"Crediamo che la storia possa insegnare qualcosa … se la si conosce."
La compagnia Onirica Teatro porta in scena "BruciAmazzonia - La vita di Chico Mendes".
Lo spettacolo rientra nel progetto “PERIFERIE INFINITE. Dalle periferie locali alle periferie mondiali”, a cura del Teatro Le Forche, società cooperativa capofila della rete costituita con l’associazione culturale Il Serraglio di Massafra, il Circolo SvegliArci Palagiano e la Cooperativa Sociale Il Sole di Statte, vincitrice dell’Avviso pubblico "Periferie al centro", intervento di inclusione culturale e sociale della Regione Puglia – Assessorato all'Industria Turistica e Culturale e Assessorato al Bilancio e programmazione unitaria, Politiche Giovanili, Sport per tutti, coordinato dal Teatro Pubblico Pugliese.
Interpreti: Francesco Casareale, Vito Latorre, Antonio Repole, Silvana Pignataro
Scrittura scenica e regia: Vito Latorre
Realizzazione maschere in cuoio: di Graziano Viale Sefir
Non-linear video editing: Antonio Repole
Collaboratore progettuale: Bruno Niola (Responsabile del Centro di Educazione Ambientale WWF Pollino Basilicata di Chiaromonte - PZ)
Il 22 Dicembre del 1988 fu assassinato, nello stato dell’Acre (in Brasile), Chico Mendes, storico leader sindacale che per tutta la sua vita ha lottato per la difesa dell’Amazzonia e dei popoli indigeni che la abitano. In quegli anni il Governo militare brasiliano aveva finanziato la costruzione di strade e di industrie e avviato una distruttiva attività di deforestazione finalizzata a scopi speculativi: una seria minaccia per la sopravvivenza stessa di tutti gli abitanti della foresta. In un contesto di fuoco e violenza, di ingiustizia legittimata dai tribunali dello Stato, la foresta amazzonica bruciava come fiammiferi, sembrava che l’intero Pianeta fosse in fiamme e il caldo segnava nuovi primati.
La messinscena:
L’uso della maschera della commedia dell’arte e le caratteristiche peculiari dei suoi personaggi (pantalone, arlecchino, capitani, pulcinella, brighella, zanni) è uno strumento interpretativo funzionale al racconto dei caratteri dei protagonisti della storia inscenata: padroni, ricchi investitori, potenti allevatori, capi delle organizzazioni criminali, pistoleiros (assassini), seringueiros (raccoglitori di gomma), operai.
Attraverso il ricorso a lazzi e situazioni talvolta comiche e talvolta grottesche ci si immerge nella dura realtà di un mondo, quello della foresta amazzonica, che spesso guardiamo esclusivamente in maniera stereotipata come un ambiente esotico di incanto naturale e paesaggistico.
Note di regia:
Con l’elezione di Bolsonaro (presidente del Brasile da Gennaio 2019) riemergono i fantasmi dello sfruttamento indiscriminato dell’Amazzonia. Bolsonaro ha già messo in atto molte promesse della sua campagna elettorale: “liberare il Brasile dall’ambientalismo che lo soffoca, “tirare fuori gli indigeni dagli zoo in cui sono stati confinati dagli ambientalisti” e “aprire le riserve amazzoniche a chi è in grado di sfruttare le immense ricchezze che celano”.
Nel cosiddetto “polmone del mondo”, segnala l’Istituto nazionale della ricerca spaziale (Inpe), si registra, ad Agosto 2019, l’82% di roghi in più rispetto ai primi otto mesi del 2018.
Il sistema di monitoraggio satellitare dell’agenzia governativa ha registrato la distruzione di 2.255 chilometri quadrati di foresta amazzonica solo a Luglio 2019, il maggiore di sempre in un periodo così breve.
L’area di foresta pluviale distrutta equivale per estensione al territorio del Lussemburgo.
Crediamo che la storia possa insegnare qualcosa … se la si conosce.
Web:
www.teatrodelleforche.com