«Dal Cipputi all'Industria 4.0» è il titolo del secondo incontro della Scuola per la Buona Politica, il ciclo di seminari promosso dalla Fondazione Di Vagno e rivolto a un pubblico di universitari, laureati e appassionati. Venerdì 7 aprile, alle 16, nella sala della Biblioteca della Fondazione Di Vagno a Conversano, si parlerà delle politiche di sviluppo e del lavoro e del futuro del sindacato con
Ernst Hillebrand (politologo tedesco, direttore dell’ufficio in Italia della fondazione culturale tedesca Friedrich-Ebert-Stiftung) e
Vincenzo Bavaro (docente di diritto del lavoro all’Università di Bari); testimonianze di
Michael Braun (giornalista tedesco, corrispondente dall’Italia del quotidiano
taz – Die Tageszeitung e collaboratore di
Internazionale) e
Pino Gesmundo (segretario Cgil Puglia).
La Scuola per la Buona Politica si rivolge, prevalentemente ma non in via esclusiva, a universitari o giovani laureati. Ogni incontro prevede una o più «lezioni» seguite da interventi programmati di «testimonianza» per affrontare le tematiche attraverso competenze tecniche ed esperienze personali, per poi concludersi con una discussione aperta con i partecipanti.
Sono cinque gli appuntamenti in programma dall'1 aprile al 5 maggio nella sala della Biblioteca della Fondazione al primo piano del monastero di San Benedetto, nel centro storico di Conversano (via San Benedetto 18), con inizio sempre alle 16 e ingresso libero (è però richiesta la registrazione compilando il modulo all’indirizzo www.bit.ly/buonapolitica).
Venerdì 21 aprile si terrà il terzo incontro su «L’Europa del mercato unico. Visioni e prospettive» con le relazioni di Antonia Carparelli (economista, consigliere per la governante economica della Rappresentanza in Italia della Commissione europea) ed Ennio Triggiani (docente di diritto dell’Unione europea e direttore del Dipartimento di Scienze politiche dell’Università di Bari); testimonianza di Thierry Vissol (storico ed economista, già consigliere speciale per i media e la comunicazione della Commissione europea).
Venerdì 28 aprile si parlerà de «L’impresa italiana, “nanismo” e rivoluzioni industriali. La fatica del cambiamento» con Marina Comei (docente di storia economica all’Università di Bari) e Nunzia Penelope (giornalista economica per Il diario del lavoro); testimonianze di Pasquale Ribezzo (segretario Cna Puglia e coordinatore del gruppo di interesse su beni culturali e turismo) e Beppe Fragasso (presidente Ance Bari e Bat Confindustria).
Ultimo appuntamento venerdì 5 maggio dal titolo «Lavorare stanca?» con il sociologo e giornalista Carlo Formenti (docente all’Università del Salento e autore di diversi libri tra cui “Felici e sfruttati. Capitalismo digitale ed eclissi del lavoro”, Egea 2011) e gli interventi di Marco Panara (giornalista economico di Repubblica) e Onofrio Romano (docente di sociologia del lavoro all’Università di Bari).
L’edizione 2017 della Scuola per la Buona Politica è organizzata dalla Fondazione Di Vagno in collaborazione con la Commissione europea – Rappresentanza in Italia, il Dipartimento di Scienze politiche dell'Università degli studi di Bari Aldo Moro, Europe Direct Puglia e Friedrich-Ebert-Stiftung.
La Fondazione “Giuseppe Di Vagno (1889-1921)” è intitolata a Giuseppe Di Vagno, deputato socialista, primo parlamentare vittima del fascismo: fu assassinato il 25 settembre 1921 a Mola di Bari, dove aveva appena tenuto un comizio. La Fondazione ha sede nel monastero di San Benedetto nel centro storico di Conversano (Bari) e gestisce al suo interno un importante archivio dedicato alla memoria democratica pugliese e non solo, insieme ad una biblioteca aperta al pubblico in costante aggiornamento; organizza inoltre ricerche e borse di studio (su tutti il Premio nazionale di ricerca Giuseppe Di Vagno), il festival Lectorinfabula, il ciclo di seminari della Scuola di Buona Politica ed eventi di promozione culturale; promuove iniziative editoriali (tra cui la rivista culturale online Pagina della Fondazione Di Vagno); è sede del Presidio del libro di Conversano.
PRESENTAZIONE DELL'INCONTRO «DAL CIPPUTI ALL'INDUSTRIA 4.0»
In una società sempre più deindustrializzata e sempre più tecnologica diventa difficile trovare punti di riferimento di un passato neanche troppo lontano. L'effetto del combinato disposto di globalizzazione e finanziarizzazione, ha portato alla contrazione delle grandi strutture produttive mentre la tecnologia sta producendo uno sviluppo senza posti di lavoro. È il colpo di grazia al sindacato? La solidarietà operaia è nata nelle grandi fabbriche, dove migliaia di persone condividevano la stessa vita lavorativa. Riducendosi le dimensioni, è diventato sempre più difficile rivendicare. Delocalizzazioni, più immigrati.
Fine del welfare state? Fine dei diritti e delle tutele dei lavoratori? La sinistra riformista europea è realmente in declino? Intanto la classe operaia non va in paradiso e vota a destra. Cosa significa oggi in Europa essere socialista?
IL TEMA DELL’EDIZIONE 2017
«IL LAVORO. UTOPIE E RIVOLUZIONI NELL’ERA DEL WEB»
Per molto tempo l'uomo ha coltivato un sogno, o meglio, un'utopia: liberarsi dal lavoro.
Oggi corriamo il paradosso che avvenga il contrario, e cioè che sia il lavoro a liberarsi dell'uomo. Fine dell'utopia.
Ci troviamo davanti ad uno scenario inedito e non solo in Europa. La quarta rivoluzione, quella segnata dall'avvento dell'era del web, sta producendo una joblessgrowth ovvero uno sviluppo economico non accompagnato dalla creazione di nuovi posti di lavoro, che al contrario sono erosi proprio dall'innovazione tecnologica e dai processi di automazione.
La produttività del lavoro aumenta mentre l’occupazione diminuisce; i bisogni diventano più articolati e complessi mentre i salari scendono; sfumano sempre più i confini tra lavoro dipendente e lavoro autonomo, lavoro e tempo libero, luogo di lavoro e spazio privato.
C’è un rapporto diretto, un filo rosso che lega l’evoluzione tecnologica con l’aumento delle disuguaglianze. E c’è un rapporto diretto tra tecnologia e occupazione in quanto il primo impatto di ogni passaggio è la sostituzione di sempre più numerose attività umane con le macchine. Se l'avvento della meccanica ha sollevato l'uomo dai lavori più faticosi, l’informatica, nella sua prima fase, ha sostituito i lavori concettuali. Molto presto l’intelligenza artificiale sostituirà anche lavori di altra natura, dal guidare le auto e gli aerei allo scrivere articoli di giornale, fino a compiere operazioni chirurgiche.
Così, mentre si moltiplicheranno queste nuove forme di lavoro l’esperienza dei lavoratori sarà, invece, sempre più fluida, instabile, eterea, impalpabile.
Tutto questo ci deve far riflettere, a cominciare dalle questioni di tipo economico, nel momento in cui nella distribuzione della ricchezza prodotta la quota che va al capitale è sempre più crescente rispetto a quella che dovrebbe andare a remunerare il lavoro, per continuare con quelle di carattere sociale: le dinamiche d’inclusione e i percorsi di formazione, il rapporto tra l’uomo e la macchina, le domande di tutela, le forme di rappresentanza.
È possibile pensare il futuro oltre la disoccupazione tecnologica?
Forse per conciliare l'era iperconnessa del web con la prosperità economica, lo sviluppo tecnologico con la diminuzione delle diseguaglianze, occorre proprio una rivoluzione.
Etica e politica, prima che economica.
PROGRAMMA COMPLETO
sabato 1 aprile - ore 16
IL LAVORO, L'IMPRESA E L'IMMAGINARIO POPOLARE. CINEMA, TV E LETTERATURA
Relatori:
Giorgio Simonelli (critico e storico della tv, docente dall’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano)
Lea Durante (docente di storia della critica letteraria, Università degli studi di Bari Aldo Moro)
Testimoni:
Donatella Bianco (regista, Telenorba)
Oscar Buonamano (giornalista, direttore editoriale Carsa, blogger per L’Espresso)
venerdì 7 aprile - ore 16
DAL CIPPUTI ALL'INDUSTRIA 4.0
Relatori:
Ernst Hillebrand (politologo, direttore dell’Ufficio in Italia della fondazione)
Vincenzo Bavaro (docente di diritto del lavoro, Università degli studi di Bari Aldo Moro)
Testimoni:
Michael Braun (giornalista, corrispondente in Italia di taz - Die Tageszeitung e collaboratore di Internazionale)
Pino Gesmundo (segretario Cgil Puglia)
venerdì 21 aprile - ore 16
L'EUROPA DEL MERCATO UNICO. VISIONI E PROSPETTIVE
Relatori:
Antonia Carparelli (consigliere per la governante economica della Rappresentanza in Italia della Commissione europea)
Ennio Triggiani (docente di diritto dell’Unione europea e direttore del Dipartimento di Scienze politiche dell’Università degli studi di Bari Aldo Moro)
Testimone:
Thierry Vissol (già consigliere speciale per i media e la comunicazione della Commissione europea)
venerdì 28 aprile - ore 16
L'IMPRESA ITALIANA, «NANISMO» E RIVOLUZIONI INDUSTRIALI.
LA FATICA DEL CAMBIAMENTO
Relatori:
Marina Comei (docente di storia economica, Università degli studi di Bari Aldo Moro)
Nunzia Penelope (giornalista economica e scrittrice, Il diario del lavoro)
Testimoni:
Pasquale Ribezzo (segretario Cna Puglia – Confederazione nazionale dell’agricoltura e delle piccole medie imprese – e coordinatore del gruppo di interesse su beni culturali e turismo)
Beppe Fragasso (presidente Ance Bari e Bat Confindustria – Associazione nazionale costruttori edili)
venerdì 5 maggio - ore 16
LAVORARE STANCA?
Relatore:
Carlo Formenti (docente di Scienze della comunicazione, Università del Salento; autore del libro Felici e sfruttati. Capitalismo digitale ed eclissi del lavoro, Egea 2011)
Discussant:
Marco Panara (giornalista economico, la Repubblica)
Onofrio Romano (docente di sociologia del lavoro, Università degli studi di Bari Aldo Moro)
Web:
www.facebook.com/events/253...