Nuova mostra al Museo dei VescoviGrand Tour: Antichi turisti e rovine fantastiche Dopo le esperienze espositive su De Nittis e il pittore canosino Luigi Buonvino, il Salone della Musica di Palazzo Fracchiolla/Minerva, sede del Museo dei Vescovi, riapre al pubblico con una nuova esposizione dal sapore squisitamente attuale: il “viaggio culturale” nel XVIII e primi del XIX secolo, noto come Grand Tour. La mostra, concordata con il direttore Mons. Felice Bacco e curata dalla Società Cooperativa OmniArte.it, vanta la stretta collaborazione della Farmalabor del dott. Sergio Fontana, realtà oltre che produttiva è anche capofila nella tutela del patrimonio del territorio. La mostra sfrutta alcune nuove formule espositive per proporre una sequenza limpida, semplice e pulita, attraverso cui narrare un microcosmo di viaggiatori d’Oltralpe che fecero dell’Italia la méta ideale dei loro viaggi formativi. Tra i grandi illustri viaggiatori in Italia vi fu Goethe che tra il 1786 e il 1788 compose il suo Italienische Reise, che ispirò la letteratura illuminista in Italia ed oltre. Attraverso alcune opere da collezioni private, alcune incisioni, piccoli oli, disegni di Valadier, Salvador Rosa, Piranesi e alcuni meravigliosi bozzetto en plume, di Zuccari e Valadier, viene dolcemente introdotto l’argomento del viaggio formativo artistico/letterario in Italia. Impreziosiscono la mostra le incisioni di Domenico Pronti su quella Roma selvaggia ed abbandonata di XVIII, incisioni di importanti disegnatori francesi e disegni del sette ed ottocento, di ottima manifattura. Impreziosiscono l’esposizione anche gli oggetti che si portavano, si acquistavano e si collezionavano durante il viaggio. “ Questa esperienza di mostra, ci ha permesso di esplorare le origini del viaggio culturale in Italia. Il che è alquanto affascinante, in quanto è tema di estrema attualità. Fin quando non si riuscirà a comprendere seriamente a pieno, quanto sia importante il Bene Culturale e la sua fruibilità pubblica, si preannunciano altri anni di buio. Questo appropriarsi della propria Storia sembra più facile nei grandi centri d’Arte che nei piccoli, il cui patrimonio è ancora mal gestito o affidato a sistemi volontaristici che trovano il loro tempo e che, senza nulla togliere all’abnegazione e al sentimento di stima nei confronti di chi opera, potranno difficilmente compiere quel passo ulteriore che può garantire un sistema professionale di corretta fruibilità” dice Sandro Sardella, Amministratore Unico della OmniArte e Curatore del Museo dei Vescovi. “Questa esposizione è un piccolo angolo di riflessione, in cui bisogna immergersi in silenzio e in penombra, proprio per comprenderne a pieno il senso e la necessità che si ritorni ad un turismo erudito e seriamente interessato alla Cultura. Ovviamente senza rendere tutto questo inaccessibile” dice Valentina Pelagio, Curatrice del Museo dei Vescovi ed Antichista della OmniArte. “ Una miscellanea di vedute senza tempo, che ben rappresentano un riflesso della nostra società” dice Michela Cianti, Curatrice e decoratrice della mostra. Insomma una occasione raccolta per esplorare il senso del viaggio culturale, immersi in una delle location più eleganti di Canosa. L’esposizione sarà aperta al pubblico da giovedì 9 febbraio alle 19.00 e resa fruibile nei giorni di apertura del Museo. Informazioni sul profilo Facebook Museo dei Vescovi Mons. Francesco Minerva e al 377/2999862
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