Domenica 23 settembre 2018
Giovanni Paisiello Festival 2018 - Christus Factus Est
Classica e Lirica
Concerti
CATTEDRALE DI SAN CATALDO
Taranto
CHRISTUS FACTUS EST
et
MISERERE
a 5 voci, per solisti, chorus (SSATB), 2 violoncelli,
contrabasso e organo
SARA INTAGLIATA, soprano I
FLAVIA MURI, soprano II
ROBERTA PAGANO, contralto
NICOLA CUOCCI, tenore
GRAZIANO DE PACE, baritono
NICOLA LUZZI, baritono II (solo per Tunc acceptabis)
CORO “CHORALITER”
GIUSEPPE GRASSI, violoncello I
GABRIELLA COSTANTINO, violoncello II
REMIGIO FURLANUT, contrabasso
PAOLA DI SOMMA, organo
PIERLUIGI LIPPOLIS, direttore
80
CHRISTUS FACTUS EST
MISERERE a 5 voci
1) Miserere mei Deus
2) Et secundum multitudinem
3) Amplius lava me
4) Quonium iniquitatem meam
5) Tibi soli peccavi
6) Ecce enim iniquitatibus
7) Ecce enim veritatem
8) Asperges me hysoppo
9) Auditui meo
10) Averte faciem tuam
11) Cor mundum crea in me
12) Ne projicias
13) Redde mihi laetitiam
14) Docebo iniquos
15) Libera me
16) Domini labia mea
17) Quoniam Deo
18) Sacrificium Deo
19) Benigne fac Domine
20) Tunc acceptabis
21) Tunc imponent
L’Evoluzione musicale
di Paisiello
di Pierluigi Lippolis
"il Miserere, il quale è in Palestrina, lo troverà totalmentediverso da quell'uso che ne hanno fatti altri che hanno scrittoin simil genere, per potermi accostare maggiormente all'espressione,alla devozione ed alla declamazione, con quellecantilene omogenee, le quali sono più difficile a mio parere atrovare queste che a far canoni, legature, imitazioni e contrappuntidoppi, dalli quali non se ne ricava niente.
Questo è il mio sciocco sentimento: desidero ora sentire ilvostro sentimento, del quale io ne fo tutto il caso e similmenteserverà, per potermi emendare, se mai sono in errore. Son piùche sicuro che tutti li pedantisti diranno: "voi dite così perchénon siete capaci di fare tali sorte di musiche", ed io rispondoloro "voi dite così perché non siete capaci di saper trovare unacantilena", che, mettendo poi l'una e l'altra in bilancio, qualidelle due abbraccia lo stomaco di chi sente, ne darà la veradecisione" ( G.
Paisiello)Quasi una sfida, questa di Paisiello, ai polifonisti alla vecchiamaniera.
Intendiamoci, è chiaro che Paisiello non critica la polifoniaclassica in sé, anzi ne attinge a piene mani dal ricco bagagliomusicale legato ai suoi rigorosi studi di composizionecompiuti nel conservatorio di Napoli, la migliore scuola permusicisti nel ‘700.
La sua critica è rivolta piuttosto a coloro che sono stati solocapaci di replicare modelli compositivi del passato e che nonhanno avuto il coraggio di avventurarsi su sentieri nuovi.
Linguaggi musicali in cui fondere la grande tradizione italianadel ‘500 con l’immediatezza melodica tutta settecentesca dicui Paisiello era un grande interprete ammirato anche da altrimusicisti come Mozart ad esempio.
Aggiungo che Paisiello, in questa opera come in altre, vaancora oltre lo stile settecentesco in quanto prova a tradurre inmusica l’espressività dei sentimenti presenti nel testo proiettandosi,in molti brani di questo Miserere in un’ottica preromantica,come lui stesso dice “… abbracciando lo stomaco dichi sente….”.
Questi due elementi, l’innovazione e la tradizione che si fondononel creare un linguaggio musicale ricco e coinvolgente,li troviamo ben rappresentati nella sequenza dei brani “Reddemihi” , scritto in uno stile talmente moderno per l’epoca dapoter essere paragonato ad un brano jazzistico “swing” seguito 83dal “Libera me” che al contrario si ispira profondamente proprioalla polifonia classica di Palestrina.
Il “Christus factus est e Miserere” è una composizione del1794 scritta per il convento di SS. Severino e Sossio duranteuna permanenza a Napoli, successivamente alla permanenzaalla corte di Caterina di Russia e poco prima del suo trasferimentoa Parigi alla corte di Napoleone.È inedita e mai eseguita a Taranto.
Dipinto del 1872 di Annibale Gatti intitolato“Paisiello allestisce la serva padrona”IL TESTOCristo si è fatto obbediente fino alla morte ealla morte di croce.
Per questo Dio l’ha esaltato e gli ha dato ilnome che è al di sopra di ogni altro nomeChristus factus est pro nobis obediens usquead mortem, mortem autem crucis.
Propter quod et Deus exaltavit illum et deditilli nomen, quod est super omne nomenPietà di me, o Dio, secondo la tua misericordia;nella tua grande bontà cancella il mio peccato.
Lavami da tutte le mie colpe,mondami dal mio peccato.
Miserère mei, Deus, secùndum magnam misericòrdiamtuam.
Et secùndum multitùdinem miseratiònumtuàrum, dele iniquitàtem meam.Àmplius lava me ab iniquitàte mea, et apeccàto meo munda me.
Le mie colpe io le riconosco, il mio peccatomi sta sempre dinanzi. Contro di Te, controTe solo ho mancato, quello che è male ai Tuoiocchi io l’ho fatto; perciò sei giusto quandoparli, retto nei Tuoi giudizi.
Quòniam iniquitàtem meam ego cognòsco,et peccàtum meum contra me est semper.
Tibi soli peccàvi,et malum coram te feci,ut justificèris in sermònibus tuis,et vincas cum judicàris.
Ecco, io sono generato nella colpa,concepito dagli ardori di mia madre.
Ma Tu vuoi la sincerità del cuore, e nella mianotte, mi fai conoscere la sapienza.
Purificami con issòpo e sarò mondato;lavami e sarò bianco ancor più della neve.
Ecce enim in iniquitàtibus concèptus sum,et in peccàtis concèpit me mater mea.
Ecce enim veritàtem dilexìsti: incèrta et occùltasapièntiae tuae manifestàsti mihi.
Aspèrges me, Dòmine, hyssòpo, et mundàbor;lavàbis me, et super nivem dealbàbor.
Fammi sentire letizia e gioia,esulteranno le ossa che hai spezzato.
Distogli il Tuo sguardo da ogni mio peccato,cancella tutte le mie colpe.
Crea in me un cuore puro, o Dio,rinnova in me uno spirito saldo.
Audìtui meo dabis gàudium et laetìtiam,et exsultàbunt ossa humiliàta.
Avèrte fàciem tuam a peccàtis meis,et omnes iniquitàtes meas dele.
Cor mundum crea in me, Deus,et spìritum rectum ìnnova in viscèribus meis.
Non respingermi dalla Tua presenzae non privarmi del Tuo santo Spirito.
Rendimi la gioia di essere salvato,e lo spirito generoso mi sostenga.
Ne proìcias me a fàcie tua,et Spìritum sanctum tuum ne àuferas a me.
Redde mihi laetìtiam salutàris tui,et spìritu principàli confìrma me.
Insegnerò le Tue vie agli erranti, i peccatori aTe torneranno.
Liberami dal sangue, Dio, Dio mia salvezza, ela mia lingua esalterà la Tua giustizia.
Signore, apri le mie labbra,e la mia bocca proclami la Tua lode;Docèbo inìquos vias tuas, et ìmpii ad te convertèntur.
Lìbera me de sanguìnibus, Deus, Deus salùtismeae: et exsultàbit lìngua mea justìtiam tuam.
Dòmine, làbia mea apèries,et os meum annuntiàbit làudem tuam.poiché il sacrificio Tu non gradisci,e, se io offro olocausti, non li accetti.
Uno spirito contrito è sacrificio a Dio,un cuore affranto e umiliato,tu, o Dio, non disprezzerai.
Quòniam, si voluìsses sacrifìcium, dedìssemùtique: holocàustis, si òffero, non delectàberis.
Sacrifìcium Deo spìritus contribulàtus:cor contrìtum et humiliàtum,Deus, non despìcies.
Nel Tuo amore fai grazia a Sion,le mura rialza di Gerusalemme.
I sacrifici prescritti allora gradirai,l’olocausto e l’intera oblazione:allora immoleranno vittime sul Tuo altare.
Benìgne fac, Dòmine, in bona voluntàte tuaSion, ut aedificèntur muri Jerùsalem.
Tunc acceptàbis sacrifìcium justìtiae,oblatiònes et holocàusta;tunc impònent super altàre tuum vìtulos.
Taranto (Taranto)
Duomo San Cataldo
ore 21:00
ingresso libero
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