il Tacco di Bacco
 
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Palazzo Celestini

palazzo storico ex monastero

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Subito dopo il terremoto del 1731, non meno disastroso di quello del 1627, per San Severo iniziò un periodo di particolare sviluppo economico ed edilizio. In stile barocco furono edificati sia i palazzi della nuova borghesia che le chiese e i monasteri. Questi ultimi , discostandosi dalla usuale sobrietà che normalmente attiene all’architettura monastica, entrarono in competizione con l'edilizia borghese sia per l'ostentazione dei materiali che per la ricchezza dell'apparato decorativo. Primeggia tra gli altri Palazzo Celestini che ,compresa la superficie della chiesa occupa oggi quasi un intero isolato di circa 3.500 mq., in pianta a forma di L , con tre cortili all’interno, il cui volume si erge con due piani fuori terra per un’altezza di circa dieci metri oltre le cantine . Le sue facciate , delle vere e proprie quinte urbane, risultano determinanti per la qualità degli spazi urbani su cui prospettano, come quella su piazza della Repubblica in prosecuzione della chiesa omonima e dell’annesso campanile, per continuare con quella su piazza Municipio dove si trova l’ingresso principale e per finire con quella ad angolo su via Angelo Fraccacreta interrotta oggi dal fabbricato appartenente alla Banca di Roma. [1]

La storia del “Palazzo” iniziò verso la fine del 14° secolo quando i monaci dell'ordine di Pietro di Morrone , futuro Papa Celestino V , abbandonarono il monastero di san Giovanni in Piano, posto su una collina tra Apricena e Poggio Imperiale ,non più sicuro ,a causa del suo isolamento [2], e si rifugiarono in San Severo dove possedevano una chiesa con un ospizio al centro della piazza principale.[3] In circa quattrocento anni , dal 1350 circa, al 1750 il primo ospizio, con ampliamenti successivi ha assunto la attuale conformazione architettonica

I beni dei Celestini derivarono dalle cospicue donazioni elargite dai primi nobili normanni insediatisi in Capitanata agli inizi dell'anno 1000 [4]. Gli stemmi, tuttora visibili all’esterno al monastero e all’interno della chiesa, tramandano e testimoniano la singolare origine delle proprietà.[5 ] Fino ai primi anni dell'800 nella chiesa dei Celestini, entro la prima decade di ottobre, si celebrava ancora una messa in memoria del duca normanno Petrone, primo benefattore dell'ordine monastico in san Giovanni in Piano.[6]


Con l'editto di Giuseppe Bonaparte del 13/02/1806 il monastero della SS.ma Trinità fu soppresso. Successivamente, con decreto di Gioacchino Murat del 28/04/1813 il convento e la chiesa annessa furono concessi al Comune di San Severo per usi di pubblica utilità. [7]
Dopo molti anni (nel 1954 con atto del 3 agosto 1951) il Comune di San Severo consegnò alle autorità ecclesiastiche sia la chiesa che un lato del porticato dell’antico chiostro adiacente alla chiesa , compreso il vano a pianterreno sotto il campanile, cinque vani al primo piano con la relativa scala di accesso.

da [http://labottegadeldisordine.blogspot.it:::la Bottega del disordine]

Indirizzo

San Severo (Foggia)

piazza municipio

GPS 41,68644 N 15,38024 E



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