Dal 25 aprile al 3 novembre (vernissage mercoledì 24 aprile - ore 18) le sale e gli spazi esterni del Castello di Gallipoli, in provincia di Lecce, ospiteranno “Lampante. Gallipoli, città dell’olio”. La mostra - a cura di Luigi Orione Amato, Antonio Monte e Raffaela Zizzari - è un racconto che celebra “l’oro liquido” che, dall’inizio del XVI secolo, permise a Gallipoli di divenire la maggiore piazza europea per la produzione e la commercializzazione di olio lampante, “illuminando” le grandi Capitali europee come Parigi, Londra, Berlino, Vienna, Stoccolma, Oslo, Amsterdam e intrattenendo, con le stesse, ricchi commerci e scambi culturali. Nel XVIII secolo la produzione e l’esportazione di olio dalla Puglia e in particolare dalla Terra d’Otranto raggiunsero l’apice. Il 90% dell’olio che si esportava dalla Puglia nel 1700 era olio lampante, olio chiaro e grasso, acquistato specie dagli Stati esteri per l’illuminazione, per la lavorazione della lana e per fabbricare il sapone.
“Lampante” sarà la messa in scena di un territorio e del suo bene più prezioso: l’olio, le sue eccellenze, le tante storie, le mille rotte e le preziose tracce. “Sarà una mostra parlante, in grado, ci auguriamo, di ristabilire delle relazioni, delle consuetudini percettive con l’olio, la sua importanza produttiva ma soprattutto identitaria” sottolineano i curatori. "C’era un tempo in cui l’olio lampante era considerato come oro e le cisterne di Gallipoli ne erano piene. La sua trasparenza permetteva un particolare bagliore tendente al bianco che lo rendeva più gradevole, profumato, lucente e puro di ogni altro olio sul mercato. Dallo scalo gallipolino le botti di olio raggiungevano il Nord Europa e da lì le steppe della Russia. Grazie alla sua purezza era utilizzato per bruciare l’incenso davanti le statue ortodosse ed illuminava le stanze della zarina. Con l'olio a Gallipoli si fabbricava anche il sapone preferito dalle gran dame parigine".
“La Puglia ha bisogno di luoghi che invoglino ad entrarvi. Capaci di attrarre non solo per la loro bellezza ma anche per le storie che sono in grado di raccontare. E questo è quello che sta provando a fare la Regione, insieme ai Poli Bibliomuseali e a tutti coloro che sono impegnati a dare al patrimonio pugliese un futuro diverso da quello di contenitore privo di contenuto". sottolinea Loredana Capone, assessore all'Industria culturale e turistica della Regione Puglia. "Così una mostra sull’olio in un Castello potrà forse sembrare una cosa bizzarra e, invece, non lo è. Perché quel Castello non si trova in un non luogo ma abita un territorio che dell’olio ne ha fatto una tradizione fortemente caratterizzante".
Web:
www.castellogallipoli.it