Mercoledì 6 novembre 2024
BEAUTY DARK QUEEN - Lo strano caso di Elena di Troia
Teatro
Secondo appuntamento per la trilogia di Stefano Napoli al Teatro degli Eroi. La compagnia Colori Proibiti – per celebrare i 40 anni di attività - in questa stagione invernale, sta portando in scena la trilogia ideata dal fondatore della compagnia: il regista Stefano Napoli. Dopo “CIRCUS DARK QUEEN ricordando Antonio e Cleopatra”, adesso è la volta di “BEAUTY DARK QUEEN - Lo strano caso di Elena di Troia”, che andrà in scena mercoledì 6 novembre alle ore 20.30 presso il Teatro degli Eroi.
Chiuderà la trilogia “VANITY DARK QUEEN - Niobe Regina di Tebe” (mercoledì 27 novembre ore 20.30). Un percorso importante quello delle tre regine, frutto del potente potere creativo di Stefano Napoli, che lavora su un linguaggio che mescola il figurato, l’astratto e il sonoro.
Francesca Borromeo, Alessandro Bravo, Simona Palmiero, Giacomo Galfo, Luigi Paolo Patano saranno i protagonisti di “BEAUTY DARK QUEEN - Lo strano caso di Elena di Troia”. Due uomini, una donna, una dea, una statuetta. Sono Menelao, Paride, Elena, Afrodite, Eros. La storia è nota. Una dark queen dalla bellezza fatale, il capriccio degli dei, un rapimento, una guerra. Un po’ pochade (Paride, ospite di Menelao, gli rapisce la moglie Elena proprio sotto gli occhi), un po’ tragedia (per la voluttà di accecamento che a volte sembrano avere gli esseri umani), la storia di Elena racconta di uomini che non sanno amare ma solo possedere, di donne che si difendono chiudendosi nella freddezza del cuore e nello splendore effimero di un bel vestito, del tempo che consuma corpi e passioni, di un mondo in cui l’amore viene rubato e venduto. Elena sopravvisse a tutti gli uomini che l’avevano amata.
La terza ‘dark queen’ di Stefano Napoli, in scena il 27 novembre alle 20.30 al Teatro degli Eroi sarà invece “VANITY DARK QUEEN - Niobe regina di Tebe”. Lo spettacolo che chiude la trilogia, vede protagonisti Paolo Bielli, Francesca Borromeo, Alessandro Bravo, Paolo Di Caprio, Simona Palmiero, Luigi Paolo Patano. Niobe, l’antica regina di vanità, che volle farsi felice - anche per il numero dei suoi figli -contro l’antica saggezza per cui solo gli dei potevano dirsi felici. “Cose umane agli umani”, ovvero accetta l’incostanza della sorte e impara il limite. Niobe, ribelle al pari di Prometeo, trasformata in roccia di lacrime, Niobe segnava il confine da non superare. Nel tempo la sua immagine trascolora fino a diventare, con i suoi figli, decorativo elemento di giardini e fontane. Cosa può dirci ancora questa mater dolorosa? Forse in lei, come in un prisma, possiamo vedere riflessi il nostro orgoglio, la nostra fragilità, la nostra paura.
Le cifre stilistiche del teatro di Stefano Napoli sono tutte presenti e vivide in queste opere: esiliata la parola ai confini del significante, il linguaggio è interamente assegnato al gesto, agli attori, alle luci e alla musica. Questi elementi sono qui la pulsazione vitale dello spettacolo. Gli attori stessi si spogliano a tal punto della loro identità umana da essere percepiti, nella loro integrità, come personaggi che intrecciano le corporeità costruendo di scena in scena delle vere e proprie tele, dando prova di un’abilità fisica e artistica. Un drappo, una benda, una sedia, oggetti minimali e solitari, bastano a far da scenografia interattiva, continuamente maneggiati, indossati, spostati a creare un paradossale dinamismo.
Da quarant’anni Stefano Napoli, con la Compagnia Colori proibiti da lui fondata, sonda le pieghe più cupe dell’animo umano e dell’esistenza dando ad esse forme visibili, implacabilmente suggestive. Spesso la mitologia è stata sua fonte di ispirazione (si pensi a Ifigenia, o a Icaro, solo per citarne alcuni), secondo uno schema creativo che dalla leggenda conduce alla realtà, invertendo il percorso antropologico che si sviluppa in senso propriamente opposto. Regista colto e originale, Stefano Napoli, insieme alla sua compagnia Colori Proibiti, da anni porta avanti un rigoroso percorso di sperimentazione, fondato sul linguaggio del corpo. Un teatro che cerca la parentela con l’arte figurativa, nel quale i corpi degli attori, quasi sempre muti, si esprimono in quadri plastici di forte emozione che, accompagnati da un impianto sonoro variamente evocativo, sollecitano la memoria visiva dello spettatore. Sempre
Teatro degli EroiVia Girolamo Savonarola, 36/m Roma
Tel. 335 719 4572www.teatrodeglieroi.it3290294840
Posto unico 18 euro - Ridotto 15 euro
Roma (Roma)
Teatro degli Eroi
via Girolamo Savonarola, 36
ore 20:30
ingresso a pagamento
Info. 0639745514
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