La Biblioteca Diocesana di Caserta nasce all'interno della struttura del Seminario, che viene fondato tra il 1567 e il 1575 per opera del vescovo Agapito Bellomo (1554-1594) in obbedienza ai decreti del Concilio di Trento.
Quando a partire dal 1708 il Seminario Maggiore venne spostato in pianura presso il Palazzo Vescovile del casale di Falciano, residenza abituale dei prelati casertani, il vescovo Giuseppe Schinosi (1696-1754) pensò anche di munirlo di una biblioteca sull'esempio della Biblioteca Brancacciana di Napoli, aperta, quindi, non solo al clero, ma a tutti i fedeli.
Da allora il patrimonio si ampliò soprattutto attraverso l'ampliamento per volontà dei vescovi casertani, in modo particolare è da ricordare l'opera di mons. De Rossi e tanti lasciti di sacerdoti e canonici così come si può ricavare dai frontespizi di alcune edizioni del XVII e XVIII secolo.
Inoltre dovettero confluirvi anche parte delle biblioteche di omnasteri locali, soprattutto dal soppresso monastero dei PP. Carmelitani, nella cui sede si trova attualmente il complesso vescovile e forse dal millenario monastero benedettino di San Pietro ad Montes.
Nonostante gli eventi non sempre favorevoli, il patrimonio librario è rimasto consistente in quanto comprende, allo stato attuale, ventimila volumi a stampa, oltre al patrimonio storico di pregevole valore.
Con Decreto vescovile di mons. Raffaele Nogaro è stata dichiarata Biblioteca Diocesana di riferimento, con un suo statuto e regolamento che disciplinano l'attività di consultazione e di apertura al pubblico.
Caserta (Caserta)
c/o Palazzo dell'Episcopio
Piazza Duomo, 11
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