I luoghi della Peste del 1656, Eresia ed Inquisizione
Avventura, escursioni
Peste, la cosiddetta morte nera, repentina e violenta. Termine che evoca angoscia, terrore, morte di massa. Flagello dell’umanità nelle epoche passate, ha funestato la storia dell’uomo lasciando un’impronta indelebile inevitabile, tanto che famose pestilenze hanno fatto da sfondo a opere letterarie come il Decameron di Giovanni Boccaccio e I promessi sposi di Alessandro Manzoni.
Un nemico invisibile ed insidioso assetato di morte ed impossibile da combattere. Quasi la totalità delle metropoli europee dal X al XVII secolo flagellate dal terribile morbo, videro cancellare inesorabilmente all’interno delle proprie mura intere generazioni tra le popolazioni e tra queste città, di certo Napoli non poteva mancare, pagando un altissimo tributo in termini di vittime soprattutto durante la più virulenta pestilenza quella del 1656 in cui, la città partenopea pianse oltre centomila vittime. Ebbene, il nostro percorso guidato si articolerà proprio attraverso quei luoghi storici del XVII secolo che videro il consumarsi della più grande tragedia che la storia di Napoli ricordi. Partiremo infatti da Piazza Dante un tempo detta Largo Mercatello per via di un mercato a cielo aperto ed usato poi come lazzaretto durante le pestilenze del 1647 e 1656 descritto e raffigurato in maniera accurata in un quadro dal pittore seicentesco Domenico Gargiulo meglio conosciuto con il pseudonimo di Micco Spadaro, lazzaretto in cui trovarono la morte il nipote e cognato di Salvator Rosa. Spiegheremo il significato delle varie figure che facevano da corollario a questo temutissimo morbo, come i monatti e gli untori descritti anche nella famosa peste manzoniana dei Promessi Sposi. Ci sposteremo poi alla volta di Port’Alba con il mistero della doppia porta sempre legata alla pestilenza. Ma la Peste, fu anche un mezzo usato dalla Santa Inquisizione per contrastare l’eresia diffondendo la falsa diceria degli cosìddetti untori etichettati per l’appunto come eretici. Ebbene proseguiremo il nostro tour attraversando quei luoghi del centro storico che furono caratterizzati, dalla presenza di detti eretici. Ci soffermeremo infatti, davanti al luogo di ciò che resta del cinquecentesco convento di San Francesco alle monache in via Santa Chiara dove dimorò suor Giulia De Marco personaggio controverso, ambiguo e alquanto sconosciuto della Napoli seicentesca di cui parleremo ampiamente e della setta da lei fondata con il nome di Carità Carnale. Ma altri personaggi considerati ingiustamente eretici, si affiancano alla figura di suor Giulia De Marco, tra cui Giambattista Della Porta, Tommaso Campanella e Giordano Bruno. Ed è proprio sulla figura di questi ultimi in particolare, su Giordano Bruno che si concluderà il nostro tour all’interno della Basilica di San Domenico Maggiore con la spiegazione dei simboli considerati eretici e nel contempo esoterici impressi nei marmi della cappella Carafa di Sanseverina, simboli studiati dal Bruno e che gli costarono la condanna al rogo.
Durata tour 2 h
Contributo organizzativo
Adulti € 6
Ragazzi: da 14 a 18 anni € 4
Under 14 gratis
Appuntamento ore 10:30
Prenotazione obbligatoria entro e non oltre 5/12/2019 contattando esclusivamente i seguenti recapiti:
cellulare e whatsapp 3317100447
In ambedue i casi fornire il proprio nominativo, numero di cell ed il numero di partecipanti
Il tour si svolgerà con la presenza minima di 6 partecipanti paganti.
Napoli (Napoli)
centro storico
ore 10:30
ingresso a pagamento
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