Time Zone - Witxes, D. Cooper 4tet e Rudresh Mahantappa
Concerti
Mister Witxes è un'entità sonora schiantatasi contro la musica pop in maniera singolare. Progetto schizofrenico, femminile, plurale, ha trovato la sua strada bilanciando improvvisazione e puntigliosa ed appassionata ricerca. Tessiture scintillanti, roaming, deliranti per dare vita a spazi melodici alimentati da paesaggi sonori immaginifici, accanto ad echi lontani dove ognuno può trovare il suono adatto per i suoi sogni. Negli ultimi 3 anni, Witxes si è esibita in giro per l’Europa con Tim Hecker, The Haxan Mantello, Chelsea Wolfe, Bohren & der Club of Gore, Barbagianni, Julianna Barwick, BJ Nilsen, ecc ed ha pubblicato due album con la prestigiosa etichetta tedesca Denotali.
Uno pensa alla Bretagna e comincia a visualizzare venti freddi, ruderi di abbazie, echi di onde che s'infrangono su lontane scogliere. Le stesse immagini sono spesso evocate nella musica dei D.Cooper. Nei loro suoni si fondono su basi jazz, elementi inconsueti per questo genere, trip-hop,chitarre distorte ed a volte quella che può sembrare una nenia psichedelica adagiata su trame di archi, in grado di portare lentamente l'ascoltatore in uno stato d'ipnosi con atmosfere prive di strutture convenzionali. Legati alla geniale, quanto lungimirante etichetta Denovali, ci troviamo di fronte ad un gruppo di straordinario valore, per loro si sono sprecati superlativi assolatissimi e per il loro ultimo lavoro discografico in molti hanno gridato al disco perfetto, al capolavoro senza tempo: una monumentale amalgama di jazz, impro, ambient, dark-wave e memorie cosmiche. Qualcosa di impensabile e indefinibile, insomma, qualcosa che va oltre. Colonne sonore per film mai realizzati “partenza dal cosmo atterraggio sul suolo lunare, deflagrazioni sfumate fra arpeggi delicati con annessa luminosissima scia in dissolvenza…”
Rudresh Mahanthappa, alto sax, Rez Abbasi, fretted and fretless guitar, Rich Brown electric bass, P.Marcus Cantarella , drums
Premiato dalla Downbeat International Critics Poll come musicista e compositore più innovativo, nominato per cinque anni di seguito (2009-2013) come “Alto Saxophonist of the Year”. Rudresh (residente a NYC, di origini indiane) incorpora la cultura ancestrale dell’India fusa con una miriade di influenze che compongono una originalissima e personalissima visione artistica. Il suo ultimo prgetto “GAMAK”è la sintesi che coniuga il jazz in una chiave dove oriente ed occidente convivono amabilmente. Un’idea che va’ affermandosi come una tendenza sempre più presente nella grande mela. Il jazz (anche attraverso movimenti come il B.A.M.) respira un’aria nuova e si confonde tranquillamente anche con culture molto lontane come quella indiana. Ormai da qualche anno Rudresh è uno dei simboli più significativi di questa inversione di tendenza ed il suo grande successo anche fuori dai confini USA testimonia la smania di ridare al jazz l’originale valore di musica “fuori dalle regole””out of mainstream”. Rudresh spiega:GAMAK ha al suo interno il jazz nella sua forma più “sacra”, ma accanto vi è progressive rock, heavy metal, country, tradizione indiana, cinese, africana ed indonesiana. Il risultato finale sfugge ad ogni categoria e propone strade che non si potranno più abbandonare nella musica del futuro.
Bari (Bari)
Teatro FOrMa
Via Fanelli 206/1
ore 21:00
ingresso a pagamento
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