Prima di andare ad esplorare le diverse sfumature del sud odierno, l'estate 2014 del Serraglio si è vestita di nero. Ma questa scelta cromatica non tragga in inganno: lo spettro delle emozioni provate è stato ampio e variegato. Dopo il fortunato sogno felliniano del 2013, c’era bisogno di puntare su qualcosa di diverso, ma ugualmente stimolante. Senza mai smettere di sognare, sia chiaro. Sono stati omaggiati (dal 15 luglio al 13 agosto) altri toni, altri sguardi (attraverso la rassegna “Intrigo tra i Vicoli), per poi giungere a quello di sir Alfred Hitchcock (con la retrospettiva Suspense Hotel). Serate nelle quali il pubblico, ancora una volta numeroso e partecipe, ha ammantato la piazzetta di magia. Il nero non è mai stato così vivo e colorato: potere del cinema.
Terminata la prima fase con rassegna e retrospettiva, «Il Serraglio» dedica l’Edizione 2014 di Vicoli Corti al «Sud». Ci prende per mano in un cammino che desidera trascendere il solito “bianco e nero” di una tradizione pubblicitaria che guarda al Sud ma lo equivoca, desidera oltrepassare gli stereotipi che lo arrotondano, lo conchiudono in un altrove lontano, trasfigurandolo in una sorta di “Isola che non c’è”. È sufficiente dare un’occhiata ai lungometraggi scelti per la rassegna che si terrà dal 21 al 24 Agosto: «Buongiorno Taranto» di Paolo Pisanelli (un progetto in itinere, più che un film-reportage, sulla “rivoluzione” tarantina, area schiacciata dal disperato ricatto salute/lavoro), «L’Arte della felicità» di Alessandro Rak (il commovente e sensibile lungometraggio d’animazione, frutto di talenti partenopei, che ambienta in un Napoli plumbea il “viaggio” emotivo di chi è costretto a fare i conti con i fantasmi e le paralisi imposte dalla realtà della morte e della ricerca del proprio Sé autentico perduto e mancato, dal sentimento di fallimento e dalla ricerca di un senso della vita che ci possa spingere alla tanto agognata felicità), «Le cose belle» di Agostino Ferrente e Giovanni Piperno (un docu-film che racconta la complessità di Napoli attraverso le esistenze di Adele, Enzo, Fabio e Silvana, protagonisti “ritrovati” dai registi dopo tredici anni dal documentario del 1999, “Intervista a mia madre”), «Pinuccio Lovero – Yes I Can» di Pippo Mezzapesa (un docu-film sulle evoluzioni del protagonista di “Sogno di una morte di mezza estate”, Pinuccio Lovero, lo “scomodo” e irriverente personaggio pugliese, impegnato, stavolta, in una campagna elettorale “cimiteriale”, che disegna uno specchio bizzarro, ma non insolito, della realtà). Anche i corti saranno protagonisti, ed apriranno le quattro serate.
«Vicoli Corti» ripercorre le gestazioni di questo Sud stretto in una frontiera, difficile e suonato di leggerezza, decadente e allucinato, vecchio e neonato, imbrigliato e libero, stanco e provocatorio, ed è in questo proposito che si libera la feroce monellagine del progetto-2014 de «Il Serraglio». Nel voler rivendicare il Sud, la sua innocenza. La sua potente tenerezza.
L’evento è patrocinato dalla Regione Puglia – Assessorato al Mediterraneo, Puglia Events, Viaggiare in Puglia, Comune di Massafra – Assessorato allo Spettacolo e Turismo
Una produzione: Il Serraglio
Illustrazione: Annalisa Manfredi Illustrations
Il programma completo su: www.vicolicorti.it
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