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Parco Archeologico di Saturo

Parco Archeologico

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SOCIETA' COOPERATIVA POLISVILUPPO (Servizi per i Beni Culturali)
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"Popolate la grassa terra degli Iapigi e siate la loro rovina."
"Quando vedrai piovere dal ciel sereno, conquisterai territorio e città."

Con queste parole, la leggenda racconta, l’Oracolo di Delfi predisse all’Ecista spartano Falanto lo sbarco sulle rive di Saturo e la fondazione della città di Taranto.
Sparta era una città guerriera per tradizione, e quando le milizie erano lontane a combattere, alle donne era consentito procreare figli illegittimi, per permettere il mantenimento demografico. Questi, però, erano destinati a vivere emarginati ed in condizione subalterna per il resto della vita.
Erano gli ultimi decenni del VIII secolo a.C. quando, dopo una lunga guerra contro la vicina Messenia, i cittadini emarginati decisero di conquistare, al fianco degli schiavi, i diritti loro negati: essi si definirono Partheni e furono guidati da Falanto. La sommossa fallì, e non potendo i rivoltosi essere condannati a morte come gli schiavi, furono costretti a lasciare la città alla ricerca di nuove terre. Fu allora che Falanto consultò prima di partire l'Oracolo di Delfi, alla ricerca di un responso circa il proprio futuro.
Sbarcato a Saturo, terra degli Iapigi, Falanto, bagnato dalle lacrime della moglie Ethra che su di lui vegliava ed il cui nome in greco vuol dire "cielo sereno", ritenne che l'oracolo si fosse avverato, e si accinse a fondare la sua città a cui diede il nome di Saturo.


Il territorio di Saturo, grazie alle sue ideali caratteristiche geomorfologiche, ha da sempre rappresentato un luogo favorevole per l’insediamento umano e, allo stesso tempo, un luogo strategico di controllo delle rotte marittime.
L’area, infatti, è ricca di testimonianze archeologiche che vanno dall’età neolitica, rinvenute sul pianoro compreso tra porto Saturo e Gandoli, all’età del Bronzo, ampiamente attestata sul promontorio compreso tra le baie di Saturo e porto Perone (zona attualmente inclusa nel parco archeologico) dove nel secolo scorso sono stati messi in luce importanti villaggi, anche fortificati, successivamente reinterrari per esigenze conservative.
Saturo lega la sua fama alle vicende storiche della colonizzazione di Taranto, divenendo importante centro della chora coloniale laconica, favorevole punto d’approdo nelle rotte del commercio marittimo ed importante centro di culto, come dimostrano i due santuari (quello della sorgente ed il “santuario dell’acropoli”) e l’abbondante materiale votivo qui rinvenuto.
La grande importanza che il sito continuò a rivestire in età romana è testimoniata dai resti di una lussuosa villa romana, completa di pars rustica e di complesso termale. La villa si sviluppa ai lati della Torre Costiera del XVI sec. e domina le due insenature. Ad essa era funzionale la cisterna con volta a botte situata poco più a monte, riutilizzata in età moderna come ovile ed ambiente per la lavorazione del latte.
Sempre ad età romana sono riferibili i due relitti di navi da carico, rinvenuti nella baia di porto Saturo, e la realizzazione dell’acquedotto Aqua Nymphalis che canalizzava le acque sorgive per l’approvvigionamento idrico della città di Taranto.
Di carattere più strettamente militare sono le opere edilizie delle età successive ma che testimoniano il ruolo strategico militare che il promontorio continuò ad avere: la torre di avvistamento spagnola del XVI sec. e le costruzioni belliche del secondo conflitto mondiale

Indirizzo

Leporano (Taranto)

via per Saturo




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