“Borghi divini: tra Santi, fiabe e megaliti”: tre giorni di festa a Minervino di Lecce, Cocumola e Specchia Gallone, da venerdì 17 a domenica 19 marzo, per celebrare tra riti, riflessioni culturali e momenti conviviali la ricorrenza antica di San Giuseppe e delle sue Tavole.
In programma un convegno, due laboratori del gusto, momenti di enogastronomia condivisa e di musica e naturalmente la "Tavola dei 13 Santi", con personaggi del mondo della politica, dell'imprenditoria e del giornalismo pugliese a rappresentare come di consueto i convitati alle prese con i piatti della tradizione. Piatti che potranno essere degustati presso gli stand enogastronomici allestiti per la festa, che quest'anno si rinnova grazie a un format di tre giorni ideato dal Mercatino del Gusto grazie al quale, per quattro anni, si proverà ad ampliare la platea di pellegrini, visitatori e turisti con una narrazione accurata della tradizione, del senso di comunità, della cultura del cibo. E a destagionalizzare il turismo, valorizzando un territorio denso di suggestioni antiche che va ancora oggi sotto il nome di Terra d'Otranto.
La manifestazione è infatti organizzata dal Comune di Minervino di Lecce e dall'associazione "Il Mercatino del Gusto” nell’ambito appunto del progetto “Borghi divini: tra Santi, fiabe e megaliti”, finanziato a valere sul Bando PNRR Borghi (Intervento 2.1 Attrattività dei borghi linea b), con fondi dell’Unione Europea – NextGenerationEU. Ed è patrocinata dal Ministero della Cultura e dalla Regione Puglia.
La tradizione delle Tavole di San Giuseppe è antica e prende le mosse dalla consuetudine, per le famiglie benestanti del paese, di estendere almeno per un giorno ai meno fortunati il piacere, non solo gustativo, di una tavola imbandita: un atto di carità, insomma, ed insieme un ringraziamento e un atto di affidamento - per chi benestante non era - al padre putativo di Gesù. La festa di San Giuseppe era ed è dunque per Minervino di Lecce l'occasione per rafforzare lo spirito di comunità: una tradizione che il piccolo comune a pochi chilometri dal mare di Otranto e le sue due frazioni di Cocumola e Specchia Gallone non hanno mai perduto.
Da tempo immemorabile, infatti, per la festa di San Giuseppe vanno in scena nel territorio minervinese le Tavole, che richiedono la preparazione di ben i 169 piatti, esattamente 13 pietanze per ciascuno dei 13 Santi presenti. Tutti i cibi fanno parte della tradizione gastronomica del Salento, espressione della stagionalità: immancabile la pasta fresca di grano duro con ceci e cavoli, che nel dialetto locale è conosciuta come massa e nella frazione di Cocumola diventa vermiceddri, ma ci sono anche i lampascioni sott'olio - a rappresentare l'imminente passaggio dall'inverno alla primavera - e ancora le pittule, le verdure lesse, il baccalà, il pesce fritto e molto altro. Le stesse specialità che vengono preparate e allestite sulle Tavole imbandite di molte case di Minervino e offerte alla vista dei visitatori, che possono così sentirsi raccontare dalla voce degli stessi minervinesi una tradizione antica dettata dalla devozione religiosa e dalla virtù cristiana della carità.
"Quest'anno proviamo a fare un salto di qualità: affidiamo una delle nostre tradizioni più radicate alla competenza e all'esperienza del Mercatino del Gusto, certi che questi quattro anni di collaborazione ci consentiranno di perpetuare la bellezza antica delle Tavole di San Giuseppe in un'ottica di innovazione e valorizzazione", spiega il sindaco di Minervino Ettore Caroppo. "Le Tavole di San Giuseppe costituiscono uno degli esempi più affascinanti del sentimento religioso diffuso pugliese", aggiunge Michele Bruno, "una delle caratteristiche che rendono più attrattiva la Puglia agli occhi dei turisti, sempre più desiderosi di calarsi totalmente nella vita dei territori, senza limitarsi a visitarli e basta".
Web:
www.comune.minervino.le.it/...