Raffaele Fiorella / Simona Anna Gentile
Mitemi
a cura di Eliana Masulli
Lunedì 17 Settembre 2018 alle ore 18.00, Kunstschau_Contemporary Place a Lecce, in via Gioacchino Toma 72, inaugura la quinta mostra dal titolo Mitèmi con le opere di Raffaele Fiorella (Barletta, 1979, vive e opera a Barletta) e Simona Anna Gentile (Taranto, 1993, vive e opera tra Lecce e Taranto), a cura di Eliana Masulli. “L’intuizione di Claude Lévi-Strauss fu geniale: riconoscere nel mitèma l’unità minima ricorrente nella narrazione mitologica.
Così intesi ed estrapolati dal racconto, i mitèmi si pongono quali microscopiche particelle di una realtà metodologica, ovvero di una costruzione più ampia e sistematica che, strategicamente, tende continue trappole psichiche alla definizione dei “ruoli” sociali e collettivi.
La bipersonale di Simona Anna Gentile e Raffaele Fiorella muove dal tentativo di sconvolgere esattamente i piani di una strutturazione conformista dell’Essere, per ricomporre, mitèma dopo mitèma, la poetica rivoluzione innescata nel cuore pulsante di un inconscio collettivo: chi sono? Cosa osservo? Dove esisto realmente? Chi è l’Altro-fuori-da-me?Fortunatamente i Nostri scelgono di non rivelarsi in un linguaggio artistico bonariamente similare, piuttosto nella genuina sintesi di una propria cifra stilistica, che si incammina su binari squisitamente diversi e significativamente provocatori, pur richiamandosi vicendevolmente.
Simona Anna Gentile ricompone in undici metri di tela impressionata con pennini a china il suo Mehr als zweitausend Jahre (Più di duemila anni), concepita quale volontà di ridimensionare, paradossalmente, uno spazio amplificato in quanto intimo. Percepita come un pentagramma musicale, l’opera di Gentile riesce a svincolarsi dalla fissità del linearismo, lasciando danzare in rapsodia i nuclei riecheggianti la complementarietà degli opposti; tutto questo servendosi di simbolismi, che riattivano le figure mitologiche, reinserendole nel presentimento di un meno austero Giudizio Universale disposto a chiudere un occhio. Rasentando la fitta linea di sutura tra contenuti arcaici e significati riattualizzati demarcati da Gentile, le video-installazioni di Raffaele Fiorella riconducono l’osservatore nell’immediatezza di un tessuto quotidiano.
Sei finestre aperte sulle chimere dell’Essere, che sfidano attimi di vita suggestionata, forse indirettamente, dallo sguardo sempre vigile di un “vicino di casa”. I micro-schermi di Fiorella impegnano l’intelletto e interrogano l’inconscio, divenendo moods in movimento, che spingono a mettere in crisi persino una legge del sospetto su chi sia, concretamente, l’altro-fuori da sé e, indistintamente dalla spinta di una volontà cosciente, un Sé identico a nessun Altro.
Ecco, dunque, riemergere anche nelle opere di Fiorella, l’entropia di una successione di mitèmi che, dialetticamente, non possono risolversi se non nella contraddizione di un Essere–osservato e un Essere-che-osserva”.
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