Luogo : Palazzo Ducale
Autore : Alfredo Casella
Opera fiaba in un prologo, tre atti e sette quadri
di Cesare Vico Ludovici, da Carlo Gozzi
Coproduzione con la Fondazione Teatro Regio di Torino
Altidòr ANGELO VILLARI
Miranda ZUZANA MARKOVÁ
Armilla VANESSA GOIKOETXEA
Alditrúf SIMON EDWARDS
Albrigòr DOMENICO COLAIANNI
Pantùl PAVOL KUBAN
Tartagíl TIMOTHY OLIVER
Tògrul DAVIDE GIANGREGORIO
Demogorgòn CARMINE MONACO
Maestro concertatore e direttore d’orchestra FABIO LUISI
Regia ARTURO CIRILLO
Scene DARIO GESSATI
Costumi GIANLUCA FALASCHI
Coro della Filarmonica di Stato “Transilvania” di Cluj-Napoca
Maestro del coro Cornel Groza
Orchestra Internazionale d’Italia
A inaugurare l'edizione 2014 del Festival della Valle d'Itria è come sempre un titolo "riscoperto", al quale è richiesto innanzitutto pregio musicale e drammaturgico, con la speranza di restituirne i valori a una più diffusa circuitazione (proprio ciò che è avvenuto con Napoli milionaria di Nino Rota). Coerentemente con una delle più recenti direzioni programmatiche del Festival, la scelta è caduta ancora su un'opera moderna, frutto di una delle menti musicali più ammirate del Novecento italiano, Alfredo Casella, autore tenuto in somma considerazione, tra gli altri, da Stravinsky e Bartòk.
La donna serpente è tratta dall'omonimo dramma di Carlo Gozzi, autore a cui il genere operistico deve capolavori come Turandot e L'amore delle tre melarance, entrambe opere assai vicine - per spirito e temperatura drammatica - alla Donna serpente.
Il talento di Casella si manifesta qui in una maestria compositiva in grado di distillare ricercatezze timbriche, arditezze armoniche e travolgente ritmo teatrale, trovando nell'immaginario teatrale di Gozzi il contraltare ideale al suo programma. La prodigiosa alchimia che ne deriva si allontana anni luce dalle derive veriste e post-veriste della Giovane Scuola italiana, che elevano a territorio espressivo e poetico d'elezione gli eccessi, spesso cruenti, del materiale cronachistico da un lato, e gli estremismi espressivi del declamato drammatico, dall'altro.
Casella e Gozzi riportano l'opera italiana nel regno della più assoluta libertà creativa, emancipando l’ispirazione da vincoli e costrizioni di maniera; il risultato è tutto in una limpidezza esemplare, che rimanda al nitore degli albori del melodramma, al gusto del "recitar cantando", alla sapienza della scrittura vocale, che gioca con la tecnica dell'abbellimento e della variazione. Nella Donna serpente l'elemento fiabesco convive con la Commedia dell'Arte, il divertissement di ascendenza rossiniana con l'elemento solenne e sacrale caro al melodramma italiano ottocentesco, mentre la struttura ricercata e complessa di alcune scene riporta alle spericolate architetture barocche, progenitura dichiarata per l'elemento fantasmagorico essenziale nell'opera.
In altri termini, Casella si dichiara erede della grande e plurisecolare tradizione musicale italiana e ne distilla una sintesi che genera elementi creativi pienamente autonomi e originali. Si è detto "tradizione musicale", e non "melodrammatica", in quanto - proprio come in Rossini, e in genere in tutto il Belcanto italiano - protagonista assoluta in Casella resta la componente musicale, ponendosi dichiaratamente il dramma e i personaggi - frutto di irrefrenabile fantasia - al servizio della stessa.
Una brillantissima fantasmagoria musicale, quindi, che ben si presta a segnare i festeggiamenti - simbolici e non - di un Festival che al Belcanto italiano si è da sempre votato.
Il progetto culturale verrà valorizzato dalla presenza sul podio di un direttore della statura di Fabio Luisi, che ha accettato di celebrare l'importante anniversario del Festival onorandolo della sua presenza.
Lo spettacolo, in coproduzione con la Fondazione Teatro Regio di Torino, sarà affidato all'estro del regista Arturo Cirillo, tra i più ammirati talenti teatrali italiani di oggi, affiancato dai suoi collaboratori di sempre: Dario Gessati per le scene e Gianluca Falaschi per i costumi. Allo stesso collaudato team creativo il Festival deve uno degli spettacoli più riusciti degli ultimi anni, Napoli milionaria del 2010.
La lunga locandina prevede la partecipazione, a fianco dei protagonisti che dovranno garantire le necessarie doti vocali - e attoriali - richieste dalla complessa partitura (Angelo Villari, Zuzana Markovà, Vanessa Goikoetxea, Domenico Colaianni, Carmine Monaco), di diversi giovani talenti recentemente usciti dall'Accademia del Belcanto "Rodolfo Celletti", significativa testimonianza dell'importante lavoro fatto negli ultimi anni in termini di ricerca e investimento.
Web:
www.festivaldellavalleditri...