"L'IMBECILLE" e "LA PATENTE - due atti unici di Pirandello

Il palco del MuHa - Spazio alle Arti ospita la compagnia "Il Teatro delle Molliche" e la sua versione di due capolavori pirandelliani. Una occasione di contatto con il teatro più intenso e importante della storia della intera cultura italiana attraverso una messa in scena piena di giovani e talentuosi attori con la regia di Francesco Martinelli.

"L'IMBECILLE" e "LA PATENTE - due atti unici di Pirandello
Scenografie: Danilo Macina | Regia: Francesco Martinelli

“L’imbecille” racconta di un direttore di giornale che alla notizia della morte di un conoscente esprime un cinico giudizio
politico. Lo ritiene imbecille poiché, visto che si doveva ammazzare, poteva compiere prima un atto importante uccidendo il
nemico politico. Tale giudizio viene ascoltato da un ex redattore, ammalato e prossimo a morire, il quale riuscirà a costringere
il direttore a dichiarare per iscritto che l’imbecille è lui.
“La patente” è la storia di Chiàrchiaro, povero padre di famiglia che la voce popolare ha designato come iettatore e al quale
non resta che rivolgersi alla giustizia, rappresentata dalla persona del giudice D’Andrea. L’imputato non chiede alla giustizia
di essere liberato dalla persecuzione, bensì il riconoscimento ufficiale del suo ruolo, la patente appunto, che gli permetta di
professionalizzare quel malaugurato mestiere ed evitare così che la famiglia e lui stesso vivano e muoiano nell’indigenza.
Lo spettacolo rivela una originale sintesi tra comicità e amarezza. Pirandello fa una profonda analisi dei contesti sociali
individuandone i punti critici e risolvendoli con geniale umorismo. I due atti unici hanno in comune l’ingegno dell’uomo che dinnanzi
al cinismo per contrasti politici, e alla miseria della disoccupazione, crea i presupposti per un ordine sociale più in sintonia con il
pensiero di giustizia. Se da un lato il pretesto dell’azione teatrale sembra quotidiano e apparentemente insignificante, dall’altro c’è
il dramma inatteso la cui risoluzione è affidata ad un inevitabile atto violento, pari ad un testo di tragedia greca. Persino l’indifeso
cardellino è vittima della voglia di giustizia pirandelliana. La società è violenta nel perpetrare ingiustizie, quanto nelle legittime
rivendicazioni di giustizia. Pirandello costruisce “eroi” cupi e mortiferi, loro solo possono riuscire a rimettere le cose a posto
con atti coraggiosi che lasciano un sorriso amaro. Come i personaggi dello spettacolo, ciascuno di noi ha una “maschera”, una
“forma” in cui resta imbrigliato e che spesso è imposta dalla stoltezza e dalla crudeltà di chi ci circonda.

Appuntamento alle ore 20:00 di domenica 9 Aprile
MuHa - Spazio alle Arti - Viale Gramsci, 46 - Terlizzi

Web: www.facebook.com/muhaspazio...