La figura di Domenico Modugno è rimasta centrale nel panorama italiano della musica d’autore.
Il passare del tempo non ha scalfito la prorompente modernità del celebre cantante pugliese, anzi, soprattutto nell’ultimo decennio Modugno è stato recuperato dalla nuova onda sonora legata al folk rock che ne ha rivendicato la discendenza.
Domenico Modugno ha avuto una carriera ricca di sfaccettature: come autore è stato il primo a fondere la musica popolare con la canzone d’autore, quindi ha abbracciato e rinnovato il panorama della musica leggera, è stato attore di teatro e di cinema, un perso- naggio davvero unico in Italia.
Questo spettacolo intende contestualizzare l’arte di Domenico Modugno restituendola alla sua terra di provenienza.
Non a caso la Puglia sta vivendo proprio in questi anni una sorta di Rinascimento, basti pensare a come il Salento è stato in grado di va- lorizzare la cultura musicale legata alla Taranta e alla Pizzica, renden- dola un fenomeno popolare in tutta Italia e all’estero e ricevendone un grande ritorno in termini d’immagine e d’indotto economico. Così una figura come quella di Modugno, che da Polignano a Mare, provincia di Bari, ha portato le sue radici in giro per il mondo, può essere il perno intorno al quale costruire la nuova musica di questa parte di Puglia. Un concerto che rivisita la vita e le canzoni del gran- de cantautore in forma di oratorio teatrale e musicale.
Suoni, storie, narrazioni che si sono riferite e ispirate alla tradizione millenaria del meridione d’Italia: una terra fatta di contatti.
Terra di emigrazione e di ospitalità al tempo stesso.Terra di lavoro, di memoria, di sguardi che attraversano i filari di alberi per finire nel mare.
Le impennate vocali di Domenico Modugno cele- brano la terra, il senso dello stare insieme, la lingua del mare.
Il balcone affaccia su una piazza invasa da suoni. Voci e mani elevate nel vento.
Sulla scena un articolato e completo ensemble mu- sicale (archi, sezione ritmica, corde) di grande quali- tà e impatto sonoro ridisegna con fascino, eleganza e forte carica emotiva le melodie del cantautore. La musica accompagna il racconto teatrale illustrato della voce narrante di Maria Giaquinto (cui è affidata anche la regia) coadiuvata dai video di repertorio che conducono lo spettatore in un viaggio emozio- nante attraverso la poetica frizzante e carica di pa- thos di Domenico Modugno rievocando un pezzo importante della storia e del costume dell’Italia dal dopoguerra ai giorni nostri.
Le voci che si alternano nella reinterpretazione dia- cronica delle canzoni: dal folk degli esordi in dialetto salentino alla musica d’autore sono quelle di alcuni dei massimi talenti musicali del meridione d’Italia da Fabrizio Piepoli e Maria Giaquinto dei Radicanto a Raiz storica voce degli Almamegretta. L’allestimento, prodotto e messo in scena dallo stes- so ensemble, s’ispira al “teatro canzone” quale for- ma d’arte musicale e teatrale.
Nel teatro canzone il testo, la musica (alcune can- zoni sono veri e propri macro-testi), i monologhi, la luce, contribuiscono ad allargare la tensione emoti- va strutturandosi, grazie alla loro combinazione, in una rappresentazione che lega la canzone d’autore all’approccio dialogico con lo spettatore affrontan- do tematiche di forte impatto sociale e culturale.
In scena, una donna attraversa le stagioni della vita di Domenico Modugno dalla Puglia al nord, dalla pas- sione per il teatro e il cinema, alla radio, alla canzone, al festival di Sanremo, alla carriera internazionale. Dalle vicissitudini di una vita semplice che deve af- frontare le impellenze del quotidiano, all’incontro con Franca, alla televisione.
Dal teatro impegnato e pittoresco alla musica di cassetta.
Affrontando tutto con leggerezza e istinto, senza regole.
Su tutto la musica e l’orchestra che disegna e confe- ziona vestiti nuovi e freschi con arrangiamenti origi- nali per abitare le liriche senza età di Mimmo.
Uno spazio fasciato dalle luci che fiorisce e si colora gradualmente ascoltando le storie di un sogno così.
Al centro della scena la voce, le voci.
Con:
MARIA GIAQUINTO
regia, drammaturgia, canto e narrazione
FABRIZIO PIEPOLI
canto, basso elettrico
GIOVANNI CHIAPPARINO
arrangiamenti orchestrali, fisarmonica, percussioni
ADOLFO LA VOLPE
chitarre elettriche, oud, chitarra portoghese
GIUSEPPE DE TRIZIO
chitarre, mandolino, mandola
FRANCESCO DE PALMA
batteria, percussioni
Radicanto
FABRIZIO SIGNORILE ILARIA CATANZARO
II violino
DAVIDE TERENZIO
viola
ELIA RANIERI
violoncello
Web:
www.amicidellamusicataranto.it