Lucio Battisti - Musica e Parole - Nel ricordo di Lucio!

20 ANNI DALLA MORTE DI BATTISTI
Questa sera al Santo Graal di Trani lo vogliamo ricordare in una serata speciale dedicata a lui
Beppe Pelagio voce e chitarra
Nicola Pedone pianoforte
Marco Pilone voce narrante
organizzazione Sergio Porcelli
Nel suggestivo centro storico di Trani...sotto le stelle, a pochi passi dal porto e dal centro
SANTO GRAAL
VICO SANTA MARIA 4 TRANI
INFO E PRENOTAZIONE TAVOLI
392 0987668 349 4297693

9 settembre 1998 - 9 settembre 2018
Chi non ha mai sentito una canzone di Lucio Battisti? Tuttora, a 20 anni dalla sua scomparsa, le canzoni più cantate sulle spiagge italiane sono ancora le sue, e probabilmente così sarà ancora a lungo.

La vera sorpresa, quanto meno per la grande maggioranza delle persone, può essere però scoprire la grandezza del Battisti compositore al di là delle sue canzoni di maggior successo, comunque difficilmente banali o scontate dal punto di vista musicale (ne "La canzone del sole", il tormentone estivo di qualunque chitarrista, ha creato genialmente ben 4 melodie diverse su un giro di tre soli accordi ripetuti continuamente...).
Un esempio tra tutti è l'album "Anima latina", di cui trovate un ampio medley tra i video su ...OH, YESSS!, che contiene parti musicali degne dei migliori King Crimson: altro che canzonette!

Un musicista che il mondo ci ha invidiato, a partire da David Bowie, che fu fulminato da "Io vorrei...non vorrei...ma se vuoi..." e lo considerava uno dei suoi autori preferiti: un autore che ha contribuito a rivoluzionare il modo di fare musica in Italia, anticipando mode e influenze incurante del fatto che, se solo avesse voluto, avrebbe potuto vivere di rendita, osannato da tutti senza grandi sforzi.

Per tutte le emozioni che ha saputo regalare e che la sua musica continua ancora inesauribilmente a far provare, oggi ricordiamo la sua scomparsa con rimpianto, ma con riconoscenza e affetto.
Grazie, Lucio!

Elephantom

Fonti:
Wikipedia: Lucio Battisti
L'arcobaleno: storia vera di Lucio Battisti vissuta da Mogol e dagli altri che c'erano