Sabato 16 novembre, alle 18.00, si inaugura Percorso Astratto, mostra bipersonale di Salvatore Oppido e Gustavo Pozzo, a cura di Veronica Longo, con presentazione critica del Prof. Rosario Pinto, presso Atelier Controsegno, Via Napoli 201, Pozzuoli, Napoli (La Pietra, lungomare Bagnoli, vicino la Cumana Dazio). Per l’occasione, la cantautrice partenopea Federa, si esibirà live in alcuni brani tratti dal suo EP Ibrido.
Dopo la pausa estiva, durante la quale hanno fatto da padrone le “Vetrine d’Artista”, con opere di vari autori e tipologie, Controsegno riapre la stagione espositiva con due artisti di eccellenza,
SALVATORE OPPIDO e
GUSTAVO POZZO. Napoletani di origine, sono due personalità diverse, ma unite da una passione comune: la predilezione per l’espressione aniconica, che si manifesta attraverso l’adesione al movimento internazionale Astrattismo totale, e per mezzo delle tinte cangianti dell’arte digitale. La scelta di riproporre, a distanza di mesi, una mostra non figurativa, non è casuale, ma si pone come un trait d’union, che lega anime affini, i cui fili sottilissimi sono ben dipanati dal supporto critico del Prof. Rosario Pinto che, anche in questa occasione, durante l’inaugurazione offre una panoramica dettagliata dei protagonisti e della corrente “Astratta”.
Come enuncia il titolo dell’esposizione, l’intento è evidenziare un percorso, dagli anni ‘80 ad oggi, che è non solo cronologico e di evoluzione, dal figurativo all’astratto, ma anche di vita ed emozionale, per giungere all’essenza più pura e autentica dell’espressione interiore, attraverso forma e colore.
Grafico, incisore, artista e professore, la carriera di
Salvatore Oppido è stata variegata e colma di soddisfazioni. Innumerevoli le collaborazioni con grandi nomi dell’arte, aziende, editori, ciò nonostante, Oppido ha sempre potenziato le sue competenze, aggiornandosi continuamente, utilizzando qualsiasi strumento, tradizionale o sperimentale, al fine di ottenere risultati altamente professionali. Formatosi con Nicola Gambedotti, incentivato dai suoi stessi maestri, ancora giovanissimo, alla docenza, esordisce come astrattista presso la prestigiosa galleria San Carlo, verso gli anni ‘80, con quadri e pittosculture con installazioni su legno, prosegue per diversi anni in un percorso legato all’incisione e alla figurazione, per ritornare alla forma aniconica, a partire dal 2020, questa volta per mezzo dell’arte digitale.
Pittore e grafico,
Gustavo Pozzo accede all’arte da autodidatta, attraverso la fotografia, per poi scoprire la bellezza della grafica (grazie anche al contributo del maestro Mario Fortunato), nelle sue varie sfaccettature, dalla tradizionale incisione, alla rappresentazione ottenuta sotto forma digitale. Senza dubbio, Gerhard Richter, Jackson Pollock e Piet Mondrian, sono punti fondamentali della sua ricerca, che però si svincola e personalizza, laddove le sue opere nascono sempre con l’intento di comunicare all'esterno la sua energia nascosta, attraverso colori forti quali rosso, giallo, nero e blu, che esprimono
un’intensa carica emotiva. Astrattista da sempre, Pozzo esordisce con la pittura negli anni ‘90 per evolversi nella digital art su tela, sulla quale interviene pure manualmente. Se durante la fase della creazione, entrambi si lasciano suggestionare dal mondo esterno (fonte infinita di spunti e opportunità), successivamente, progettano con accuratezza le loro opere (scegliendo con diligenza forme e colori), con l’intento di trasmettere allo spettatore delle emozioni individuali e soggettive, pertanto, ineffabili e irripetibili.
Queste opere, che nascono con l’ausilio di programmi di disegno e fotoritocco, sono l’elaborazione, unica e originale anche di calcoli matematici e frattali, così come di forme geometriche, strutturate e dilatate o di sagome deformate liberamente. Si manifestano alla nostra visione, grazie alla stampa giclée, ottenuta con l’uso di tecnologie inkjet ad alta risoluzione e inchiostri a pigmento che garantiscono la tenuta dei colori nel tempo. I lavori presenti in mostra, senza dubbio di grandissima qualità, sono generalmente realizzati su tela, altre volte su specchio o dipinti su legno, mostrandosi al pubblico sotto forma di pittosculture, con elementi geometrici assemblati o montati con equilibrio.
Se il loro aspetto quindi, si contraddistingue per una sorta di commistione, non poteva esserci evento più calzante di quello presentato dalla cantante partenopea
FEDERA (Federica Vezzo) che, in solo, chitarra e voce, presenta alcuni brani del suo EP Ibrido, pubblicato nel 2023 e distribuito da ADA Music Warner Italy.
Il live, come il titolo dell’album, è “musicalmente ibrido”, con sonorità acustiche ed elettroniche contaminate da soul, rnb e fermamente radicato nel cantautorato italiano. Senza mai perdere di vista l’essenziale, ciò che conta per l’artista è scrivere canzoni “vere”, che appartengano a noi e a chiunque voglia “inciamparci”, create in italiano ed in napoletano. Variegato e di successo è il suo percorso artistico: nel 2016 pubblica il primo EP Vient’ ‘e curaggio completamente acustico e, insieme ai suoi musicisti, partecipa e vince diversi concorsi musicali. Nel 2018 è ospite al Barone Rosso di Red Ronnie, nel 2019 è tra i semifinalisti di Musicultura ed è nella lineup del Primo Maggio a Napoli, infine, nel 2024 si esibisce dal vivo a Piazza del Plebiscito per Restate a Napoli.
In conclusione, come sempre una serata imperdibile, che si caratterizza per briosità e vivacità cromatica e musicale, per potersi “perdere” e “ritrovare”, nella purezza dei colori e delle emozioni.
Testo di Veronica Longo - Rassegna stampa a cura di Rosalba Volpe
La mostra dura fino al 7 dicembre, orario 16:00-20:00, tutti i giorni eccetto il mercoledì. INGRESSO LIBERO
Info: +39 333 2191113 - controsegno@libero.it - www.controsegno.com
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