Comp. Almanacco/ A più voci (Bari)
“BOHEME “
Testo e regia di Paola Martelli
Interpreti: Claudio Belviso, Antonella Cappelli, Michele Cuonzo, Tiziana Gerbino, Antonello Loiacono.
Voce recitante: Paola Martelli.
Scenografia di Damiano Pastoressa
Lo spettacolo
In questa Bohème, non si canta, ma l’evocazione strumentale delle più belle arie pucciniane costituisce, come in un film, la colonna sonora dell’azione scenica. Non sembri stravagante. L’impulso di Puccini a trovare un nuovo equilibrio tra musica e messinscena lo mise in sintonia con il Cinema ai primi passi. Il parlare “comune” del libretto e la “normalità” dei personaggi sembrano legittimare la messinscena di un’opera in forma “parlata”, in cui sia possibile recuperare quegli aspetti “realistici”che nell’allestimento lirico spesso passano in secondo piano. E’ nota del resto l’abitudine di Puccini di accettare un soggetto solo dopo la conferma che “funzionava” a teatro. Il romanzo Le scene della vita di Bohème, di Henry Murger, era stato infatti, in precedenza, una pièce di successo. Il libretto dell’opera e il romanzo sono le fonti cui si rifà, alternando fedeltà e libertà, questo lavoro. Episodi comici e drammatici si avvicendano: “vita gaia e terribile” quella dei bohémiens, un’esistenza “al limite”, ai margini della società e nel rifiuto della morale borghese. E’ il trionfo della giovinezza e della libertà sessuale. I dialoghi, in cui s’intrecciano giochi di parole, parodie, scherzi, creano un’atmosfera trasgressiva e giocosa, nel contempo pervasa da un senso di perdita e di nostalgia: la bella stagione dell’amore e della giovinezza sarà breve.
La compagnia
Lo spettacolo nasce dalla collaborazione tra la neonata Compagnia “Almanacco” e la nota e affermata “A più voci”, fondata e diretta dalla eclettica Paola Martelli, il cui modus operandi si ispira a una idea del teatro come “luogo molteplice e complesso, risultato, mai definitivo, dell’esercizio di un’arte compositiva”, che, forse come nessun’altra arte, svolge “una funzione utile al percorso di crescita e di autorealizzazione che gli individui consapevoli del proprio progetto esistenziale intraprendono”. A tal fine, la strategia della messinscena si basa su una estensione del concetto di teatralità oltre i limiti segnati dalla tradizione e dando forma scenica alle più varie espressioni artistiche. “ Il teatro si pone, oggi più che mai, come luogo e mezzo di ‘formazione’, nelle due modalità che il termine sintetizza: quella istruttiva e quella educativa”.
Ingresso Giardino Scuola San Giovanni Bosco da
Corso Dante Alighieri - GIOVINAZZO
Web:
www.moduloesse.altervista.org/