Nell'ambito degli eventi della VI^ edizione del
MAX FEST, questa sera, alle ore
21.00, presso il
Cineteatro Spadaro di Massafra, ospiteremo il regista
Alessandro di Robilant, Presidente di Giuria del Premio Max Cavallo 2014, che presenterà il suo film
"Mauro c'ha da fare". Il regista è noto soprattutto per "Il giudice ragazzino" e "
Marpiccolo" girato nel quartire Paolo VI di Taranto.
"Mauro c'ha da fare", l'unico film girato in Sicilia che non parla di mafia.
Mauro è un trentenne con due lauree e nessuna possibilità di futuro nel piccolo paese del sud Italia dove vive. Il posto per il dottorato di ricerca gli viene soffiato da un raccomandato, e la sua fidanzata non esita a lasciarlo in favore di un attempato quanto ridicolo esaminatore. Frustrato dall'impossibilità di far fruttare i suoi talenti, Mauro finisce per diventare preda della sua intelligenza, che si aggroviglia su se stessa, dando luogo a tragicomici risultati.
Interpreti: Carlo Ferreri, Evelyn Famà, Andrea Borrelli, Cettina Bonaffini, Massimo Leggio.
ALESSANDRO DI ROBILANT - Nato in Svizzera, ma discendente da una famiglia di antica nobiltà piemontese, Alessandro cresce a Milano ed inizia a lavorare nella pubblicità producendo spot e cortometraggi. Sviluppa così un interesse per il cinema, che lo porta a lavorare come assistente di registi del calibro di Monicelli, Lattuada e Comencini. Laureato in regia presso la London Film School, esordisce dietro la macchina da presa nel 1984 con il film "Anche lei fumava il sigaro", che suscita l'attenzione della critica ma passa pressoché inosservato nelle sale. Il successo arride al regista nel 1994 con l'uscita del film "Il giudice ragazzino", incentrato sulla biografia del magistrato Rosario Livatino, barbaramente ucciso dalla mafia. Il film riscuote i complimenti della critica ed il favore del pubblico, ed al festival del Cinema di Berlino viene premiato con l'"Angelo azzurro", mentre Giulio Scarpati riceve il David di Donatello per la sua interpretazione nel ruolo del protagonista.
Alessandro di Robilant trova quindi nel cinema di denuncia sociale le sue migliori corde interpretative, e nel 1998, dopo aver firmato il documentario "Un paese di sportivi", dirige per la RAI un lungometraggio e due puntate di una miniserie, entrambi i lavori sono incentrati sul tema della mafia e della criminalità.
Dal 2000 si dedica a temi di carattere più intimista e biografico. Nel 2003 dirige "Per sempre", storia della perdizione di un professionista di successo che si innamora di una donna al punto da perdere tutto ciò che ha. Nel 2006 firma la regia del film per la TV "L'uomo della carità". Opera biografica liberamente ispirata alla vita di Monsignor Luigi Di Liegro, fondatore e direttore della organizzazione "Caritas. Con
"Marpiccolo" torna con successo al cinema: il film è incentrato sul personaggio di un adolescente che vive a Taranto, e sulla sua difficile vita. Trasposizione cinematografica del libro di Andrea Cotti "Stupido", presentato nel 2009, alla quarta edizione del Festival Internazionale del Film di Roma, ha notevole successo di pubblico e di critica. Nel documentario Le case bianche (2011), di Giuseppe Bonito, Mauro Ascione e Emanuele Tammaro, di Robilant è uno dei protagonisti che raccontano la bella esperienza che ha visto coinvolti gli abitanti del quartiere Paolo VI a Taranto nelle riprese di “Marpiccolo”.
Ultimo lavoro è “Mauro c'ha da fare”, protagonista Carlo Ferreri affiancato da Evelyn Famà e con Andrea Borrelli, Cettina Bonaffini, Massimo Leggio, Luana Toscano.
Web:
www.maxfest.it