42° Festival della Valle d'Itria - Francesca da Rimini di Saverio Mercante. Sul podio il M° Fabio Luisi
Classica e Lirica
Teatro
Di straordinario valore è la proposta rappresentata dal secondo titolo operistico del cartellone, che andrà in scena nel cortile di Palazzo Ducale il 30 luglio 2016. È infatti addirittura una prima assoluta mondiale quella di Francesca da Rimini, opera inedita di Saverio Mercadante.
Si tratta evidentemente di uno dei progetti più ambiziosi dell'intera storia del Festival della Valle d'Itria, che allinea un grande titolo di un compositore tra i maggiori dell'Ottocento italiano, un soggetto leggendario e due personaggi divenuti archetipi culturali per l'Occidente: Paolo e Francesca, gli sfortunati amanti immortalati da Dante nel Quinto Canto della Commedia.
Saverio Mercadante, altamurano trasferito a Napoli, consolida la propria fama a Vienna, Parigi e quindi a Madrid. Proprio per la corte spagnola scrive la sua Francesca da Rimini, ambizioso lavoro su libretto di Felice Romani, per il quale non risparmia energie, e che per ragioni su cui la storia deve ancora fare luce, non andrà mai in scena. La partitura manoscritta, datata 1831 e conservata in due copie (una a Bologna e una proprio nella capitale spagnola), perfettamente compiuta e integra, rivela una cura singolare per la scrittura e per il dettaglio, e presenta annotazioni autografe di rilevante valore. Le scelte musicali che Mercadante porta avanti in quest'opera sono degne di un lavoro che pareva destinato ad accendere gli entusiasmi dell'epoca.
Un debutto quindi molto atteso e di portata storica, che richiede una locandina prestigiosa: a Martina Franca la nuovissima e ancora sconosciuta Francesca da Rimini, opera di grande respiro e con pagine di sorprendente ispirazione, vedrà finalmente la luce, affidata alle cure del direttore musicale del Festival, Fabio Luisi, e all'eleganza di uno dei grandi maestri del teatro italiano, Pierluigi Pizzi, che torna a Martina Franca vent'anni dopo il memorabile successo della sua Grande-duchesse de Gérolstein, per curare l'intero progetto scenico dell'opera, firmando regia, scene e costumi.
La lettura che Pizzi sta preparando non mancherà di sorprendere, essendo improntata sul più asciutto dei minimalismi possibili: i protagonisti si muoveranno all'interno di uno spazio scenico completamente vuoto, scosso dai chiaroscuri di una colossale vela nera, che rimanda alla “bufera infernal, che mai non resta”. L'importante cifra coreografica che ne deriva potrà contare sulla prestigiosa firma di Gheorghe Iancu.
Il cast, totalmente internazionale, punta su tre giovani promesse, a partire dalla spagnola Leonor Bonilla (Francesca) e dalla giapponese Aya Wakyzono (Paolo), affiancate dal turco Mert Süngü (Lanciotto), tutti chiamati a misurarsi con una vocalità impegnativa e con ruoli assolutamente inediti.
Dell'opera, com'è evidente che debba essere in occasione di una prima mondiale di questa rilevanza, sarà eseguita la nuovissima edizione critica curata da Elisabetta Pasquini per Ut Orpheus.
(Stralcio della relazione artistica del M° Alberto Triola, direttore artistico del Festival della Valle d'Itria)
Martina Franca (Taranto)
Palazzo Ducale
Piazza Roma
ore 21:00
ingresso a pagamento
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