LA TERRA SMOSSA (Gravina di Puglia)
Il re muore
di Eugène Ionesco
regia di Gianni Ricciardelli
INTERPRETI
Leo Coviello, Maria Pia Antonacci, Stefania Carulli, Elisabetta Rubini, Teresa Cicala, Licia Pacella.
LO SPETTACOLO
Un male misterioso e incurabile ha colpito l'intero universo e tutti i suoi abitanti, a partire dal sovrano, costretto ad affrontare il suo mortale destino. Un regno un tempo grandioso e dai confini illimitati, oramai incomprensibilmente in rovina. Una sola guardia rimasta a difesa del reame, una sola ancella al servizio di un intero regno. Due regine, meravigliosamente agli antipodi.
Il re muore è la personale visione di Ionesco della vita e del mondo, della lotta con la morte, una sorta di resa dei conti.
Si racconta la condizione umana attraverso una favola dalle dimensioni e dai colori grotteschi, in un'atmosfera surreale e metafisica, “dipingendo” i personaggi alla maniera di de Chirico.
In questa messa in scena la farsa e il dramma convivono non solo nel re-maschera, che è uomo e contemporaneamente umanità, ma soprattutto attraverso i personaggi femminili, archetipo della Grande Madre secondo la definizione di Jung: “La magica autorità del femminile, la saggezza e l'elevatezza spirituale che trascende i limiti dell'intelletto; ciò che è benevolo, protettivo, tollerante; ciò che favorisce la crescita, la fecondità, la nutrizione; l'istinto o l'impulso soccorrevole; ciò che è segreto, occulto, tenebroso; l'abisso, il mondo dei morti; ciò che divora, seduce, intossica; ciò che genera angoscia, l'ineluttabile”.
I ritmi rock sono il giusto sottofondo a una favola oniricamente delirante.
LA COMPAGNIA
La Terra Smossa nasce nel 2013, per iniziativa di attori e musicisti pugliesi, operanti già da diversi anni. Si spiega così il carattere atipico della compagnia, che si divide tra il teatro e la musica e trova ovviamente nel teatro musicale la piena realizzazione della propria idea fondativa.
Per quanto attiene ai generi, la compagnia intende spaziare dal teatro classico al teatro contemporaneo, da quello drammatico a quello più divertente ed irriverente, senza trascurare la riflessione e il coinvolgimento emotivo che inducano il pubblico, di tutte le età, a crearsi una coscienza critica e una sensibilità umana e sociale.
Web:
www.moduloesse.altervista.org