Il 20 giugno, alle 21.15, per la prima volta nel corso dei suoi trenta anni di vita, la rassegna di musica antica “Antiqua”, realizzata dall’Accademia del Ricercare, giunge a Foglizzo (To) grazie alla disponibilità dell’Amministrazione comunale con la delegazione Fai di Ivrea e Canavese! Presso il Salone dell’Aula Consiliare all’interno del Castello in Via del Castello, 6, l’Accademia Del Ricercare proporrà “Lo specchio della Virtù e della Ragione”.
Dalle 20 sarà possibile visitare il castello.
Ingresso gratuito. Per informazioni o prenotazioni scrivere a segreteria@accademiadelricercare.com o accademiadelricercare@gmail.com oppure consultare il sito web https://accademiadelricercare.com/
Programma:
William Brade (1560 -1630) dalla raccolta del 1609
1. Canzon, allemanda, pavana, galliarda, corrente.
2. Pavana, gagliarda, corrente
Erasmus Widmann (1572 – 1634) da “Specchio della Virtù musicale 1613”
Sophia/Anna/Sophia, Susanna/Dorothea/Susanna, Agata, Magdalena/Sibilla/Magdalena, Barbara/Ursula, Clara, Margaretha/Joanna/Margaretha
Johann Hermann Schein (1586 - 1630) dal “Banchetto Musicale 1617”
Suite n. 13
Pavana, gagliarda. Corrente, allemanda e tripla
Suite n.19
Pavana, gagliarda. Corrente, allemanda e tripla
Interpreti:
Artem Dzeganovskyi violino
Yayoi Masuda violino
Virginia Ghiringhelli viola da gamba
Eleonora Ghiringhelli viola da gamba
Massimo Sartori viola da gamba
Luisa Busca flauti
Manuel Staropoli flauti e cromorni
Carlo Gomiero flauti e cornamuse
Roberto Terzolo dolzaina, flauti
Claudia Ferrero clavicembalo
Luca Casalegno percussioni
Pietro Busca, direttore
Nota di Sala
A cavallo tra la fine del XVI e l’inizio del XVII secolo ebbe inizio il lento cammino che, attraverso infinite sperimentazioni, avrebbe condotto alla definizione delle forme principali della musica strumentale, in seguito esaltate prima dai grandi autori del Barocco e poi dai compositori romantici. Oltre all’Italia, patria di Arcangelo Corelli, che con le sue sei raccolte di opere a stampa diede un contributo determinante alla codificazione del genere della sonata e del concerto grosso, la Germania svolse in questo ambito un ruolo di importanza decisiva. A questo contribuirono da un lato la complessa situazione politica dell’Europa centrale, che vedeva il territorio tedesco frammentato in un’infinità di staterelli spesso in accesa competizione tra loro, e dall’altro il desiderio dei principali signori dell’epoca di imporsi non solo nel campo delle armi ma anche in quello della cultura. A questi fattori va aggiunta la particolarissima posizione geografica della Germania, che risentì sia delle influenze della scuola italiana sia delle suggestioni dello stile francese, senza dimenticare i numerosi compositori inglesi, tra i quali si distinsero Thomas Simpson e William Brade, che introdussero nelle città anseatiche lo splendido repertorio dell’Inghilterra elisabettiana. L’aspetto più significativo della produzione di Widmann consiste nel fatto che, contrariamente alla maggior parte dei compositori coevi, nella maggior parte dei casi non scrisse suites (sequenze predefinite di danze quali l’allemanda, la corrente e la sarabanda, spesso precedute da un preludio dal carattere astratto) ma movimenti di danza a se stanti, che sarebbero state abbinate con molta libertà dagli esecutori a seconda delle occasioni. Ogni brano venne ‘battezzato’ con un nome di donna, un fatto che rivela chiaramente un intento descrittivo, che contribuisce a dare ulteriore vivacità e brillantezza a questa sorta di raffigurazioni figurative, nelle quali, accanto a tratti raffinati e pieni di grazia, non mancano spunti bizzarri e quasi farseschi, esaltati da una strumentazione ricca e di grande suggestione.
Web:
accademiadelricercare.com/