"Come gerbere arancioni", presentazione al Caffè Letterario
Incontri culturali
Esce il 15 giugno la prima silloge poetica di RafQu - chitarrista “prestato” alla poesia - dal titolo “Come gerbere arancioni - Poesie e stronzate a piazza Bologna” (Abac Edizioni). Il libro sarà presentato lo stesso giorno alle 21 al Caffè Letterario di Lecce. Insieme all’autore, tanti ospiti a sorpresa.
Il primo libro di RafQu contiene versi metropolitani, legati tra loro da un ritmo che è al tempo stesso beat ed eccentrico. I componimenti trattano topos molto comuni: in primis l’amore, una forza romantica che riesce però a essere sempre foriera di ironia. Perché noi salentini riusciamo sempre a essere ironici nella nostra sintesi, in quel «mo’» che significa qui e ora, che racchiude pause e suoni, che unisce alti e bassi. Perché in fondo poesia e musica non sono poi così diverse: entrambe sono necessarie all’essere umano per essere felice.
Il volume contiene anche alcuni scatti di Simone Perrone. L’immagine di copertina è di Roberta Joe Muci (Joe1).
Note biografiche.
RafQu, all’anagrafe Raffaele Quarta, è un compositore, chitarrista e scrittore. Nasce in provincia di Brindisi nel 1985 e cresce a Monaco di Baviera. Nel 2013 pubblica il suo album “Homeless” che lo porta a suonare in gran parte dell’Europa e in Asia. Durante questo girovagare inizia a scrivere poesie. “Come Gerbere Arancioni” è la sua prima raccolta. Attualmente studia Composizione presso il Conservatorio “Tito Schipa” di Lecce.
(dalla Premessa)
«Questa raccolta, queste poesie, o
Semplicemente, come le ho sempre chiamate io, stronzate, sono un microcosmo fatto di ascolti, sguardi e mancanze.
Nella mia vita, impegnata ad organizzare sogni, ho trovato del tempo per scrivere alcune mie illusioni a cui ho voluto dare una forma diversa, senza suoni, corde, chitarre o melodie.
Ora che ci penso, non so come scrivere una premessa, non ho nulla da premettere o, forse, non so bene cosa premettere.
Nei miei viaggi e in questo solito caos che mi accompagna, ho scritto ciò che mi andava, ciò che in parte vivevo, vedevo e ascoltavo.
Senza pensare alla metrica o alla forma, a tutta quella roba che si studia e che io non ho voluto studiare.
Ecco, forse è bello premettere questo.
“Come Gerbere Arancioni” è la mia libertà dell’esordio, senza il peso o le aspettative che vanno a schiacciare pesantemente le giornate.
Non nascondo che l’idea che qualcuno di voi possa custodire questo mio microcosmo nella propria libreria o nella propria borsa mi rende meno burbero del solito.
Ho scelto due frasi per preannunciare la raccolta, mi piacciono molto, le sento vere, pure.
E poi da qualche parte ho letto e sentito dire che il primo passo verso la felicità è quello di accettarsi umilmente per quello che si è.
Nessuno è perfetto.
I più forti lo hanno capito, altri meno.
La maggior parte della gente
nasconde le proprie debolezze, si rende uno stronzo.
Altri invece, si limitano a scrivere stronzate. Nei casi più disperati, entrambe le cose.»
Lecce (Lecce)
Caffé Letterario
Via Paladini, 46
centro storico
ore 21:00
ingresso libero
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