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Il 41° Festival della Valle d'Itria prosegue con L'incoronazione di Poppea di Claudio Monteverdi. Un appuntamento prezioso con la storia della Lirica, assolutamente da non perdere

Il 41° Festival della Valle d'Itria prosegue con L'incoronazione di Poppea di Claudio Monteverdi. Un appuntamento prezioso con la storia della Lirica, assolutamente da non perdere
Ph. Marta Massafra per il Festival della Valle d'Itria L’incoronazione di Poppea è un’opera barocca del 1642, considerata l’ultima grande opera di Claudio Monteverdi, su libretto di Giovanni Francesco Busenello. Resta qualche dubbio sulla paternità, sicuramente di matrice monteverdiana, considerata l’età avanzata del Maestro all’epoca della composizione, si pensa che Monteverdi si sia fatto "aiutare" nel finale da qualche allievo della scuola veneziana, in particolare si fa riferimento a Francesco Sacrati e Benedetto Ferrari. L’incoronazione è la prima opera che ha come protagonisti personaggi storici e non mitologici, tuttavia ritroviamo lo zampino delle divinità anche in queste vicende. Infatti è Amore a muovere le fila della storia, a scapito di Fortuna e Virtù, e di fatto, salvandola dall’agguato di Ottone, fa in modo che Poppea diventi imperatrice di Roma sposando Nerone, che nel frattempo ripudierà la moglie infeconda Ottavia, mandante del tentato omicidio. E’ il trionfo dell’Amore, passionale ed egoista, sulla Ragione, poiché si assisterà, tra l'altro, alla morte di Seneca. Nonostante si tratti di un lavoro “a più mani”, L’incoronazione di Poppea, è dotato di una sorprendente unicità e straordinaria bellezza, per questi motivi vi consiglio fortemente di non perdervi la messa in scena che, quest’anno, il Festival della Valle d’Itria presenta in diverse location, come il suggestivo Chiostro di San Domenico, a Martina Franca. Assolutamente minuzioso il lavoro del M° Antonio Greco: sia con l’Orchestra Internazionale d’Italia che ha ridato vita a strumenti antichi che potessero riportarci indietro nel tempo, all’epoca barocca, avvicinandoci a quelle melodie, che, possiamo solo immaginare, potrebbero esser state le originali; sia con gli allievi dell’Accademia del Belcanto Rodolfo Celletti che, nonostante la giovane età, hanno dimostrato di essere all’altezza dell’arduo compito, come Shaked Bar nel ruolo di Nerone, Anna Bessi, magistrale interprete della sofferenza di Ottavia, e il divertentissimo Giampiero Cicino nel ruolo en travesti della nutrice. Si replica il 17 luglio a Monopoli, il 26 luglio a Cisternino e il 18 e 29 luglio a Martina Franca, vi assicuro che la bellezza dell’aria finale “Pur ti miro…”, vi farà dimenticare qualche défaillance della regia di Gianmaria Aliverta, ma soprattutto i costumi di Alessio Rosati. Angela Maria Centrone

17/07/2015 21:17
Angela Maria Centrone

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