Brigate Poeti rivoluzionari presentano:
POETRY JAM REBEL
Performing Arts for the R - EVOLUTION
#notap edition – musica e parole contro devastazione & repressione
Durante la serata ci sarà una cena sociale a sostegno di azioni poetiche in difesa del territorio
Le modalità di partecipazione sono molto semplici:
1) Porta le poesie e leggi, oppure leggi le poesie messe a disposizione.
2) Porta uno strumento e suona, oppure suona uno strumento messo a disposizione.
Amor che non s’arresta
Per amor della mia terra
calpesterò il sentiero della ribellione
e non vi sarà pistola o scudo o manganello o cella angusta
che fiaccherà lo spirito del guerriero.
Il sole della libertà illumina coi suoi raggi
anche tra rovi e pietre acuminate
che come vento tagliente sferzano il volto
e non lo fermi nemmeno se gli spari addosso,
anche nel buio che incombe
e l’ombra lunga della repressione infittisce la via per nascondere i fossi
e non lo fermi nemmeno se gli spari addosso,
anche quando fari e torce brillano nei campi
come fuochi fatui per terrorizzare
e non lo fermi nemmeno se gli spari addosso.
Avete dichiarato aperta la stagione della caccia all’uomo,
vile gioco di cui siete maestri,
e nella vostra perversione mi avete scaraventato
tra l’incudine e il martello
ma a ogni colpo che fiacca le ossa
sprigiono una scintilla da cui divamperà l’incendio
che divorerà i vostri eserciti.
Un giorno, non troppo lontano,
assieme a tutti il fratelli, assieme a tutte le sorelle,
di un mondo libero, in una terra libera,
saremo un unico popolo in lotta
che canterà l’inno della rivoluzione, l’inno della vita,
e saremo finalmente liberi dal male, liberi dal capitale.
Pippo Marzulli
Porteremo la lotta NOTAP ovunque
Siamo stanchi ma per nulla scoraggiati, torniamo da una giornata di dura lotta. Siamo arrivati a Melendugno, dopo essere stati a Lecce il giorno prima, assieme ad altri compagni e compagne baresi per portare il nostro supporto alle manifestazioni NO TAP contro repressione e militarizzazione dei territori.
Il nostro sarebbe stato un resoconto differente se non avessimo incontrato sul nostro percorso 1 elicottero, centinaia di uomini e donne delle FDO, oltre a camionette, blindati e auto usate per aggredire militarmente 52 fra compagni e compagne, di cui 3 minorenni, che passeggiavano fuori dalla zona rossa istituita dallo stato nell’agro di Melendugno, a difesa degli interessi e del cantiere di TAP.
Ci siamo ritrovati isolati ed inseguiti dalla polizia in assetto antisommossa sino a quando non siamo stati circondati e a quel punto sequestrati per oltre due ore nelle campagne. Cariche e pestaggi, compagne colpite a terra, compagni ammanettati e costretti a stare in ginocchio e mentre l’elicottero ci sorvolava ci venivano sottratti documenti e cellulari e tutti coloro che intendevano reagire venivano da subito colpiti con i manganelli e ridotti al silenzio. Dopo oltre due ore di attesa siamo stati divisi in gruppi e deportati a Lecce tra questura e comando dei carabinieri dove siamo rimasti per oltre 8 ore per le fotosegnalazioni e le impronte digitali senza la possibilità di poter usare i servizi igienici, bere o avere assistenza sanitaria: due attiviste hanno avuto la possibilità di accedere alle cure mediche solo dopo il deciso intervento di una infermiera del 118 nei confronti di una dirigente della Digos mentre il bagno veniva concesso solo in base all’umore della guardia di turno. Compagne e compagni portati al comando dei carabinieri sono stati sottoposti a invadenti perquisizioni corporali mentre le compagne hanno dovuto subire insulti sessisti e commenti su biancheria intima e orientamenti sessuali. Solo dopo le due di notte abbiamo avuto la possibilità di riabbracciare i/le nostr* compagn* dai quali eravamo separati solo da un muro e quindi di riabbracciare tutti gli attivisti e le attiviste che ci attendevano in strada. Cellulari sequestrati senza motivi plausibili oltre ad alcuni k-way con il cappuccio, un pericolosissimo cavatappi, un letale coltellino multiuso e qualche volantino, questo il bottino di guerra delle forze del ordine. Siamo riusciti a recuperare le nostre macchine in tarda nottata per metterci in strada e arrivare a Bari alle 6 di mattino, stanchi ma carichi e determinati.
Come compagni e compagne di Ex-Caserma Liberata e collettivo Athena, al fianco del popolo NOTAP, ribadiamo che non sarà la repressione a fermare la lotta per la tutela del nostro territorio dagli interessi di imprese e multinazionali, non saranno i vostri comportamenti cileni a scoraggiare la nostra determinazione contro un’opera dannosa per tutti, tranne per coloro che trarranno profitto dalla devastazione della nostra terra.
Rigettiamo le ricostruzioni fantasiose di giornali e telegiornali che riportano solo le veline della questura di Lecce. Non è stata mai violata la zona rossa così come se uomini e donne delle FDO sono rimasti feriti durante le cariche questo è dovuto esclusivamente alla loro incapacità di stare su due piedi mentre scavalcano i muretti a secco. Menzogne scritte per mettere in scena il solito teatrino dei buoni e dei cattivi, mentre quanto accaduto nei giorni scorsi è la dimostrazione che la lotta contro TAP è una lotta di popolo dove uomini, donne e bambini marciano compatti in un'unica direzione. La zona rossa non esiste.
Porteremo la lotta NOTAP ovunque.
Ex-Caserma Liberata
Collettivo Athena
Brigate Poeti Rivoluzionari
Web:
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