Canto d'Orfeo ad Astràgali Teatro
Teatro
Prosegue il programma di "Teatri a sud. Astragali 40 anni di teatro", sostenuto dal Ministero della Cultura e dalla Regione Puglia (Custodiamo la cultura in Puglia 2021 - Soggetti FUS). Martedì 16 novembre (ore 20:30 - ingresso 5 euro) Astràgali Teatro accoglie "Canto d’Orfeo", coproduzione firmata dalla compagnia leccese e Diaghilev. Un intreccio affascinante sul profondo legame tra musica e poesia con Mauro Tre (piano), Marco Girardo (batteria), Stefano Rielli (contrabbasso) e la voce di Roberta Quarta e Fabio Tolledi. Legame antico, sotterraneo e mai abbastanza esplorato. A partire dagli anni ’50 del secolo scorso molti poeti si sono misurati con questa modalità sempre attuale. Pasolini, Fortini, Calvino, Sanguineti, hanno fornito le parole a cui compositori importanti come Fiorenzo Carpi, Pietro Umiliani, Carlo Rustichelli hanno dato la musica. Il mondo della canzone pop ha, dal canto suo, immediatamente aderito con interpreti e autori del calibro di Domenico Modugno, Sergio Endrigo, Fabrizio De André, Enzo Jannacci. Questo percorso ha trovato ancora più forza nella pratica del teatro canzone, partendo dalla nascita del cabaret italiano. Dall'esperienza di Canta Cronache al teatro di Dario Fo, dalla ricerca del Canzoniere Italiano al lavoro di revival del folklore italiano che ancora oggi determina – anche nel territorio salentino - una forma vivace di ricerca e di esplorazione poetica. Non ultimo è da segnare la ricerca del sound del jazz italiano, che ha trovato in questo ambito una vitalità straordinaria ed un ulteriore terreno di sviluppo.
Mercoledì 17 novembre (ore 20:30 - ingresso 6 euro - prenotazione obbligatoria - 3346572108 - 3891454215) sempre ad Astragali in scena “Mucchio!”, liberamente ispirato ad uno dei maggiori lavori teatrali di Samuel Beckett “Fin de partie”. Una coproduzione Therasiailgaragedellearti e Astragali Teatro diretta da Davide Morgagni sul palco con Rocco Cacciatore (assistente alla regia Valentina Sciurti, assistente di scena Rosanna Galiani, assistenza tecnica Agnese Pepe). Come nel testo beckettiano, dei sopravvissuti di una non definita catastrofe, delle figure “animate” giocano la loro pièce rinchiusi, barricati in quello che pare un angusto spazio teatrale, non ancora rassegnati della fine del mondo che li circonda. È un finale di spettacolo, la fine della rappresentazione. Si gioca, per mera ripetizione senza concetto, nel tentativo sempre vanificato di uscire dallo stallo. O forse per finire di perdere. Non c'è più dialettica, le parole amplificate avanzano, simili a mosse negate, su una scacchiera senza dramma. “Non c'è dramma” nel dichiarare la “negatività del presente”. Non c'è più drammaturgia. Ci sono solo un cumulo di mosse false e “soluzioni immaginarie...”. Come nel paradosso di un filosofo greco, mille chicchi di grano fanno un mucchio di grano. Togliete un chicco, poi un altro, poi un altro ancora... resterà un mucchio. Infine, un solo granello fa mucchio. O inversamente, come nella comica logica beckettiana, i giorni che scorrono sono simili ai chicchi di grano che si aggiungono ai chicchi, a uno a uno, e un giorno, all'improvviso, c'è il mucchio, l'impossibile Mucchio!
Lecce (Lecce)
Astragali Teatro
Via G. Candido, 23
ore 20:30
ingresso a pagamento
|
|
|
letto
598 volte