Sono le notti arabe, dense di atmosfere e sonorità vibranti, ad ispirare l’allestimento in due atti di “Shahrazad”, proposto dai giovani Federico Mella e Alessandro Torrielli per il Balletto di Milano.
Letteralmente “Shaharazad” significa “figlia della città” ed è proprio questa appartenenza ad una comunità che i due coreografi hanno scelto straordinariamente di mettere in scena: protagonisti del primo atto sono infatti le vie e i mercati della Medina, animata dai suoi abitanti che ne restituiscono profumi e colori e sui quali si abbatte una triste sorte. A causa dell’eccidio voluto da un sultano tradito e persuaso della perfidia femminile, Shaharazad sarà testimone della pena di veder sacrificata una vita ogni notte e, con l’aiuto della sorella, ordirà un piano per curare la cieca rabbia del sovrano.
Uno sguardo esterno alle stanze del palazzo e livido di quotidianità attraversa quindi il primo atto: scelta ben precisa dei due coreografi per valorizzare l’ambientazione e l’armonico ensemble del Balletto di Milano, attraverso coinvolgenti coreografie in stile neoclassico.
Nel secondo atto la famosa silloge favolistica trova ampio respiro e vivacissima resa, abilmente narrata sulle note sublimi di A. Khachaturian, scelto per affiancare la ben nota suite di R. Korsakov.
La magnetica Shaharazad avrà salva la vita ad ogni alba poiché l’attesa del seguito dei suoi racconti innamorerà il Sultano per mille e una notte… Poetico intento di Mella e Torrielli è dire al pubblico che, come un amore che è contagio e cura, così le narrazioni più travolgenti, non terminano, ma ci lasciano sulle labbra un evocativo “ancora”.
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