Il 22 novembre, alle 21.15, Antiqua torna a Settimo Torinese, presso la chiesa di Santa Croce, in piazza San Pietro in Vincoli.
Il notevole successo di pubblico e di critica avuto negli anni precedenti, oltre all’impegno dell’Amministrazione Comunale unito ad un sostanziale sostegno della fondazione ECM e ai contributi di Regione Piemonte Fondazione CRT e del Ministero dei Beni Culturali, permettono di continuare questa positiva esperienza con la produzione di concerti di musica classica a Settimo Torinese di altissimo livello culturale dove si esibiranno alcuni tra i migliori artisti del panorama musicale europeo.
I “Solisti dell’Accademia” proporranno “Evaristo, Felice Dall’Abaco (1675 – 1742) - La Musica nella corte di Monaco all’inizio del 700’”.
Ingresso gratuito. Per informazioni o prenotazioni scrivere a segreteria@accademiadelricercare.com o accademiadelricercare@gmail.com oppure consultare il sito web https://accademiadelricercare.com/
Programma:
Concerto a più strumenti in Fa Maggiore n.1 op.5
Allegro e spiccato, Aria, Allegro, Largo e cantabile, Allegro ma non Presto, Presto
Concerto a più strumenti in mi minore n.3 op.5
Allegro, Aria cantabile, Ciaccona, Rondeau, Allegro
Concerto a più strumenti in Do Maggiore n.5 op.5
Allegro, Grave, Allegro, Rondeau allegro
Concerto a più strumenti in re maggiore n.6 op.5
Allegro, Adagio cantabile, Presto assai - Adagio - Prestissimo – Adagio, Largo, Passepied I & II
Interpreti:
Arianna Zambon – Manuel Staropoli – oboi
Silvia Colli e Yayoi Masuda - concertino
Efix Puleo, Artem Dzeganovskyi, Linda Przybiernow, Paola Nervi- violini di ripieno
Elena Saccomandi, Alessandro Curtoni – viole
Alberto Pisani – violoncello
Federico Bagnasco – violone
Cecilia Medi - fagotto
Laura La Vecchia – tiorba
Claudia Ferrero – clavicembalo
Nota di Sala
Evaristo Felice Dall'Abaco (Verona, 12 luglio 1675 – Monaco di Baviera, 12 luglio 1742) è stato un compositore e strumentista ad arco italiano del periodo barocco. Dopo una prima formazione musicale a Verona (forse sotto la guida di Giuseppe Torelli o di Gasparo Gaspardini), durante la quale ebbe modo di dimostrare il suo talento come violinista e violoncellista, fu mandato dal padre a Modena per proseguire i suoi studi con Tommaso Antonio Vitali, che all’epoca era Konzertmeister presso la corte di Francesco II e Rinaldo d’Este. Dall’Abaco raccolse l’eredità di Arcangelo Corelli portando il genere strumentale a una perfetta coerenza e organicità strutturale; inoltre, essendo esposto, durante gli anni modenesi, a un ambiente culturalmente vivace e ricco di stimoli, ebbe la possibilità di integrare nella sua arte anche istanze mutuate dallo stile francese.
Nel 1704, fu assunto come violoncellista alla corte di Massimiliano II Emanuele di Baviera. A causa dell’esito infausto della Guerra di Successione spagnola, il principe elettore di Baviera fu condannato all’esilio e Dall’Abaco lo seguì in tutti i suoi spostamenti in Francia, Belgio e Lussemburgo. Ritornò quindi a Monaco nel 1715 e fu Konzertmeister del principe fino al 1740. A Massimiliano II Emanuele succedette il figlio Carlo Alberto, di più moderne vedute, che accolse presso la sua corte dei musicisti della nuova generazione. Dall’Abaco fu sensibile alle innovazioni delle quali questi ultimi si facevano portatori e arricchì ulteriormente il suo stile compositivo, portandolo a degli esiti particolarmente evoluti e in anticipo sui tempi: si riscontrano infatti nelle sue opere i primi germi di bitematismo.
L’impegno richiesto dalle sue attività presso la corte bavarese gli impedì di dedicarsi alla diffusione della propria musica: per questa ragione, della sua produzione sopravvivono solamente sei raccolte di musica strumentale, pubblicate in età matura. Tra queste, le due raccolte di Sei concerti a più strumenti op. 5 e Dodici concerti a più strumenti op. 6, pubblicate ad Amsterdam, rispettivamente, dagli editori Roger e Le Céne ed entrambe afferenti al genere del concerto grosso.
Il programma propone quattro concerti selezionati dall’opus 5. Aprono e chiudono l’impaginato due concerti grossi per due violini, archi e basso continuo (il primo e l’ultimo della raccolta, rispettivamente in fa maggiore e re maggiore). Essi faranno da cornice al concerto n. 5 in do maggiore, in cui il ruolo di solista è affidato all’oboe, e al n. 3 mi minore, in cui agli archi e al basso continuo si contrappone un nutrito concertino formato da due flauti (in questa occasione sostituiti da due oboi) e due violini.
Web:
accademiadelricercare.com/