Sono un antico percorso realizzato per collegare il borgo di Chiaia con i casali collinari e in particolare con l’area di Castel S.Elmo – Certosa di S. Martino. Le rampe Brancaccio costituiscono la prosecuzione della discesa del Petraio in quanto attraverso via S.Carlo alle Mortelle e a valle di esse attraverso il vicoletto (e poi il vico) Vasto a Chiaia si raggiunge palazzo D’Avalos, cioè la più antica e significativa presenza nella zona.
Riguardo alla datazione, se il Petraio può risalire almeno nella sua forma più primitiva al ‘500 e anche il palazzo D’Avalos risale ai primi del ‘500, le rampe Brancaccio in quanto collegamento tra i due si potrebbero datare probabilmente lungo l’arco del ‘600 .
La Mappa del Duca di Noja (1775) riporta questo percorso come “discese del Brancaccio” al numero 503 dell’indice, mentre col numero 504 indica il vico di Bettelem e con il 506 la chiesa di S. Carlo alle Mortelle. La pianta del quartiere Chiaia di metà 800 riporta col numero 23 le Rampe Brancaccio, col 31 il vicoletto del Vasto, col 29 il vico del Vasto, col 20 S. Carlo alle Mortelle e col numero 9 la salita del Petraio.
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