Venerdì 16 dicembre alle ore 19.00 il terzo dei quattro incontri previsti dal ciclo di conferenze-concerto “Il suono dell’arte” a cura della giovane storica dell’arte Lucrezia Nardelli, dedicate al binomio arte-musica.
Intento del progetto è quello di mostrare i punti d’incontro tra l'arte figurativa e la musica tra Ottocento e Novecento, attraverso un approccio di tipo interdisciplinare, articolato tra la visione e l’analisi di alcune opere d’arte esemplificative, riferimenti alla letteratura del periodo e l’ascolto di brani musicali eseguiti dal vivo.
Il prossimo appuntamento sarà dedicato al rapporto tra Matisse e la musica del suo tempo, con particolare riferimento al Jazz. Fin dalle sue prime opere Matisse riserva un ruolo fondamentale alla musica e alla danza, perché capaci di riprodurre, insieme alla pittura, quel paradiso in terra che l’artista ha sempre immaginato.
La produzione sterminata di Matisse è infatti un inno alla vita, l’espressione di un mondo a colori in cui neanche le guerre mondiali e la malattia possono smorzare la gioia di vivere. Quando negli anni Quaranta, ormai vecchio e malato, l’artista trova nei gouaches découpées la naturale conclusione di quella ricerca di armonia che aveva accompagnato tutta la sua carriera, vi infonderà quello stesso ritmo che aveva animato le figure danzanti delle sue opere più famose. Nella raccolta intitolata “Jazz”, come in un testamento, si susseguono i ricordi e le esperienze passate di Matisse, in una giustapposizione di immagini e parole che nascono con la spontaneità dell’improvvisazione.
I ritagli di carta colorata infatti, definiti dall’artista stesso “improvvisazioni cromatiche e ritmiche”, ben si accompagnavano alle nuove sonorità jazz dei bistrot francesi: secondo Matisse il pittore, come il musicista, deve saper conservare la freschezza dell’istinto, perché ha dentro di sé un’energia tanto più forte quanto più è compressa. Pittura e musica s’incontrano allora nell’intuizione irripetibile che avviene nell’istante dell’atto creativo.
La parte musicale della serata vedrà la partecipazione di Vito Di Modugno (pianoforte) e Pino Pichierri (clarinetto e sax soprano) impegnati nell'esecuzione di esempi musicali dal vivo ispirati alle sonorità dixielend del primo jazz.
Vito Di Modugno
Pianista, contrabbassista, organista. Eletto per tre anni consecutivi tra i migliori organisti al mondo dalla prestigiosa rivista americana “ Downbeat ”, ha intrapreso giovanissimo gli studi musicali sotto la guida del padre (Pino Di Modugno noto fisarmonicista) studiando pianoforte, organo, basso elettrico e contrabbasso. Si è diplomato in seguito in pianoforte e in musica jazz. Nel 2003 è stato eletto tra i migliori nuovi talenti nel referendum “Top Jazz” indetto dalla rivista “Musica Jazz” ed è vincitore del Jazzit Awards” 2011 e 2012 come miglior organista italiano. Ha suonato come solista con l’Orchestra Sinfonica “ Arturo Toscanini” di Parma interpretando il concerto per gruppo e Orchestra Sinfonica Dei Deep Purple composto dall’organista John Lord.
Pino Pichierri
Diplomato in clarinetto con il massimo dei voti a Taranto con il Maestro Amleto Tardio, studia composizione con il Maestro Silvano Sardi e intraprende giovanissimo la carriera concertistica in qualità di solista e come elemento di vari gruppi orchestrali di musica classica. Si abilita all’insegnamento con il massimo punteggio e si specializza nella didattica. Nel 1985, dall’incontro con il maestro Paolo Lepore che lo inserisce nell'organico della Jazz Studio Orchestra, nasce la passione per il jazz e, ricoprendo il ruolo di 1° saxofono, ha l'occasione di suonare accanto ai prestigiosi nomi del jazz italiano come Giorgio Gaslini, Gianni Basso, Tullio De Piscopo, Marcello Rosa, Roberto Ottaviano, Paolo Tommelleri, e internazionale, come Dizzy Gillespie, Lee Konitz, Chet Baker, Tony Scott, Mark Murphy, Sal Nestico, Charlie Hollering. Ha suonato per l'ente sinfonico di Bari sotto la direzione di Bruno Tommaso e ha collaborato attivamente con Lino Patruno, Carlo Loffredo, Giampaolo Ascolese, Guido Di Leone, Edy Olivieri, Joy Garrison, Cristal White, Nicola Arigliano, Franco Cerri, Massimo Catalano, Rick Pellegrino. Ha frequentato masterclass con il sassofonista Dave Liebmann e in qualità di docente ha tenuto masterclass di clarinetto e sassofono jazz a Siviglia (Spagna). Considerato, secondo riviste autorevoli, tra i migliori clarinettisti italiani, con varie formazioni si è esibito nei maggiori jazz club italiani tra cui il "Chet Baker" di Bologna, l’"Alexanderplatz" di Roma, l’"Otto Club" di Napoli, l’"Open Jazz Club" di Palermo, il "Jazz e dintorni" di Mola di Bari, il "Laurin Jazz Club" di Bolzano e il "Gruppe Dekadenz" di Bressanone. Insieme a Larry Franco e Mino Lacirignola con formazioni come “Dixinitaly jazz Band” e “Jazz Moments”, ha suonato in diversi Concerti e Festival internazionali all'estero: Spagna, Grecia, Turchia, Svizzera, Germania, Marocco, Tunisia, Emirati Arabi, India. E’ presente in 30 lavori discografici , e in qualità di solista ha registrato tra gli ultimi “Jazz Moments “e “E-Mail Special”.
INGRESSO LIBERO
Web:
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