L'UOMO DAL FIORE IN BOCCA … e altre novelle di Luigi Pirandello
Teatro
Teatro Il Ducale Cavallino
Stagione Teatrale 2017.18
28 gennaio 2018
di Luigi Pirandello
Salvatore Della Villa
L'UOMO DAL FIORE
IN BOCCA
… e altre novelle
di Luigi Pirandello
con Matteo Padula
adattamento e regia Salvatore Della Villa
Porta ore 20.00 - Sipario ore 20.30
“L’UOMO DAL FIORE IN BOCCA … e altre novelle” è un percorso sui testi di Pirandello “L'uomo dal fiore in bocca” e “La Giara” e “La Morta” di Guy de Maupassant.
Nell'atto unico L'uomo dal fiore in bocca c'è sempre in agguato la precarietà della vita, quella soglia che separa il nulla dall'eternità, per dirla con parole pirandelliane. Il fiore in bocca' è proprio l'incertezza di vivere e, di contro, l'entusiasmo per ogni attimo di vita vissuta. Un uomo condannato a morte per un male incurabile (il fiore in bocca) si intrattiene con uno sconosciuto (un pacifico avventore) che, avendo perso il treno, aspetta in un bar quello successivo.
L’eccezionalità del momento, per chi “sente la morte addosso”, e la normalità per chi è preso nel giro usuale della vita con i suoi piccoli impegni quotidiani, segnano i due termini della dialettica che si anima nel grande soliloquio del protagonista.
L'atto unico si va sviluppando secondo un criterio ben preciso: da una breve fase iniziale in cui il pacifico avventore espone le proprie vicissitudini e in cui i due personaggi sembrano quasi equipararsi come "peso" scenico, si passa alle fantasticherie e alle digressioni esistenziali dell'Uomo dal fiore, nelle cui parole si avverte il ritmo stesso dell'esistenza della gente "comune". La misura poetica e drammatica del monologo, insieme alla suggestiva atmosfera di un luogo notturno, sembrano un’ode sommessa alla vita che sfugge e rendono “L’uomo dal fiore in bocca” un capolavoro del teatro Pirandelliano.
Secondo snodo è La Giara, fresca novella che mette in scena il teatro della vita in una avvincente storia di uomini e di cose. Don Lollò è una giara piena di litigiosità, prepotenza, pignoleria, arroganza ed ira. Egli portando il tutto agli estremi limiti, diventa il simbolo, l’emblema della lite. Il “mondo” fra Don Lollò e Zì Dima è vinto da quest’ultimo che, almeno, sa prendere la vita con filosofia ed allegria. Perché la giara si è rotta? Perché i simili si uniscono: Don Lollò ha la mente incrinata e fa acqua da tutte le parti; è un vaso rotto e non può che comprare una “giara” rotta in partenza.
Il Terzo snodo è La Morta, racconto noir di Guy de Maupassant. Pubblicato nel 1887 sul quotidiano francese Gil Blas, questo racconto a carattere decisamente fantastico espone però quella visione della vita e dei rapporti sociali (ancora oggi fortemente anticonformista) per cui lo scrittore francese è noto.
SALVATORE DELLA VILLA
Attore regista e musicista, formatosi presso il Centro D di Torino con Iginio Bonazzi. Ha debuttato nel 1994 al Teatro Alfieri di Torino nel Bonaventura di Sergio Tofano con la regia di Franco Passatore. Ha diretto e interpretato lavori di Pirandello, Cechov, Guy De Maupassant, Jerome K. Jerome, Ionesco, Sergio Tofano, Gaber, Stefano Benni, Luciano Violante, Bontempelli, Shakespeare, Victor Hugo, Aristofane, Garcia Lorca, Rostand, Saint-Exupéry, Campanile, Rodari.
Ha lavorato, tra gli altri, con Riccardo Caporossi e Anna Mazzamauro. Per il cinema ha lavorato con Edoardo Winspeare, Alessandro Preziosi e Diego Abatantuono.
Docente di Tecnica Fonetica e Didattica della Voce, da diciotto anni dirige la sua Scuola di Teatro a Lecce, ora centro di formazione LA MACCHINA ATTORIALE.
Ha inoltre studiato violino presso il Conservatorio "Tito Schipa" di Lecce.
Ha prodotto opere importanti, interamente autofinanziate, come IL PICCOLO PRINCIPE di Antoine de Saint-Exupéry, che è stata una delle rare produzioni mondiali autorizzate dagli eredi e Gallimard e che ha segnato un indiscusso successo con migliaia presenze di pubblico. Altre significative operazioni sono IL GRIGIO di Giorgio Gaber, una delle rare interpretazioni in Italia concessa dalla Fondazione Giorgio Gaber; l’originale concerto poetico BESTIARIO SALENTINO selvaggi d’amore di morte poeti; IL CANZONIERE DELLA MORTE di Salvatore Toma e l’attuale e contemporaneo CALIGOLA di Albert Camus.
Cura la direzione artistica e organizzativa di stagioni e rassegne teatrali, collabora stabilmente con Enti e Pubbliche Amministrazioni.
TEATRO IL DUCALE CAVALLINO - Via P. Gino De Giorgi (Casina Vernazza)
Costi Biglietti
€10 intero - €8 ridotto
Le riduzioni si applicano alle persone over 65, agli under 25 e ai possessori delle Card Fedeltà: Ikea Familycard - Puglia University Card AgisCard - Carta Sociocoop - CartaPiù Feltrinelli.
Info e prenotazioni: Teatro Il Ducale 0832.611208 / 331.6393549 dalle 17:00 alle 20:00
Cavallino (Lecce)
Teatro il Ducale
Via Padre Gino De Giorgi Casina Vernazza
ore 20:30
ingresso a pagamento
|
|
|
letto
387 volte