LUZZART APS,
in collaborazione con Gruppo Archeologico Valle d'Itria e Terra Libera dai Veleni
vi invita a:
Mostra fotografica
LA FOTOSTORIA DEI COLLI: "Paesaggi, natura, cultura, partecipazione"
Art. 9 La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.
Presso la Chiesa Santa Maria di Costantinopoli, un tempo cimitero di Cisternino.
La mostra ha il sostegno del Comitato di Salvaguardia Ambiente e Territorio di Cisternino e del WWF Martina Franca.
Nel periodo tra il 1 agosto e il 17 agosto 2014 c.a. sarà possibile vedere l'esposizione di circa 50 opere di 9 autori (fotografi professionisti e amatoriali): Francesco Carparelli, Luca Palazzo, Mimmo Miccolis, Angelo Scarafile ex Pino Giobba, Goffredo Smeths, Vincenzo Molendini, Renza De Cesare, Federica Ezili Moggia, Stefania Vanoussis.
Un percorso attraverso le immagini per evidenziare il particolare e unico paesaggio della murgia dei trulli, per denunciare i tentativi di scempio che si ripetono da anni nel tratto tra Ostuni e Cisternino.
Per evitare che anche questa zona venga compromessa, per far vedere che gran parte della popolazione difende la propria terra e l'ambiente, per affermare che tagliare 521 olivi in grande maggioranza secolari, antichi fragni, lecci, fichi è immorale oltreché inutile come al contrario vorrebbero farci credere alcuni personaggi ancora legati alla cementificazione e al consumo di suolo.
Per far capire che difendere l'integrità del territorio è una risorsa ambientale e culturale che porta sviluppo e qualità della vita.
La rassegna fotografica sarà aperta grazie al lavoro volontario delle associazioni tutti i giorni dal 1 al 17 agosto, dalle 18,30 alle 23,00, in modo che uno spazio così importante possa essere visitato in un periodo cruciale per il turismo.
Le associazioni si faranno carico anche di una serie di visite guidate all'area.
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Inoltre, per artisti e associazioni che volessero sostenere l'iniziativa, è possibile avanzare proposte artistiche e culturali in genere, da realizzare all'interno della Chiesa durante il periodo della mostra.
In tal caso si prega di scrivere a luca.palazzo@luzzart.com o chiamare al 3471611296
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NOTE SULLA CHIESA
La chiesa di Santa Maria di Costantinopoli, detta anche di Sant’Anna, ma meglio conosciuta del cimitero, sorge fuori dalla città sulla via per Martina Franca. La chiesa è riconducibile agli inizi del XVII secolo. In seguito al decreto borbonico del 1840 che vietava le sepolture dei morti nelle chiese pubbliche la chiesa fu destinata ad ospitare il cimitero della città. Un ruolo storico che ha rivestito dal 29 luglio 1840 fino al 14 giugno del 1918, quando fu inaugurato il nuovo cimitero sulla via per Ostuni.
Così nel XIX secolo quando la chiesa si trovò a rivestire questa nuova funzione sociale fu circondata da mura e ampliata al fine di soddisfare le esigenze della collettività.
La facciata della chiesa è molto semplice il portale è marcato da un timpano sorretto da due mensole rivestite con foglie di acanto. In alto, asimmetricamente si erge un campanile a vela. All’interno della chiesa, degno di nota, è l’altare maggiore barocco, realizzato in pietra locale fra il 1734 e il 1737 dal mastro Pasquale Simone di Lecce. L’altare è una splendida macchina litica di matrice squisitamente salentina, ornato da colonne tortili avvolte da girali e elementi floreali frammezzati con statue di santi. La fattura dell’altare ricorda molto quello della chiesa san Quirico, non a caso è firmato dallo stesso autore salentino. L’ancona dell’altare riproduce sant’Anna con la vergine Bambina, detta la Bomminnella a cui è legata una delle fiere più antiche.
Sulla parete destra della cappella vi è un affresco in stile tardo-rinascimentale raffigurante Santa Maria di Costantinopoli in mezzo a Santi. La presenza di due effigie della Madonna all’interno della chiesa spiega anche la doppia titolarità dell’edificio. Infatti nel Seicento la chiesa fu intitolata alla Madonna di Costantinopoli, il cui culto si diffuse in quel periodo come protettrice dalla peste. La seconda titolarità, dedicata a sant’Anna, fu acquisita nei primi decenni del XVII secolo, quando la santa fu elevata a protettrice degli artigiani di Cisternino. Da allora gli artigiani istituirono la famosa fiera del 8 settembre portando in processione il gruppo scultoreo della Vergine con bambina che ora è custodito nella chiesa di san Nicola. Il sagrato della chiesa è racchiuso da una cinta muraria di grande effetto scenico. All’interno di esso, appena varcato la cancellata dell’ingresso, si colloca sulla sinistra la cappella Amati. Il portale dai toni classicheggianti include all’interno del timpano il teschio, simbolo evidente della morte. Stesso elemento tetro lo si trova lungo tutto il prospetto frontale e lungo la base si aprono delle nicchie che ospitano una specie di canopi sagomati.
Tutto il complesso è avvolto da un’atmosfera crepuscolare sul quale sembra aleggiare un gran mistero.
Web:
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