Nell'ambito della III edizione del Festival TeatroLab 2.0 Chièdiscena, a cura dell'associazione culturale Sic!ProgettAzioni Culturali, sul tema “DIFFERENZE”, andrà in scena lo spettacolo
"Dedalo ed Icaro", del
Teatro dell'Elfo Puccini/Eco di Fondo.
Da piccoli ci hanno detto che non dobbiamo avere paura, che quando capiamo le cose, quando troviamo la soluzione agli enigmi, cresciamo e diventiamo grandi. Sarebbe bello se fosse così semplice. Sarebbe bello sapere che con un piccolo sforzo possiamo capire gli altri anche quelli diversi da noi, cioè in pratica tutti gli altri. Tra le infinite sfumature dell’umanità alcuni sono più diversi di altri, sono come noi ma non pensano come noi. Questa differenza invisibile crea il mistero della mente autistica. Come vede il mondo una persona autistica? Perché fa tutti quei gesti, come si sente? È felice? Non abbiamo trovato risposte semplici ma spinti da un bisogno di trovare una metafora teatralmente efficace ci siamo ritrovati in un labirinto la cui unica via di fuga era volare verso il sole. Un padre e un figlio bloccati, senza via di fuga, isolati dal resto del mondo. Dedalo e Icaro prendono vita sulla scena per raccontare il dramma dell’isolamento sociale in cui le famiglie e le persone autistiche sono rinchiuse. Cercano l’uscita dal labirinto dove si aggira lo spettro del minotauro che li vuole mantenere rinchiusi con lui. Dedalo costruisce le ali per il figlio, nella speranza di poterlo liberare, con l’unica arma che ha a disposizione: un amore incondizionato, sconfinato come il cielo dove padre e figlio aprono le ali per librarsi in volo.
Giacomo Ferraù e Francesco Frongia
DEDALO E ICARO. PADRE E FIGLIO
La storia del mito ci racconta di un padre che costruisce un paio d’ali per liberare sé e suo figlio da un labirinto che li tiene imprigionati.
Nel nostro Dedalo e Icaro ci sono un padre e un figlio, come nel mito, ma per questo padre (che da noi si chiama Vincenzo) il labirinto nel quale si perde quotidianamente è suo figlio (che da noi si chiama Giacomo).
Nella nostra storia Dedalo/Vincenzo siamo noi, il nostro ottuso desiderio di risolvere ogni cosa, la nostra necessità di far quadrare i conti, la nostra rinuncia a credere all’impossibile, il nostro ozio alla vita che corre, il nostro orgoglio ferito dalla natura, il nostro fegato marcio e le nostre bestemmie per ciò che non torna.
Ma è anche il nostro coraggio felice, è la nostra forza di continuare a sorridere, è un’attitudine alla vita che abbiamo tutti.
Il nostro Icaro/Giacomo è la diversità che ci imbarazza, è la parola che scompagna le nostre carte.
È la storia irrisolta che ci innervosisce, è la finestra che sbatte col vento, è quel sorriso di fronte ad uno sbaglio, è quel grazie detto sottovoce, è una lampadina fulminata, è un tuono e un lampo, scompagnati, fanno paura.
È rassegnazione.
È una gioia vista al rovescio, è labirinto e noi lì dentro, una specie di ciechi.
È la nostra incapacità ad accettare un Mistero, è Mistero!
Ma mi viene voglia di gridare: “ma grazie al cielo! Icaro/Giacomo, grazie al cielo!”
Tindaro Granata
DEDALO ED ICARO
TEATRO DELL’ELFO PUCCINI/ECO DI FONDO
con Giacomo Ferraù, Vincenzo Giordano, Libero Stelluti, Giulia Viana
drammaturgia Tindaro Granata
regia Giacomo Ferraù e Francesco Frongia
con il sostegno del Mibac e di SIAE nell’ambito dell’iniziativa “S’illumina - copia privata per i giovani, per la cultura”.
Web:
www.facebook.com/events/100...