Viaggio didattico, Organizzato con l'Assessorato alla Cultura del Comune di Martina Franca, tra i secoli per conoscere l'influenza che questi organismi viventi hanno avuto nello sviluppo cognitivo umano.
Dalle profondità della storia i miti e le leggende, sui funghi, si sono susseguiti di bocca in bocca, di villaggio in villaggio, da continente a continente.
Basti pensare al mistero che per lunghi secoli ha avvolto la nascita dei funghi che ha portato i popoli nordici a spiegarne l’origine all’interno di veri e propri cicli mitologici. Si narra che il dio Odino fosse inseguito da demoni e che durante la fuga il suo destriero Sleipnir, affaticato dalla folle corsa, perdesse dalla bocca gocce di bava rossa, la quale a contatto col suolo avrebbe dato origine a funghi di quel colore.
Nel medioevo, ad esempio, si sarebbe facilmemente sentito «Io li ho visti i cerchi delle streghe! Stanotte le streghe hanno danzato e celebrato i loro riti! L’ho visto con i miei occhi!». Forse non esattamente con queste parole, ma qualcosa di simile, dopo aver osservato, passeggiando nel bosco, i funghi spuntare in cerchio nel bel mezzo di una radura. E magari avrebbe pure aggiunto di aver visto il demonio, sotto le sembianze di un rospo, farli crescere per poi sedersi sopra di essi.
Da sempre oggetto di attrazione e di paura, nei secoli i funghi hanno stimolato la fantasia popolare, per la loro natura ambigua e il loro comportamento rimasto a lungo del tutto misterioso: ne sono nate credenze e leggende che ancora oggi, in buona parte, vengono tramandate.
La prima rappresentazione esplicita documentata è stata ritrovata nel deserto del Sahara e risale a 7000-9000 anni fa. Per i padri della moderna etno-micologia, questa testimonianza dimostra che l'uso di funghi risale al periodo Paleolitico e che avveniva in contesti e rituali di natura mistico-religiosa.
Nella lontana civiltà greca i funghi erano particolarmente temuti e guardati con sospetto perché ritenuti velenosi. In seguito poi, nei secoli, entrarono nel folclore popolare con versioni poetiche e leggende fantastiche. Secondo una di queste, i funghi sarebbero nati dalle briciole di pane cadute in un bosco da due pagnotte che Gesù e San Pietro stavano sbocconcellando mentre camminavano nella foresta, le due pagnotte erano, l'una bianca e l'altra nera, e le briciole cadute originarono i funghi Buoni e quelli Velenosi.
Oggetti che ricordano i funghi, in particolare le "pietre-fungo", sono stati ritrovati negli scavi archeologici di diversi siti del Guatemala e del Messico meridionale, ma anche in centro Europa.
Gli atzechi e i maya consideravano i funghi allucinogeni (es. "Psilocybe spp"), "carne divina" (Teonanacati), per la loro proprietà allucinogene e per le capacità che conferivano agli sciamani.
Tra le popolazioni siberiane l'Amanita muscaria era ed è usata collettivamente, in occasione di cerimonie e di feste, oppure impiegata dagli sciamani per favorire la trance durante le pratiche curative o per contattare gli spiriti dei morti, nelle pratiche divinatorie e nell'interpretazione dei sogni, oltre ad essere impiegata come fortificante nel corso dei lunghi spostamenti della caccia. Probabilmente l'uso era esclusivamente sciamanico e in seguito all'affievolimento dell'istituzione e del potere sciamanico, l'impiego del fungo si diffuse presso altri membri della società tribale. L'interpretazione dell'esperienza con il fungo, è raffigurata nelle incisioni rupestri preistoriche degli antichi popoli siberiani ed è un motivo ricorrente nella mitologia e nei racconti degli Yakuti, Chukchee e di altre tribù.
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