagousakos, infine rivede Maria e Fabrizio, probabilmente ne comprende l’amore, capisce il coraggio della sua sposa, che dimostra una straordinaria modernità scegliendo per sé stessa la passione, piuttosto che la dedizione e forse, nel finale, Carlo si arrende alla forza dei sentimenti benedicendo i due amanti, di cui riceve il perdono. Il consiglio spassionato è quello di non perdervi assolutamente questo appuntamento con la Bellezza. Angela Maria Centrone

19/07/2013 13:57
Angela Maria Centrone

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