Domenica 22 aprile ore 21 il
Teatro Paisiello di Lecce, nell’ambito della residenza artistica di Astragali Teatro, supportata da Regione Puglia e Comune di Lecce, in collaborazione con Accademia Mutamenti e la Residenza Artistica di Cinigiano, ospita lo spettacolo "Lungaguerra Soldatino" di Teatro Zemrude - Centro CAPRA per la regia di Agostino Aresu e la drammaturgia sonora di Daniela Diurisi.
PROGETTO CATERINA CLANDESTINA
“lungaguerra Soldatino”
Regia e interpretazione Agostino Aresu - Drammaturgia Sonora Daniela Diurisi
Liberamente ispirato a “Il Soldatino di piombo” di H. C. Andersen, a “Radio Caterina”, ad una reale e visionaria storia della Seconda Guerra Mondiale
“La Caterina era un miracolo. Era la vittoria dell’intelligenza contro la fame, il freddo, l’angoscia, la solitudine e il sopruso..”
Lo spettacolo “lungaguerra Soldatino” nasce dal progetto “Caterina Clandestina”, Operetta Radiofonica di Teatro Zemrude che esplora la storia della Seconda Guerra Mondiale restituendone un radio racconto da immaginare fatto di suggestioni e intrecci onirici, di voci e di suoni, dove la memoria incontra la testimonianza di chi ancora oggi con un filo di voce può raccontare.
Ci immergiamo nella storia delle radio clandestine costruite dagli IMI (Internati Militari Italiani) fra il 1943 e il 1944, in particolare seguiamo le tracce di “Radio Caterina”, una radio autocostruita che nacque nel campo di Sandbostel, situato nella Germania del nord, proprio per opera di un gruppo di IMI.
Ci immergiamo altresì nella Storia della seconda Guerra Mondiale, ne attraversiamo i momenti cruciali, arriviamo a quello che accadde con l’armistizio dell'8 settembre firmato da Badoglio con le Forze Alleate, con l'esercito italiano allo sbando. Abbandonati senza piani e ordini dalle massime autorità politiche e militari alla Germania nazista, circa 800.000 militari italiani vengono catturati.
Hitler considera i prigionieri militari italiani come “disertori di Badoglio e soldati di Mussolini in attesa d’impiego” e li classifica, violando la Convenzione di Ginevra del 1929 suoi prigionieri di guerra, come “Internati Militari Italiani” (IMI) senza tutele. Così i prigionieri militari furono sparsi in una decina di paesi dell'Europa, con flussi e riflussi in 159 Lager e distaccamenti e in qualche decina di campi di punizione ed eliminazione in condizioni di fame e costretti al lavoro forzato.
Il lavoro ha alle spalle una lunga fase di approfondimento del tema fra documentazioni cartacee, pubblicazioni online ricerca di personaggi chiave e l’incontro con alcuni anziani protagonisti di quegli eventi.
Nel percorso di ricerca abbiamo avuto modo di intervistare Francesco Venturi di Lecce che ci ha raccontato la sua esperienza di prigionia in Germania durante la Seconda Guerra Mondiale. Successivamente abbiamo intervistato Antonio Ancora di Galatina (LE), ultra novantenne paracadutista sopravissuto della battaglia di El Alamein. Altra importante testimonianza è quella di Pasquale Cherubini, che abbiamo incontrato in un piccolo paese della Toscana, che ci ha regalato un precisissimo resoconto della sua esperienza di IMI.
Queste importanti testimonianze si intrecciano nella drammaturgia sonora che in questo lavoro ha una rilevanza scenica importante in continuo dialogo con l’attore. Abbiamo inserito due voci di bambine, registrate tramite un piccolo laboratorio, abbiamo inoltre recuperato una radiodramma andato in onda negli anni 70 dove i protagonisti dell’impresa di Radio Caterina narrano gli eventi. Il lavoro sonoro si è ampliato e intorno a Radio Caterina abbiamo ricostruito alcuni episodi chiave della Seconda Guerra Mondiale.
Fra le fonti scritte vi sono: “Diari di Prigionia” e “Ritorno alla base - Radio "B90" scritti da Giovannino Guareschi internato anch’egli nel Lager di Sandbostel e testimone della nascita di “Caterina”.
Numerosi articoli e testimonianze di sopravvissuti raccolti da coloro che credono nella memoria come valore ed investono le loro energie in grandi opere di recupero e messa a disposizione delle “tracce”, in particolare Maurizio Grillini - Sezione di Carpi dell' Associazione Radioamatori Italiani (ARI) e il Club dei Ventitré.
Parallelamente abbiamo affiancato a tutta la nostra narrazione una fiaba, quella de Il Soldatino di Piombo di Andersen. Al centro c’è lui, un soldato, un soldato della Seconda Guerra Mondiale ma anche un soldato di tutte le guerre, un soldato che subisce le decisioni dall’alto e viene ingannato, abbandonato, così come fu l’8 settembre del ’43 che portò alla deportazione degli IMI - Internati Militari Italiani. Accanto a lui c’è Caterina, la Radio ma anche la ballerina di cui il soldatino s’innamora.
La storia e la fiaba si intrecciano e restituiscono una lettura di una “lungaguerra” senza vincitori. Il linguaggio che si è sviluppato e che utilizziamo in questo lavoro va dal teatro sonoro al teatro fisico e già in fase di costruzione si rivolge a un pubblico di ragazzi e adulti.
Info: teatrozemrude@gmail.com - 3477117844 – 3382555965
Lunedì 23 alle 9.30 il Paisiello ospiterà un matinèe riservato alle studentesse e agli studenti dell'Istituto Comprensivo “Galateo Frigole” che avranno l'occasione di immergersi nella storia della Seconda Guerra Mondiale, incontreranno Antonella Bartolo Colaleo, autrice del libro "Matite sbriciolate", e assisteranno allo spettacolo.
Negli stessi anni e luoghi di "lungaguerra Soldatino" si svolgono i fatti narrati nel libro "Matite sbriciolate" che narra la storia di un internato militare barese, il capitano Antonio Colaleo, il quale dopo l’8 settembre ’43 venne deportato nei lager nazisti: a Biala Podlaska, in Polonia, e Sandbostel e Wietzendorf, in Germania. Condivise la prigionia con lo scrittore Giovanni Guareschi e l’attore Gianrico Tedeschi, tra l’altro testimoni della nascita di Radio Caterina, lì, dopo aver nascosto alcune matite colorate sbriciolandole nelle tasche affinché sfuggissero ai controlli, documentò i lager con 34 disegni: immagini delicate e di grande bellezza. La nuora Antonella Bartolo è partita dai quei disegni per ricostruire la storia della prigionia di Antonio Colaleo.
Web:
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