LA FESTA DEI VIANDANTI
PAROLE / VISIONI / EUFORIA
a conclusione del 'Progetto ADOZIONE'
Programma:
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"Lav(i)aggio - luoghi a 360°"
Proiezione cortometraggio a cura di Alessandro Colazzo
/ Con gli allievi del laboratorio di linguaggi teatrali e audiovisivi a cura di Erika Grillo:
Alessio Convertino, Federica Moscariello, Dania Fasano, Pietro Torelli, Giuseppe Martella
/ Musiche originali a cura degli Heidi for President
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"Lìberàti"
Mostra fotografica a cura di Giuseppe Martella
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"Abito - Territori di tessuto"
Installazione artistica a cura di Erika Grillo e Mino Mino Notaristefano
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Trifolk - Rock n' roll Taranto
Concerto finale!
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Il 'Progetto ADOZIONE' è ideato da Principio Attivo Teatro (Lecce) e sostenuto dal Teatro Pubblico Pugliese.
Nasce dalla necessità di incontrare artisticamente il mondo della scuola concependo la stessa come luogo aperto e permeabile all’arte e alla cultura. Il percorso che abbiamo voluto sperimentare con questo progetto è quello di farci adottare da una scuola e adottare a nostra volta, usando il teatro come strumento e terreno di confronto. Il cuore dell'idea è quello di vivere insieme ai ragazzi i momenti vivi della creazione artistica, con tutte le sue problematiche, condividendo proprio nella scuola i momenti di creazione scenica. Lo abbiamo fatto ribaltando i canoni di approccio al teatro; non portiamo a scuola uno spettacolo finito o un semplice laboratorio, ma condividiamo con la scuola il nostro processo creativo di messa in scena attraverso laboratori di scrittura, di scenografia e di educazione al teatro e ai linguaggi audiovisivi. Scopo di questi laboratori è inoltre quello di vivere gli spazi stessi della scuola come ‘atelier artistici’ perfettamente integrati con la vita sociale circostante.
Per saperne di più: http://www.lecce2019.it/2019/blog.php?id
=344&spn=3
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/ / il PROGETTO ADOZIONE a MASSAFRA
L’Associazione culturale Il Serraglio, che quest’anno festeggia il suo decimo anno di attività con progetti legati al tema de “IL VIAGGIO”, e l'Istituto d'Istruzione Secondaria Superiore "D. De Ruggieri", dopo collaborazioni artistiche e ambientali negli anni passati si incontrano nuovamente attorno ad una storia del tutto nuova: l'ADOZIONE dell'attrice massafrese Erika Grillo e del videomaker Alessandro Colazzo negli spazi della scuola.
Erika Grillo porta avanti da alcuni mesi un progetto teatrale sul modo di abitare i luoghi e gli spazi pubblici della città di Taranto, al centro delle recenti questioni legate al tema della tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini, intitolato:
ABITO – Territori di Tessuto
“Un mondo di individui al tempo stesso residenti e nomadi.
Partire, restare, tornare.
E tu, dove abiti?
Abito.
Stretto, lungo, fiorato, casual, da cocktail, da sposa.
E intanto perdi l’appuntamento con l’amore.”
Uno spettacolo che nasce da un desiderio: ABITARE.
Il nostro corpo, lo spazio pubblico, le relazioni con gli altri individui… i LUOGHI.
Partendo da principio, è necessario sottolineare il perché la battaglia per un luogo oggi significhi una battaglia globale.
Le tante iniziative nate in questi anni nella città di Taranto come anche in altri borghi d’Italia - praticamente dappertutto - sono legate insieme, come se fossero nate tutte da una stessa mente. C’è chi si occupa di ripensare il ruolo dei centri storici, ci sono ‘guerrieri’ nelle strade che piantano alberi, altri che costruiscono luoghi di incontro sotto i cavalcavia, chi ricostruisce modelli socioeconomici aggrappandosi alla storia, chi semplicemente propone il
ritorno alla terra o ad altre forme di autosostentamento. Il mondo ha sempre avuto il bisogno di fermarsi a respirare, di partire e poi di tornare. Come il medioevo è arrivato dopo la tumultuosa epoca greca e romana, dovevamo aspettarci una cosa del genere dopo la lunga ed estenuante corsa dal rinascimento, alla rivoluzione industriale, fino ad oggi. Solo che oggi, per la prima volta nella storia, siamo partecipi di quello che succede altrove, senza filtri, in tutto e per tutto, a volte anche contro la nostra volontà; siamo nell’era globale. E non ce la facciamo a rimanere indifferenti. Questo elemento da solo nell’utopistica visione della “civiltà dell’empatia” (J. Rifkin) spazzerà via tutte le logiche politiche mai costruite e tutte le forme di controllo che hanno posto alla società. Ecco perché è importante il luogo. Uno qualsiasi. Quello che ognuno di noi vive quotidianamente. Non è più il momento di “far la lotta contro” qualcuno o qualcosa, che sia il governo, la guerra, l’inquinamento.
E’ il momento di abitare; di prendersi cura, piuttosto che curare. Se ti occupi di quel luogo, senza che tu lo dica, lo stai già facendo. E non importa se siamo sempre più propensi a partire, a fuggire, a cercare luoghi ‘altri’… perché essere in viaggio vuol dire sempre e comunque lasciare tracce, dunque edificare luoghi.
Web:
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