da sabato 12 Settembre a sabato 3 ottobre 2020
in mostra
Le "Squame" di Nicola Spadafranca in mostra a Foggia
Arte e fotografia
Sarà inaugurata sabato 12 settembre 2020 alle ore 18, presso la Galleria della Fondazione dei Monti Uniti di Foggia, in via Arpi 152, la mostra fotografica di Nicola Spadafranca intitolata “Squame”.
Il nutrito portfolio dell’Artista fotografo di Manfredonia ci apre alla riflessione su alcune delle problematiche più stringenti del nostro tempo che investono uomini e cose. Il suo, dopo il viaggio-reportage tra i migranti, gli sfruttati e gli emarginati, ha scritto in catalogo il Presidente della Fondazione, Aldo Ligustro, è un nuovo viaggio, quello “tra le cose ormai prive di connotazione, tra le Squame, le cui foto, protagoniste di questa mostra, ci fanno capire come la logica dei rifiuti sia una logica perversa di una modernità che ha ormai smesso di tendere verso l’inclusione e l’estensione di diritti e libertà e soprattutto non si preoccupa di assicurare la conservazione delle condizioni di vivibilità del pianeta. Sembra che la globalizzazione, con l’eccesso di consumismo dei più privilegiati, non riesca che a produrre scorie, scorie umane, quelle vite di scarto dell’omonimo saggio di Bauman, e rifiuti, cose che hanno perso ogni identificazione e ogni utilità, invadendo ogni spazio”.
Ed è su queste cose, che per altri è il “nulla”, che Spadafranca rivolge il suo sguardo, sicché ai suoi occhi quel mondo, Egli dice, “appare come la dissoluzione in nuove forme, sembianze, capaci di lasciare una traccia, un’impronta, utile a narrare, come in un mondo parallelo, il nostro mondo”.
Il progetto “Squame” di Nicola Spadafranca, scrive a sua volta in catalogo Giusy Tigano, fondatrice e curatrice dell’Agenzia milanese GT Art, “è sotteso da una visione poetica e malinconicamente ispirata. Il suo voler rintracciare quel filo di vita “altra” nelle cose rinvenute o restituite dal mare ispira anche chi guarda le sue fotografie a ridisegnare un’ipotesi di senso, un valore, una storia parallela, un’identità ritrovata. In queste sue visioni il dato reale non è mai eccessivamente evidente o sfacciato, non assomiglia mai troppo a se stesso. In quasi tutte le fotografie sembra piuttosto emergere una lieve traccia, un’impronta, un indizio, appena un accenno di passato, e una più ampia prospettiva si lascia invece al dopo, alla trasformazione consumata o in atto: questa metamorfosi della materia si fa anche evoluzione di pensiero e passaggio significativo per il fruitore che vi approda, che vi si legge e si riconosce. Grazie a questo viaggio spontaneo, che dall’elemento concreto conduce all’idea astratta del suo possibile significato (un viaggio mentale ma soprattutto emotivo), l’intero portfolio si rivela più intrigante, più denso e più forte”.
Per il curatore della mostra, Gaetano Cristino, Nicola Spadafranca sottomette i codici del black box al suo sguardo critico e appassionato sulla realtà a noi più vicina ottenendo “immagini-simbolo, concrete e universali, di una umanità capace ormai di produrre solo esclusioni, scarti, dissoluzioni di se stessa e dei beni ad essa non più funzionali... E come ieri il bianco e nero di Spadafranca scavava nella condizione inenarrabile dei lavoratori migranti stagionali nella piana del Tavoliere …oggi la sua attenzione si è spostata su altre scorie, prodotte dal medesimo meccanismo economico perverso, sui rifiuti. Ma le “squame” di Spadafranca rivelano anche altra condizione. C’è la riflessione generale sui rifiuti e sulla incapacità di farli rivivere, ma c’è anche l’attenzione al vissuto delle cose, al loro liquefarsi in forme altre, al loro essere partecipi di quel “male di vivere” espresso dalla poesia montaliana, che tocca tutte le cose, dal rivo strozzato al cavallo stramazzato alla foglia riarsa. E che nelle foto di Spadafranca sono la bambola, la lampadina, la boa, i cartoni, il polistirolo, gli scheletri di uccelli, gli ossi di seppia, le conchiglie, i bidoni e i resti di buste di plastica, i metalli…”.
All’inaugurazione interverrà anche Nicola Loviento, presidente del Foto Cine Club di Foggia nonché consigliere nazionale della Fiaf (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche).
Il catalogo della mostra è edito da Effebiemme.
La mostra rimarrà aperta fino al 3 ottobre 2020, osservando i seguenti orari: da lunedì a sabato, ore 10-13/17-20. Gli ingressi saranno contingentati, nel rispetto delle disposizioni anti-covid e sarà obbligatorio l’uso della mascherina.
da sabato 12 Settembre a sabato 3 ottobre 2020
Foggia (Foggia)
Fondazione dei Monti Uniti di Foggia
Via Arpi,152
da lunedì a sabato, ore 10-13/17-20
ingresso libero
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