"A Quiet Passion" - Rassegna cinematografica: "La catarsi femminile tra arte e scelte di vita"
Cinema
LUNEDI' 28 OTTOBRE 2019
- Alle 21.00 presso il Circolo Arci "Resilienza" (Viale Giovanni XXIII, 201, Bitonto)
Rassegna cinematografica: "La catarsi femminile tra arte e scelte di vita", a cura di Paola Ricci
6° ed ultimo Appuntamento
Ci sarà la visione del film: "A Quiet Passion" di Terence Davies
In quest’ultimo appuntamento di questa rassegna, finiamo con un film dedicato alla figura della poetessa americana Emily Dickinson; colei che non conobbe e volle esporsi alla fama di quello che sarà decretata poi in futuro. Il film di Terence Davies narra la vita dell’importantissima poetessa Emily Dickinson.
Una donna che trascorse gran parte della sua vita nello stesso luogo per dedicarsi interamente alla scrittura; scrivere e descrivere, in una forma per quell’epoca innovativa, con una vivida immaginazione di luoghi probabilmente conosciuti, senza confini e attraverso spazi infiniti. Nata nel 1803 ad Ambers nel Massachusetts ebbe una vita priva di eventi clamorosi, o di viaggi in luoghi distanti. Scrisse poesie, in una forma di scrittura, che probabilmente non si prestano per una sceneggiatura di un film; riportare la vita e le opere di questa scrittrice in una forma filmica rappresenta una grande sfida che il regista abbraccia pienamente e coraggiosamente. Le critiche riportano di una realizzazione troppo lenta e che non è supportata per una ripresa cinematografica; il film compie una scansione temporale che si avviluppa chiudendosi su se stesso, tanto da sembrare che la vita della poetessa è realmente nel film. Emily Dickinson visse la maggior parte della propria vita nella casa paterna, dove era nata; ebbe modo di fare solo rare visite ai parenti di Boston, di Cambridge e nel Connecticut. Nel 1855 compì un viaggio a Washington e a Philadelphia, dove conobbe il reverendo Charles Wadsworth, del quale s’innamorò. Il suo rimase un sentimento platonico e la Dickinson dedicò molti dei suoi componimenti a quest’amore. Poco dopo, il suo breve viaggio a Washington, la poetessa decise di estraniarsi dal mondo e si rinchiuse nella propria camera al piano superiore della casa paterna, anche a causa del sopravvenire di disturbi nervosi e di una fastidiosa malattia agli occhi. Emily credeva fermamente che con la fantasia si potesse ottenere tutto e interpretava la solitudine e il rapporto con se stessa come veicoli per la felicità.
A differenza di Mary Shelley e del film che abbiamo visto nel penultimo incontro, Emily non conobbe la possibilità di vivere della sua scrittura e pubblico solo sette testi dei oltre millesettecento che aveva scritto. Fu comunque una donna che lottò credendo in se stessa come fu per Mary Shelley. Sono donne che abbracciano totalmente le loro scelte affrontandole come una catarsi inevitabile per la loro vita e “sopravvivenza”. Allora il film “Quiet Passion” si attiene a una struttura filmica che involve su se stesso salvaguardando la bellezza dei dettagli sia nella vita della poetessa, ma anche nella costruzione della sua immaginazione. E’ un film che va visto soprattutto per la sua audace struttura che è stata forgiata coerentemente a una struttura poetica più che filmica.
Ingresso libero
Bitonto (Bari)
Resilienza
Viale Giovanni XXIII, 205
ore 21:00
ingresso libero
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