IN VITRO
mostra personale di Antonello Matarazzo, a cura di Raffaella Barbato
SAACI/GALLERY
Via Padre Girolamo Russo, 9, Saviano NA
tel 338.86.66.375 – info@saacygallery.com
opening 27.4.2018 ore 19.30 – visitabile dal 27.04 al 30.05.2018
«Il nostro tempo preferisce l’immagine alla cosa, la copia all’originale, la rappresentazione alla realtà, l’apparenza all’essere. Ciò che per esso è sacro, non è che l’illusione, ma ciò che è profano, è la verità. […] Il consumatore reale diventa consumatore di illusioni. La merce è questa illusione effettivamente reale, e lo spettacolo la sua manifestazione generale. […] Il feticismo della merce raggiunge dei momenti di eccitazione fervente (G. Debord); è sulla inadeguatezza dell’uomo contemporaneo dominato dalla superfetazione della materia/immagine, sull’azzeramento incalzante che minaccia la ricerca estetica anestetizzata – ed anestetizzante – al servizio del capitalismo, l’urgenza di creare nuovi elementi di disturbo, di cui l’uomo necessita per destarsi alla simpatia simbolica e rivelatrice dell’arte, che si ispira la riflessione proposta da Antonello Matarazzo – scrive la curatrice Raffaella Barbato – in questo nuovo lavoro video installativo; l’artista attraverso l’inquietudine percettiva offerta dell’uso di immagini in semi movimento, interroga i temi della Vanitas e della caducità relazionale, conseguenza della dilagante bulimica dipendenza da corpi/immagini svuotate di senso. L’inedito lavoro, proposto in questa nuova personale campana dal titolo IN VITRO, è costituito da piccole gabbie/reliquiari, articolate nello spazio secondo una ragionata relazione, volta a creare una sorta di simbolica Spoon River, costituita da icone dal sapore olografico, grazie alla composizione costituita da livelli sovrapposti (3D); epitaffi in cui uomo e natura si alternano in un continuum di interferenze e cortocircuiti visivi».
In dialogo e completamento con l‘istallazione una serie di video - segni in movimento -, che rinviano al nucleo centrale della ricerca di Antonello Matarazzo, che si fonda da sempre sull’equivocità percettiva tra immagine fissa e immagine in movimento – micromovimenti delle immagini fotografiche – attraverso il sapiente uso delle tecniche del morphing e del warping, prescelte come trait d'union tra pittura, video e video-installazioni, e come strumenti di indagine del mondo introspettivo.
Sabato 19 maggio - ore 20.30 - il lavoro dell’artista sarà interrogato dalle contaminazioni musicali e performative di Elizabete Balčus (musicista e performer lettone), che con le sue note sperimentali ci guiderà in un viaggio di suggestioni onirico-surrealistiche e neo-psichedeliche; un’improvvisazione di ispirazione teatrale e che si fonde magicamente con il free-jazz, il beat elettronico, elementi di musica da camera, distorsioni audio e la sua voce ipnotizzante che interagirà direttamente con l’installazione proposta da Matarazzo. Il progetto a cura di Raffaella Barbato, supportato dalla concessione del Matronato della Fondazione Donnaregina di Napoli, in esposizione fino alla fine di maggio, negli spazi indipendenti della SAACI/Gallery di Sabato Angiero, dopo la preview campana, farà tappa a Palazzo Tupputi, in Puglia, con la coordinazione dell’associazione Cineclub Canudo / Avvistamenti e la curatela di Bruno Di Marino, e successivamente a Roma, presso la Galleria Pio Monti.
Web:
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