il Tacco di Bacco

La grotta di Trofonio di Giovanni Paisiello inaugura il 42° Festival della Valle d'Itria: un'opera buffa in coproduzione con la Fondazione del Teatro di San Carlo di Napoli, in occasione del 200° anniversario della morte del compositore tarantino

La grotta di Trofonio di Giovanni Paisiello inaugura il 42° Festival della Valle d'Itria: un'opera buffa in coproduzione con la Fondazione del Teatro di San Carlo di Napoli, in occasione del 200° anniversario della morte del compositore tarantino
In occasione del 200° anniversario dalla morte di Giovanni Paisiello, il Festival della Valle d'Itria apre la 42esima edizione con La grotta di Trofonio, un'opera buffa che il compositore tarantino scrisse per la corte di Napoli nel 1785, su libretto di Giuseppe Palomba, e che venne rappresentata, per la prima volta, al Teatro dei Fiorentini nel novembre dello stesso anno. Tuttavia, l'opera era stata già rappresentata alla corte di Vienna appena un mese prima, messa in musica da Salieri, su libretto di Giovanni Battista Casti, al quale Palomba s'ispirò apportando le dovute modifiche perché La grotta riscuotesse successo in terra partenopea. Palomba, che fu autore coevo di Paisiello, aggiunse infatti due personaggi, Rubinetta e Madama Bartolina, a portare ulteriore scompiglio nella vicenda. I fatti si svolgono in Grecia, nel Settecento, e ruotano attorno alla casa di Don Piastrone che comunica alle sue figlie, Eufelia e Dori, che è tempo di "prendere marito". Le due fanciulle hanno temperamenti opposti: mentre Eufelia ama la quiete e lo studio della filosofia, Dori è allegra ed esuberante. Don Piastrone pensa bene di sistemare la prima con Artemidoro, un giovane pacato che frequenta la loro casa, e la seconda con il suo amico Gasperone, un mercante rumoroso e "caciarone". In verità Artemidoro è segretamente innamorato di Dori, anche se finge di corteggiare Eufelia, e così, quando Don Piastrone comunica ai due pretendenti la notizia delle doppie nozze, il giovane si lamenta e si scaglia contro Gasperone. Per placare il litigio, Don Piastrone propone una passeggiata nel bosco e qui entrano in scena Rubinetta e Madama Bartolina, rispettivamente innamorate di Artemidoro e Don Gasperone, i quali, per sfuggire alle amanti abbandonate e furiose, s'imbattono nella grotta del Mago Trofonio. Una volta entrati nell'antro, Artemidoro e Gasperone ne escono mutati nello spirito: il primo diviene un gioviale ballerino, mentre il secondo un serioso cavaliere proveniente dalla Spagna. Questo cambiamento repentino lascia sbigottite Dori e Eufelia, che a loro volta entrano nella grotta diventando l'una attrice e l'altra pittrice. Insomma in un frenetico gioco di misunderstanding la vicenda raggiungerà l'apice del caos finché il Mago Trofonio non rimetterà le cose al loro posto e tutto si risolverà con la celebrazione di quattro matrimoni e la trasformazione della grotta in castello. Lo scopo dell'opera è divertire e il cast che ha debuttato a Martina Franca, lo scorso 14 luglio, ha raggiunto l'obiettivo. Guidati dalla regia del collega Alfonso Antoniozzi, i protagonisti hanno regalato, al pubblico della prima, un'esecuzione perfetta de La grotta. A cominciare dalla giovane promessa Benedetta Mazzucato (Dori), allieva dell'Accademia Rodolfo Celletti, che con estrema naturalezza e spiccata bravura belcantistica ha eseguito una delle arie finali "Si vuol sapere chi sono”, passando per il mattatore Domenico Colaianni nei panni di Don Gasperone e un divertentissimo Roberto Scandiuzzi, interprete del Mago Trofonio. L’unica pecca le scene, le quali appaiono un po’ “misere” e statiche, a dispetto della ricchezza dei particolari dei costumi (Gianluca Falaschi) e della cornice del Palazzo Ducale, ma che, dovendosi adeguare al Teatrino di Corte di Napoli, dato che si tratta di una coproduzione, purtroppo, non lasciano molta scelta a Dario Gessati. Spettacolare e sorprendente il disegno luci finale di Camilla Piccioni e, a tal proposito, forse si poteva sfruttare di più questo elemento, considerata le linee guida categoriche per le scenografie? Il 31 luglio si replica. Angela Maria Centrone

16/07/2016 15:12
Angela Maria Centrone

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