""LA GUERRA DEGLI ALICI""
Incontri culturali
Continuano le serate culturali promosse dal Presidente della Lega Navale di Trani, Dott. Giuseppe D’Innella in collaborazione con gli Amici del Mare di Trani,il presidente Nicola Lampidecchia dell'A.N.M.I.sez.Trani e la presidente della A.p.s. aleXott
Tina Ottavino.
Domenica, alle 19,30 del 23 giugno, quando la Cattedrale si fa corallo, avvolti dal fascino del bacino portuale di Trani, Vittorio Tolomeo e Tina Ottavino, vi attendono sullo straordinario palcoscenico del terrazzo della L.N.I. per intrattenere i suoi gentili ospiti su di una pagina della storia di Trani, legata alla vita dei suoi uomini di mare.
Una storia affascinante che nasce nel 673, quando, secondo l’anonimo tranese i nostri marinai durante l’invasione saracena di Brindisi salvarono le sacre reliquie di San Leucio nascondendole sotto un sacello della Chiesa madre, e continua con i turmarchi al comando delle galee bizantine che pigramente galleggiano nel nostro Porto, sino ad arrivare ai nostri Consoli del Mare, per li più sufficienti che se potesse trovare in quisto golfo Adriano.
La nostra storia, tuttavia, parte dal XVI-XVII secolo quando la fama dei pescatori tranesi è ben consolidata nel nostro mediterraneo: Gaeta, Procida, Sestri Levante, Crotone, Montpellier, Bona in Algeria, La Golette in Tunisia, Port-Said in Egitto, Patrasso in Grecia, Porto San Giorgio, San Benedetto del Tronto, Kerc in Crimea, sono solo alcuni dei porti dove si parla, si vive, si pesca, secondo le consuetudini di Trani.
Nel corso della serata si parlerà delle lotte e delle guerre tra le marinerie per il possesso dei migliori banchi di pesca tra i tranesi, autentici nomadi del mare ed i pescatori locali che molte volte diedero luogo ad un lungo contezioso amministrativo e giudiziario, e delle tragedie del mare documentate negli ex voto della Madonna del Carmine, fino al passaggio del Canale di Suez dei nostri pescatori.
Intorno al 1710 per effetto della grave crisi che attanagliava la categoria dei marinai tranesi furono assunti provvedimenti per lenire lo stato di disaggio, ma con scarsi e modesti risultati, essendo tra l’altro aumentati in maniera significativa i delitti di pirateria, Infatti, nonostante i numerosi riscatti pagati direttamente dalle famiglie dei rapiti o dall’Università tranese, ancora nel 1806 erano tenuti schiavi ancora ben 81 marinai di Trani, di cui 28 a Tripoli, 29 a Tunisi e 24 ad Algeri.
Alle volte le zone di pesca si trasformavano in zone di guerra come quando Nel 1737 dalla Regia Udienza di Trani giunse l’ordine di consentire, ai legni della terra di Bari, la guerra di corsa sulle coste della Barbaria, da Tunisi allo Stretto di Gibilterra. Tale provvedimento si era reso necessario a seguito degli atti di pirateria avvenuti nelle acque dell’Istria nel 1735 a danno dei vascelli pugliesi.
Al male della pirateria si aggiungeva il il male sconosciuto, per cui nel 1741 Francesco Ventura, presidente del supremo magistrato del commercio e sovraintendente generale della salute assumeva cautele per le visite di bordo da parte dei medici onde evitare il malo contagio. Tale situazione aveva già determinato nel 1734 il divieto di commercio con il litorale austriaco. Anche Adriano Calà, sopraintendente generale della salute, nel 1735 aveva impartito analoghe disposizioni per i controlli sanitari da effettuarsi su due feluche provenienti da Corfù, mentre, sempre nel 35, il Preside della Sacra Regia Audienza di Trani, Antonio Guindazzo avuta notizia che alcuni bastimenti provenienti da Segna e da Dulcigno erano stati predati dai pirati, ordinava che fossero rafforzate le difese a mare.......
TN.
Trani (Barletta Andria Trani)
Lega Navale
Piazza Tiepolo, 1
ore 19:30
ingresso libero
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