Nei primi anni ’70, presso la Parrocchia Santa Maria della Stella, nel cuore del rione antico di Ostuni, nasce il Gruppo Folk “La Stella”.
Gli intenti originari del suo fondatore, il Parroco Don Elio Antelmi, furono prettamente di carattere sociale, ma da subito divennero impegni culturali e folclorici. Le prime manifestazioni furone rappresentazioni sacre “Il Presepe Vivente” (1971) e la “Passione” (1974).
L’impegno assiduo e straordinario di tutti gli elementi, la costante, meticolosa ricerca di musiche e canti popolari, che nei tempi passati avevano costituito l’anima del divertimento della gente semplice, nonchè la dedizione appassionata a questa avventura, consentirono, ben presto, una notevole crescita culturale e professionale del gruppo che ben presto scoprì la ricchezza della cultura popolare ostunese e salentina, così creando un nutrito repertorio di musiche, canti, balli e costumi che incontrò unanime consenso di critica e di pubblico.
Il sodalizio ha partecipato a numerosissime trasmissioni televisive delle reti nazionali, regionali e locali, riscontrando sempre grande simpatia per l’allegria divulgata con i propri ritmi e le ballate popolari. Negli anni successivi è stato più volte invitato all’estero (1993 Kreefeld, Colonia, Germania). Nel 1997 si consacra a livello europeo con una tournèe a Berlino, dove rappresenta l’Italia insieme ad altri notissimi artisti italiani. Partecipa al 1° Festival della Tarantella a Wuzburg (Germania), si esibisce con grande successo a Wolfsburg dove viene salutato dalla autorità locali e dalla consistente comunità italiana. Negli anni successivi torna più volte in Grecia e nel 2006 partecipa al “Festival Folkloristico” promosso ed organizzato dalla “International Show Parade” nella città di Saint Pierre Des Corps (Francia) vivendo una esaltante esperienza umana, culturale e professionale incontrando gruppi provenienti dalla Polinesia, Georgia, Slovacchia, Spagna, Russia, Portogallo, Camerun, e Bolivia. Più volte ha promosso la cultura popolare salentina con esibizioni di prestigio alla BIT (Borsa Internazionale del Turismo) a Milano, alla Borsa del Turismo Mediterraneo di Napoli ed alla Fiera Internazionale del Levante di Bari; ha alternato importanti esibizioni un po’ in tutta Italia (Roma, Cesano Boscone, Milano, Novara, Treviso, etc.) ma l’attività preminente è quella svolta in tutti i Villaggi Turistici del litorale pugliese dal Gargano al Basso Salento, ed ogni volta, circondato dalla folla, ha coinvolto il pubblico con cori, tarantelle, pizzichi e quadriglie.
Nel 1976 amplia la propria attività progettando ed organizzando la prima edizione della Sagra Popolare “Vecchi Tempi” che ripropone ogni anno il 15 agosto, rappresentando, con grande successo, gli antichi mestieri e la gastronomia tradizionale.
L’Associazione ha una consistente esperienza teatrale per aver messo in scena una ventina di commedie in vernacolo che hanno fatto registrare, ogni volta, l’esaurimento dei posti disponibili.
Gli intenti originari non sono mai venuti meno e la crescente vocazione per i valori della solidarietà, da sempre evidenziati, si sono affermati con la costituzione in Onlus (1997) avendo un occhio di riguardo per gli anziani, i bambini, ed i meno fortunati, offrendo loro, in determinati periodi dell’anno, il proprio impegno artistico e di animazione presso le strutture che li ospitano.
In questi 37 anni di attività l’Associazione è stata frequentata da centinaia di giovani e si sono alternate intere generazioni (padri, madri, figli e nipoti), attualmente si compone di circa 50 elementi. Lo spettacolo proposto vede l’esibizione di n° 3 fisarmoniche, 2 organetti, 3 tamburelli, 2 chitarre, 1 basso, 1 mandolino e n. 4 vocalisti. Il balletto si può alternare da un minimo di 6 fino a 13 coppie con stupende coreografie.
Il Repertorio si compone di musiche tradizionali, con ritmi allegri e briosi, con l’esplosione, nel finale della immortale “Pizzica Pizzica Tarantata” , ballo le cui origini si perdono nella notte dei tempi.
Il vestito caratteristico, frutto di minuziose ricerche, nel suo modello testimonia la cultura contadina ed ha come colori predominanti il bianco, il rosso ed il nero e nell’insieme denuncia l’influenza delle dominazioni plurisecolari nel territorio degli arabi e più fortemente degli spagnoli.
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