Si rinnova anche quest’anno con immutata suggestione l’antico Rito delle
Tavole di San Giuseppe, testimonianza della profonda devozione che lega la nostra terra al Santo.
Una tradizione religiosa che ha profonde radici nella storia. Si ricollega infatti idealmente agli antichi riti di rinascita primaverile, ai banchetti di solidarietà per i poveri, imbanditi nel Medioevo dai signori feudali, ai pasti caldi offerti ai bisognosi nella liturgia bizantina, tramandata dai monaci basiliani, a riti delle comunità ebraiche e albanesi presenti nel Salento. Nelle antiche comunità arbëreshe nel giorno di San Giuseppe veniva celebrato l’Arcipurcim o festa dell’Arziburo, un banchetto comunitario tra famiglie dello stesso ceppo. Le comunità ebraiche festeggiavano il Tu BiShevàt, il Capodanno degli alberi, con un pasto di quindici varietà di frutta. Si parla anche di influenze musulmane legate al banchetto comunitario e alla carità verso i poveri. Tutto questo delinea il profondo significato di una tradizione densa di simboli, in un abbraccio di storia e civiltà declinato nell’agape cristiana che parla di valori di carità, solidarietà, comunità di cui si sente oggi particolare bisogno.
La tradizione delle Tavole di San Giuseppe, in alcune zone Mattra, si celebra con intensa solennità in molti paesi del Salento, tra cui Casamassella, Cocumola, Giurdignano, Guagnano, Minervino di Lecce, Uggiano la Chiesa.
Alcuni particolari del rito variano tra i paesi; denominatore comune è il simbolismo che caratterizza l’allestimento delle lunghe tavole ricoperte da candide tovaglie, tra le più belle del corredo di famiglia, con al centro l’effige di san Giuseppe, e decorate secondo un accordo cromatico che modula bianco e giallo, colori tipici dell’iconografia del Santo. Rituale è la disposizione dei cibi, serviti in un preciso ordine e il numero dei commensali che rappresentano la Sacra Famiglia, a cui possono aggiungersi vari Santi, sempre in numero dispari, fino ad un massimo di tredici.
A Minervino di Lecce, la
Cooperativa Sociale “Mettere le Ali” Onlus apre ai devoti le porte della sua “casa” con l’allestimento della Tavola in onore di San Giuseppe.
I cibi, rigorosamente di magro, accuratamente preparati da giorni da mani esperte e devote, sono tipici della cucina salentina:
pasta e ceci (o “massa);
verdura lessata, pesce, emblema di Cristo,
pampasciuni, simbolo della fine dell’inverno, le immancabili
pittule e le caratteristiche grandi forme di
pane a ciambella, ciascuna contrassegnata da un simbolo scelto tra la palma, il giglio, il bastone, la corona del Rosario, a rappresentare pace e prosperità.
Venerdì 18, a partire dalle
19.00,
Don Antonio Cagnazzo darà inizio al rito con la benedizione della Tavola di Mettere le Ali e della “massa” che sarà offerta per tutta la serata ai pellegrinanti, durante la veglia notturna.
Sabato 19, a partire dalle ore 12.00, la Tavola sarà animata da personalità del mondo istituzionale, culturale e sociale che hanno voluto dare un segno incisivo della loro presenza e del loro appoggio al progetto. L’Assessore Ragionale a Lavoro e Formazione
Sebastiano Leo, indosserà le vesti di
San Giuseppe e con tre colpi del bastone, simbolo del Santo, darà inizio al pranzo.
Maria sarà “interpretata” da
Luciana delle Donne, Presidente della Cooperativa Sociale “Officine Creative” – Made in Carcere; per
Gesù Bambino è stato scelto un adolescente minervinese;
Marco Costantino, ideatore del progetto Avanzi Popolo 2.0, sarà
San Zaccaria;
Santa Elisabetta avrà il volto di
Simona De Mitri, rappresentante del “Parco dei Paduli”, progetto candidato al Premio del Paesaggio del Consiglio d'Europa 2014-2015.
La Cooperativa “Mettere le Ali” Onlus nasce con il primo bando di “Principi Attivi-giovani idee per una Puglia migliore”, un’iniziativa di Bollenti Spiriti, Programma Regionale per le politiche Giovanili”, al quale partecipano tre giovani laureati dell’Università del Salento con una proposta progettuale: “Gruppo appartamento Mettere le Ali”, che risulta tra i vincitori.
Nel febbraio 2009 il gruppo informale si costituisce come Cooperativa Sociale Onlus, da sette anni una realtà attiva, gestendo il primo appartamento per adolescenti in disagio sociale del territorio regionale, a questo nel 2014 si è aggiunto un altro appartamento a Cutrofiano nato con il bando regionale Microcredito, testimonianza della validità sociale della formula collaudata in questi sette anni di attività.
La Cooperativa si configura come servizio a minori in condizioni di disagio a cui “restituire le ali”, occupandosi della formazione e dell’addestramento professionale e scommettendo sulla loro crescita.
I principi che ispirano la mission della Cooperativa sono la centralità della persona, l’attenzione all’ascolto e alla conoscenza, la valorizzazione dei talenti, con l’obiettivo di rendere il giovane protagonista del proprio percorso di vita.
Info e contatti
Cooperativa Sociale Mettere Le Ali Onlus
Via G. Galilei, 58 (Prov.Le per Giuggianello)
Minervino Di Lecce
Tel. 0836.818175
www.mettereleali.it
mettereleali@libero.it
Web:
www.mettereleali.it