Ferdinando, di Annibale Ruccello
Teatro
Il Teatro Angioino, in Mola di Bari (Ba), con la direzione artistica di Francesco Capotorto, presenta, per la XVIII Stagione di Prosa 2017/18,
Sabato 10 febbraio 2018, h.21,00 la Compagnia “TEATROdue” in "FERDINANDO “ di Annibale Ruccello con CLOTILDE Marisa Clori, GESUALDINA Liliana Simone, DON CATELLO Luciano Magno, FERDINANDO Vittorio Goffredo. Direttore di scena Antonella Gentile, Raffaele Brunetti. MUSICHE ORIGINALI DI Carlo De Nonno. COSTUMI Margherita Mezzapesa REGIA Mario Lasorella
Questo spettacolo ha conquistato il Premio del Gradimento del Pubblico nel Concorso “ Attimi di Teatro all’Angioino 2017”.
L’azione si svolge nel 1870, un anno prima della presa di Roma: in una villa vesuviana
vivono, in esilio volontario, due donne. L’una, la baronessa Donna Clotilde, chiusa
nella sua ipocondria e in una simulata infermità a letto, rifiuta culturalmente e
storicamente la modernità, non solo ripudiando la nuova situazione politica e il re
sabaudo, ma anche l’italiano “lengua straniera… barbara, senza sapore…senza
storia…e senza Dio!”. L’altra, Donna Gesualda, sua cugina povera e zitella, che la
accudisce e la sorveglia, intreccia una relazione clandestina con l’unico uomo che
frequenta la casa: Don Catellino, curato dotto e vizioso. L’improvviso arrivo di
Ferdinando, lontano nipote della baronessa del quale si ignorava l’esistenza, porterà
scompiglio nella casa, facendo emergere passioni sopite, vizi e rancori.
Ruccello stesso, all’epoca della prima rappresentazione, precisò che il suo intento non
era quello di realizzare un dramma storico, ma che il contesto era strumentale alla
realizzazione di un ben più ambizioso progetto. L’opera, infatti, non solo esamina come
i precari equilibri tra i tre personaggi vengano alterati dall’inaspettata venuta di un
giovanotto “dalla bellezza morbosa e strisciante”, ma, con una prospettiva di grande
profondità e modernità, analizza il mutamento di “rapporti affettivi intercorrenti tra
quattro persone in isolamento coatto”. Donna Clotilde si trasforma, da malata
immaginaria misantropa e reazionaria, in donna innamorata e gelosa; Gesualda,
vistasi rifiutata dal parroco, ordisce una trama di ricatti e di vendette; Don Catellino
perde progressivamente ogni ritegno, vivendo apertamente la sua ambiguità, e
Ferdinando, che porta “’o nomme ‘e nu re”, finirà per rivelarsi Filiberto, impostore
con il nome di un Savoia.
Nel 1986, in poco più di venti giorni, Annibale Ruccello compose “Ferdinando”,
partendo dalla battuta finale e con in mente già la protagonista: Isa Danieli.
Quest’opera per com’è strutturata, potrebbe sembrare un romanzo d’appendice, ma a
tratti ricorda un racconto verista; è sorretta da una profonda analisi antropologica e
storica del popolo napoletano e presenta, nel finale, anche elementi noir. L’intreccio è
strutturato con grande maestria, tuttavia ciò che colpisce è l’accurata ricerca
linguistica: vengono recuperate espressioni di una parlata antica, ironica e viva, ma la
scelta del dialetto serve all’autore per sottolineare, soprattutto, sfumature e contrasti.
Info e prenotazioni nei seguenti giorni della settimana: ogni venerdì, sabato e domenica presso il Botteghino del Teatro Angioino, in via S. Pellico n.7 in Mola di Bari (Ba) dalle 18:30 alle 20:30, tel: 080.4713061.
Mola di Bari (Bari)
Teatro Angioino
Via Pellico n.7
ore 21:00
ingresso a pagamento
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