da lunedì 5 a mercoledì 7 maggio 2025
Festival dei Diritti Umani > X Edizione
Cittadinanza attiva
FESTIVAL DEI DIRITTI UMANI
“OSTINATI E CONTRARI”
10 ANNI DI FESTIVAL DEI DIRITTI UMANI
5 – 7 maggio 2025
c/o Parco, Via Ambrogio Binda, 30 – Milano
e Università Statale, Via Festa del Perdono, 7 – Milano
Gino Cecchettin, Francesco Cancellato, Maurizio Massari, Volker Turk: sono di primo piano gli ospiti chiamati a celebrare i dieci anni del Festival dei Diritti Umani. Una decima edizione che è insieme un traguardo e un punto di partenza, perché, se tanto è stato fatto, altrettante sono ancora le disparità e le violenze perpetrate ai danni dei più fragili. Per questo c’è bisogno del Festival dei Diritti Umani: per proporre visioni e azioni che vanno in direzione "ostinata e contraria".
Con ospiti e temi più attuali che mai, torna il Festival dei Diritti Umani che giunge al traguardo delle dieci edizioni.
Dal 5 al 7 maggio 2025, nelle due sedi milanesi di Parco e dell’Università Statale, un denso palinsesto di appuntamenti dedicati ad adulti e ragazzi tocca temi tra i più pregnanti in materia di diritti umani.
Da Francesco Cancellato, direttore di Fanpage, che interviene sulla libertà di espressione, a Gino Cecchettin, atteso per raccoglierne la preziosa testimonianza, passando per Maurizio Massari, rappresentante permanente dell’Italia all’ONU che s’interroga sulla fine del multilateralismo, ogni giornata è scandita da approfondimenti che riguardano il futuro di tutti e tutte noi.
Come nelle due edizioni precedenti, anche quest’anno si è scelto di non individuare un tema specifico, avendo constatato che soprattutto la disparità e la violenza siano costanti globali che mettono in pericolo la vita dei singoli e delle società.
Una decima edizione che, se da un lato celebra una longevità che indica il Festival quale punto di riferimento a livello nazionale sul tema dei diritti, dall’altro registra una fatica che in dieci anni non si era mai avvertita. Commenta il direttore Danilo De Biasio: «Nei primi dieci anni di Festival dei Diritti Umani il mondo si è incattivito, l’egoismo dei singoli e delle nazioni ha preso il sopravvento, il rischio climatico è stato derubricato a fastidioso inconveniente, la forbice delle disuguaglianze si è allargata. Proprio per queste ragioni c’è bisogno del nostro Festival: per proporre visioni e azioni che vanno in direzione ostinata e contraria».
A supporto delle parole di De Biasio arrivano i report degli osservatori internazionali, il più recente dei quali, quello di Human Rights Watch di febbraio 2025, disegna un quadro italiano tutt’altro che roseo:
- il 20% della popolazione più ricca d'Italia detiene due terzi della ricchezza nazionale, mentre il 60% della popolazione più povera ne detiene solo il 13,5%;
- un aumento costante dal 2021 al 2023 dei casi di violenza domestica contro le donne, aggressioni sessuali e altri atti di violenza e molestie di genere;
- l'Italia è scesa dal 34° al 36° posto su 49 paesi europei nella valutazione di ILGA Europe sulle politiche e le leggi a tutela delle persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender (LGBT).
“Ostinati e contrari” è il titolo dell’edizione 2025, a sottolineare tutta la determinazione che è necessaria a portare avanti così a lungo una manifestazione che tocca i nervi scoperti del mondo contemporaneo.
Non mancherà di farlo anche quest’anno, a partire dal referendum sulla cittadinanza cui saranno chiamati a votare tutti i ragazzi e le ragazze, under 18, che parteciperanno alle attività della mattina, inclusi quelli che – sulla base delle norme vigenti – la cittadinanza rischiano di non averla mai. I dati verranno diffusi a chiusura della tre giorni e costituiranno un’indicazione significativa dell’opinione dei futuri cittadini e cittadine sul tema sempre vivo dell’immigrazione.
Pomeriggi e serate sono dedicati a incontri ed eventi aperti al pubblico.
Trump ha abolito i programmi aziendali DEI (Diversity Equity Inclusion) e molte corporation lo hanno seguito e stanno continuando a farlo: ne parlano Paola Profeta, vicerettrice della Bocconi, e Gabriella Crafa, vicepresidente di Diversity.
L’ONU con alcuni dei suoi principali rappresentanti, come Maurizio Massari, rappresentante permanente dell’Italia all’ONU, Paolo Lembo, docente di Science PO, ex capo missione ONU, e Volker Turk, Alto Commissario ONU per i diritti umani, è protagonista del dibattito sulla crisi del multilateralismo.
Gino Cecchettin, dopo aver incontrato gli studenti al mattino, dedica un’intera serata, quella di chiusura di mercoledì 7 maggio, all’incontro con il pubblico del Festival dei Diritti Umani.
Come sempre dal 2016, anche quest’anno il Festival si avvale dell’espressione artistica per promuovere riflessioni, attraverso una pluralità di linguaggi: quello della musica, con il concerto in collaborazione con il festival Voci per la Libertà di Amnesty International, che vede esibirsi Obi, Punkreas e Lotta; quello cinematografico, con la proiezione del film-documentario “Come se non ci fosse un domani”, diretto da Riccardo Cremona e Matteo Keffer, sui giovani attivisti di Ultima Generazione, in collaborazione con Amnesty International e Human Hall, hub per la tutela dei diritti umani dell'Università degli Studi di Milano; quello fotografico, con l’esposizione di una selezione di scatti scelti tra quelli che hanno accompagnato il Festival dei Diritti Umani in molte delle dieci edizioni realizzate.
da lunedì 5 a mercoledì 7 maggio 2025
Milano (Milano)
Parco dell'Anfiteatro Romano
Via E. De Amicis, 17
ore 10:00
ingresso libero
Info. 02.22198120
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